rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Sorbolo

'Ndrangheta, confiscati 4 milioni di euro all'imprenditore edile dell'affare Sorbolo

Secondo l'accusa Francesco Falbo, originario di Cutro e residente a Sorbolo, fece costruire 200 unità immobiliari nel paese in provincia di Parma con 20 milioni di euro dei clan. Ma lui si è costituito parte civile ritenendosi vittima dei mafiosi

La Dia di Bologna ha disposto la confisca definitiva di beni per 4 milioni di euro nei confronti dei famigliari dell'imprenditore edile Francesco Falbo, 56enne originario di Cutro e residente a Sorbolo, considerando dagli inquirenti il padre della maxi operazione di speculazione che portò alla costruzione di 200 unità immobiliari a Sorbolo, attraverso l'investimento di 20 milioni di euro che, secondo l'accusa, provenivano dai clan ndranghetisti.

L'imprenditore è accusato, nell'ambito dell'inchiesta Aemilia, di aver impiegato i soldi della mafia ma la condanna non è ancora passato in giudicato. Del resto lo stesso Francesco Falbo si è costituito parte civile perchè sarebbe stato costretto, secondo la sua versione, a cedere le quote della sua società ai mafiosi. La confisca di 4 milioni di euro riguarda in particolare undici beni immobili, tre imprese e tre conti correnti. 

L'imprenditore non è nuovo a sequestri e confische: nel 2021 la Dia aveva confiscato beni per 10 milioni di euro: 19 immobili, terreni e fabbricati in varie regioni, tra cui l'Emilia-Romagna, la Calabria e la Lombardia, cinque società di capitali e numerosi conti bancari. Nei suoi confronti era anche stata applicata la sorveglianza speciale con divieto di soggiorno nel comune di residenza per cinque anni. 

“L’affare Sorbolo” è stato tra i più “sostanziosi” dell’impianto accusatorio del processo contro la ‘ndrangheta al Nord: 20 milioni di euro per la realizzazione di circa 200 unità immobiliari, ma con dietro una rete di società che si è ritenuto siano state finanziate con denaro della criminalità organizzata.

L'inchiesta Aemilia e l'affare Sorbolo 

Il nome di Falbo, pregiudicato in altre vicende giudiziarie, è emerso nell'ambito della maxi inchiesta Aemilia, che nel 2015 portò alla luce gli interessi dei clan calabresi in Emilia-Romagna, come collegamento tra l'organizzazione mafiosa e l'imprenditoria locale, poiché entrato consapevolmente in rapporto con la 'ndrangheta per trarne vantaggio. In particolare, Falbo è risultato coinvolto nel cosiddetto 'affare Sorbolo', imponente operazione di lottizzazione immobiliare con la quale, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, veniva reimpiegato denaro della cosca Grande Aracri di Cutro.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

'Ndrangheta, confiscati 4 milioni di euro all'imprenditore edile dell'affare Sorbolo

ParmaToday è in caricamento