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Cronaca

Inceneritore, il referendum non si farà: così i capigruppo in Consiglio

Il quesito è stata respinto - si legge nel verbale - in quanto non risponde ai criteri di unicità della questione e perchè si riferisce a un'opera già appaltata e in fase di realizzazione

Non si terrà il referendum comunale sul termovalorizzatore di Ugozzolo. La commissione Affari istituzionali del Comune, formata dai capigruppo in Consiglio più il presidente dello stesso consiglio, ha infatti votato all'unanimità per l'inammissibilità del quesito. La richiesta era stata avanzata dal comitato 'No inceneritore' che aveva presentato lo scorso 5 luglio 5.000 firme per la consultazione popolare contro il nuovo polo ambientale integrato di Ugozzolo.

Il quesito è stata respinto, si legge nel verbale della commissione, per violazione dell'articolo 54 comma 5 dello statuto comunale in quanto il quesito proposto non risponde ai criteri di unicità della questione nonché di brevità, chiarezza e univocità del quesito e, anche, perchè riguarda provvedimenti amministrativi che hanno già esaurito i propri effetti, sono inoppugnabili e si riferiscono a un'opera già appaltata e in fase di realizzazione. "Ma le motivazioni per dire no erano anche più ampie ed articolate - ha aggiunto il presidente del Consiglio Elvio Ubaldi. Nel verbale abbiamo ritenuto di indicare quelle più importanti ma non era possibile in alcun caso dire sì alla consultazione".

Il comitato 'No inceneritore' ha ora tempo 60 giorni per fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale oppure 120 per un ricorso straordinario al Capo dello Stato. Il cantiere per il nuovo termovalorizzatore è comunque attualmente fermo su decisione dello stesso Comune. Una delibera di Giunta dello scorso mese di luglio, confermata il 22 agosto, aveva deciso lo stop ai lavori in quanto mancherebbe la concessione urbanistica. Sul provvedimento dell'Amministrazione Vignali è chiamato a dare un proprio parere il Tar di Parma il prossimo 5 ottobre quando saranno valutati i ricorsi presentati dalla Provincia di Parma e da Iren che chiedono invece di potere concludere i lavori.

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