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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Oltretorrente / Via John Fitzgerald Kennedy

Quartieri - Oltretorrente, Insurgent City: "Stanno distruggendo la città"

Il collettivo presenta un opuscolo dedicato ai progetti di riqualificazione dell'area e alle opposizioni sociali sviluppate in questi mesi: "Non vogliamo che il quartiere cada sotto i colpi della speculazione"

viabixiolavori_1L'Oltretorrente non smette di far discutere: negli ultimi mesi le proteste contro la riqualificazione voluta dall'amministrazione Vignali non si sono fermate, hanno solo variato rotta, più studio e meno appuntamenti di piazza. Il collettivo Insurgent City, che partecipa alle lotte del quartiere, presenta, oggi alle ore 18.30 al circolo Giovane Italia, un opuscolo di approfondimento dedicato al quartiere, uno sguardo ampio dai progetti di riqualificazione alle opposizioni sociali dei comitati cittadini. 

Perchè un opuscolo sull'Oltretorrente?

"L'Oltretorrente da sempre accoglie chi arriva da fuori città -sottolinea Andrea Bui di Insurgent City- prima gli abitanti delle campagne e delle montagne parmensi, poi gli italiani del sud e oggi i migranti delle più svariate provenienze. Un quartiere che è stato trascurato parecchio finchè non si sono accesi i riflettori su "Parma Vecchia", riflettori che hanno fatto un ritratto ingrato dei borghi, enfatizzando i problemi di convivenza, che pure esistono, ma che sono stati ingigantiti per giustificare operazioni immobiliari che nulla hanno a che fare con la qualità della vita dei suoi abitanti. ospedalevecchioIn pochi parole pensiamo che "l'operazione Oltretorrente" del Comune, sfruttando un clima culturale che demonizza gli immigrati e in generale chi è ai margini, vuole realizzare un'operazione speculativa che da un lato favorirà i costruttori e i palazzinari (che compongono una fetta importante dei sostenitori di questa giunta) e dall'altro cercherà di musealizzare e vetrinizzare anche questa parte di città, snaturandone completamente l'essenza. Non esiste un piano strategico di ampio respiro per il quartiere, si procede a compartimenti stagni. Lo dimostra il caso di via Bixio, un'operazione che non ha tenuto conto delle esigenze di mobilità e delle esigenze commerciali. Un misto di ipocrisia e furberie da quartierino che mostrano tutto il loro spessore nell'Hub Cafè, di fatto un regalo a una nota catena di panifici locali, spacciato per snodo culturale, alla modica cifra di 500mila euro. Oppure la svendita dell'ospedale vecchio a Pizzarotti, con  trasloco di archivi e bilioteche. L'opuscolo nasce dalla natura speculativa di questa riqualificazione calata dall'alto, in un quartiere che amiamo molto perchè è il luogo che noi viviamo della città, ed il luogo simbolico della Parma popolare: non vogliamo che cada sotto i colpi della speculazione".

Qual'è lo stato di salute delle lotte contro i progetti di riqualificazione dell'Oltretorrente?
Fare politica dal basso -prosegue Andrea- è molto difficile e faticoso. Sopratutto contro un'amministrazione come questa, che si ritiene infallibile solo per il fatto di aver vinto le elezioni. Noi pensiamo che la partecipazione sia qualcosa di diverso dalla pubblicità recapitata capillarmente porta a porta ("Parma è un modo di vivere..."). E' un processo faticoso ma che intendiamo portare avanti, sicuramente i prossimi grandi lavori che colpiranno il quartiere troveranno una fiera opposizione. Noi non ci tireremo certo indietro".

L'Oltretorrente secondo Insurgent City
"Chiariamo subito una cosa. Sappiamo che un progetto di riqualificazione (vero, intendiamo), ha bisogno non solo di conoscenze ma anche di partecipazione, in modo che gli abitanti di un luogo possano sentirsi partecipi di un cambiamento e non estranei ai propri luoghi. Facciamo questa premessa perchè ci hanno spesso accusati di essere quelli del No. E' un'accusa molto comoda. E falsa. In primo luogo poniamo una questione di metodo. Non si fanno gli studi (vedi Triani) dopo che i lavori sono partiti da molti mesi, oltre a essere soldi buttati sono una presa in giro. Gli studi e l'ascolto delle esigenze si fanno prima di iniziare i lavori. Invece che calare dall'alto baracconi pseudo culturali, perchè non coinvolgere le associazioni del quartiere, ad esempio, per sentire che progetti potrebbero essere messi in piedi?

Invece che criminalizzare la presenza degli stranieri in nome di una parmigianità perchè non valorizzarla coinvolgendo questi nuovi abitanti? Perchè non contribuire ad abbassare il prezzo degli affitti tramite la costruzione di case popolari, ristrutturando vecchi edifici disabitati da anni (l'ospedale Stuard, ma è solo il primo che viene in mente). Noi auspichiamo insomma un recupero del centro storico che tenda all'integrazione tra le componenti principali del quartiere (studenti, migranti e anziani). Sarebbe bello che si potenziasse una socialità non vincolata al consumo, panchine, manutenzione di spazi verdi più efficace, una campagna culturale che non strizzi l'occhio al terrore della diversità. Per rimanere vivo l'Oltretorrente non deve trasformarsi in un museo a cielo aperto per turisti in cerca del brivido barricadiero, per vendere un pezzo finto di città, magari con finte osterie che offrono sei striminziti tortelli a 12 euro, perchè in fondo a questo spesso si riduce la parmigianità di “Parma Cinica”.

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