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Cronaca

Occupazione a Parma, saldo positivo di 7 mila unità. Cgil: "Più ombre che luci"

"Si rileva -scrive la Cgil- inoltre che il saldo tra aziende attivate e aziende cessate nello stesso periodo risulta negativo di 252 unità, a riprova che l’emorragia di piccole e piccolissime aziende non si è affatto arrestata"

"I dati dei Centri per l’Impiego della provincia di Parma -si legge in una nota della Cgil di Parma- sull’andamento dell’occupazione nei primi cinque mesi dell’anno (gennaio-maggio) meritano, da parte del sindacato, un breve commento, in quanto quelli che appaiono come numeri confortanti se visti in controluce sembrano evidenziare alcune ambiguità. Infatti, se da un lato il saldo tra nuove assunzioni (quasi 23mila) e cessazioni (poco più di 16mila) risulta positivo di circa 7mila unità, questo non necessariamente deve darci l’illusione che il nostro tessuto sociale stia tenendo più di altri, in quanto le statistiche demografiche rilevano contestualmente un aumento della popolazione attiva nel territorio. Questo fa si che l’aumento delle assunzioni si affianchi all’aumento della disoccupazione.

Si rileva inoltre che il saldo tra aziende attivate e aziende cessate nello stesso periodo risulta negativo di 252 unità, a riprova che l’emorragia di piccole e piccolissime aziende non si è affatto arrestata, alimentando il depauperamento del tessuto economico del territorio in una misura che solo il tempo ci confermerà nella sua devastante portata. Inevitabile poi affiancare a tali dati quelli offerti dall’INPS sulle ore di cassa integrazione: il dato che balza all’occhio su Parma, a fronte di una continua crescita di quella straordinaria (negativa in quanto molto spesso legata a cessazioni o pesanti riorganizzazioni aziendali) è la forte contrazione delle richieste di Cig in deroga, che tuttavia nel primo trimestre 2014 erano quasi raddoppiate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Risulta apparentemente inspiegabile il drastico calo registrato tra aprile e maggio 2014, soprattutto a fronte di una sostanziale tenuta degli altri ammortizzatori. Pur non pretendendo di avere una risposta univoca a tale fenomeno, la segreteria della CGIL di Parma avanza a tale proposito il timore che, in virtù dell’incertezza rispetto alle risorse che dovranno rifinanziare la cassa in deroga, molte aziende, sfiduciate, non facilitino l’accesso dei lavoratori a tale strumento.

Se tale valutazione fosse esatta, ciò rischierebbe di determinare un incremento dei lavoratori espulsi dai cicli produttivi e una inevitabile recrudescenza della disoccupazione nei prossimi mesi. Una preoccupazione che non può mancare di impegnare ancor più strenuamente il sindacato, e la CGIL in primis, nella battaglia per sollecitare il Governo a reperire in via strutturale le risorse necessarie alla copertura della cassa in deroga. A margine di tali considerazioni, va detto che l’attuale congiuntura risulta aggravata dal vuoto generato nell’assetto istituzionale dalla sorte toccata alle Province, che ci mette di fronte all’evidenza della scarsa attenzione mostrata rispetto al caos che tale soppressione avrebbe prodotto, ad esempio, per quanto riguarda le materie di pertinenza sindacale, nell’ambito degli interventi a favore dell’occupazione e delle politiche per il lavoro. Un vuoto che il Comune capoluogo e la sua Amministrazione hanno ora il dovere primario di colmare, anziché limitarsi ad un governo puramente “ragionieristico” della cosa pubblica come rappresentato dal bilancio presentato nei giorni scorsi, che non si preoccupa di contrastare la povertà e l’esclusione sociale, né tantomeno di delineare una qualsivoglia idea di rilancio del territorio o di programmazione politica a tale scopo.

Una sollecitazione che la CGIL si permette di avanzare anche mossa dalla consapevolezza che, nonostante le voci di una seppur lieve ripresa dell’economia, una eventuale ripartenza sul piano produttivo non significa necessariamente rilancio dell’occupazione. Per questa occorrono strategie di lungo periodo, sinergie, in una parola: disegno politico. Quello che manca".

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