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Cronaca

"Non ci ho capito più niente con il Covid, mi avete salvato la vita"

La lettera di ringraziamento al personale medico di un paziente ricoverato all'Ospedale di Vaio e al Don Gnocchi di Parma. "Anche se ho dormito fino al 23 di aprile ho sempre sentito la presenza di qualcuno di voi al mio fianco"

"Una semplice ma profondissima parola: grazie. Grazie a tutto il personale, anzi alle persone dell'ospedale Vaio di Fidenza e dell'ospedale Don Gnocchi di Parma che ho avuto la fortuna di incontrare durante questo percorso". Sono le parole di un uomo di 41 anni, un paziente curato nelle strutture ospedaliere del territorio. Dopo aver contratto il Covid, è passato anche da Parma. La lettera pubblicata a cinque mesi dal risveglio ha colpito l'attenzione di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, tanto da condividerla sul suo profilo Facebook. 

"Con il Covid19 a 41 anni è stato un attimo, dal vederlo in televisione ad avercelo addosso. E' stato un attimo finire in ospedale, è stato un attimo finire in terapia intensiva, è stato un attimo e non ci ho capito più niente.

Volevo scrivere i miei ringraziamenti verso tutti voi non appena dall'ospedale, ma non ci sono riuscito, non ce la facevo, non trovavo le parole, dovevo ancora metabolizzare il tutto e non era per niente facile. Voglio in qualche modo, nel mio piccolo, ringraziare tutti voi per quello che avete fatto per me, non so se sono in grado di esprimere le parole giuste ma forse le parole giuste non le hanno ancora inventate per questo tipo di ringraziamento: mi avete salvato la vita!

Voglio per prima cosa ringraziare voi e le vostre famiglie per aver rischiato la vostra salute per salvare la mia vita e quella di tanti come me. Voglio ringraziarvi - continua - di avermi permesso di riabbracciare mia moglie e i miei figli, di avergli restituito a mia madre un figlio e ai miei fratelli un fratello. Sono stato ricoverato da voi il 16 marzo e, anche se ho dormito fino al 23 di aprile, in terapia intensiva ho sempre sentito la presenza di qualcuno di voi al mio fianco. Dal primo giorno in medicina d'urgenza quando sono stato traferito e dove medici, infermieri e Oss mi hanno accolto con una gentilezza disarmante.

Saranno stati gli effetti dei medicinali, ma io vi vedevo tutti come degli "angeli" giganti che si prendevano cura di me, e in quei pochi giorni che sono stato sveglio in terapia intensiva ho capito la grandezza del vostro lavoro.

Oggi a distanza di 5 mesi dal mio risveglio voglio ringraziare tutti: purtroppo non ricordo i nomi di tutti e purtroppo non ricordare nemmeno un volto. Ma voglio ringraziare tutti: dal dottor Brianti, Chiara, Maria Grazia, Stefania Alessandra, Nadia, Vincenzo, Francesco, Cecilia, Margherita ed Edoardo (perdonate se non ricordo i nomi di tutti). Poi voglio ringraziare anche tutto il personale dell'ospedale Don Gnocchi di Parma, dove sono stato ricoverato per la riabilitazione: mi avete rimesso in piedi in tutti i sensi e dove per la prima volta dopo mesi ho ricevuto un abbraccio. Anche qui purtroppo non ricordo i nomi di tutti. Un ringraziamento speciale al dottor Crovini per la sua professionalità dimostrata soprattutto all'inizio di questa mia brutta avventura e senza il quale forse oggi non sarei qui a scrivere questa lettera. Grazie anche della vicinanza e all'umanità dimostrata alla nostra famiglia durante questo periodo davvero difficile. Grazie di cuore da parte mia e della mia famiglia". 

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