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Cronaca

Omicidio di Gaione, decisiva la testimonianza della compagna del killer: farà luce sul delitto

Oggi l'interrogatorio di garanzia per l'omicida. La procura vuole chiarire se ci sia stata premeditazione oppure se l'accoltellamento sia scaturito da un litigio tra Costantin Gorgan e la vittima Vitalie Sofroni

Nel delitto di Gaione, sarà fondamentale la ricostruzione della compagna del killer, che ha assistito alla lite mortale nella serata del 5 luglio, quando Vitalie Sofroni, moldavo 40enne, è stato ammazzato a colpi di coltello nel tentativo di difenderla dal compagno. Sarà la sua testimonianza a dare una chiave di lettura decisiva sull'omicidio che martedì è costato la vita a Vitalie, che da qualche giorno dava anche ospitalità a lei e alla figlioletta di 9 mesi, in fuga da Costantin Gorgan, il compagno violento che ora deve rispondere di omicidio doloso pluriaggravato (oggi l'interrogatorio di garanzia). Sarà lei, dunque, a chiarire gli attimi precedenti l'accoltellamento fatale nel parcheggio di via Fontanini. Le indagini della procura stanno infatti cercando di far luce sulla vicenda: se infatti Gorgan abbia agito con premeditazione mentre Sofroni stava cercando di proteggere la ragazza e la sua figlioletta o se tra i due uomini ci sia stato un litigio sfociato in quel fendente fatale. 

E' martedì sera. Le urla, la lite tra i due conviventi, la vittima che si mette di mezzo, l'accoltellamento fatale, la fuga, l'arresto del compagno della donna, il 25enne Costantin Morgan, appunto. Ma tutto inizia con le segnalazioni di alcuni cittadini della zona: sul posto la polizia, che poco dopo identifica il 25enne moldavo, armato di coltello. Si era allontanato a piedi insieme alla compagna e alla figlioletta di nove mesi, addentrandosi nelle attigue campagne. Immediatamente venivano inviate sul posto le pattuglie dell’Upg, della Polizia locale e il personale del 118 e, contestualmente, veniva diramata una nota di ricerca dell’aggressore a tutte le forze di polizia presenti sul territorio.

Sul posto, il personale del 118 rinveniva la vittima esanime, riversa a terra, con una profonda ferita da arma da taglio all’altezza del cuore. Poco dopo, alle 22,30 circa, presso la Sala operativa dei Carabinieri giungevano due telefonate in cui un uomo, presentatosi proprio come il ricercato, segnalava di aver ucciso una persona e di trovarsi in via Dei Gelsi. Inviata una pattuglia della radiomobile, i militari dell’Arma notavano la presenza di una donna con una bambina in braccio e a pochi metri da lei un uomo in palese stato di agitazione.

L’uomo, che consegnava spontaneamente un coltello da cucina - risultato poi compatibile con la ferita riportata dalla vittima - identificato nel ricercato, è stato poi condotto nella Caserma dell’Arma. Gli investigatori della Mobile e del Norm, coordinati dal magistrato di turno della Procura, avviavano un’attività investigativa finalizzata alla ricostruzione dei fatti. Contestualmente, la Polizia scientifica procedeva al sopralluogo tecnico sul posto e, su disposizione del sostituto procuratore titolare dell’indagine, interveniva, altresì, il medico legale per gli opportuni accertamenti.

Gli   investigatori della Mobile della Questura di Parma, nel frattempo sentivano i testimoni che avevano assistito ai fatti avvenuti nel parcheggio di via Fontanini - tra cui sia familiari della vittima stessa, sia i cittadini residenti in zona - giungendo ad una ricostruzione dei fatti e all’acquisizione di utili elementi indiziari a carico del sospettato.

Nello specifico, la compagna del presunto omicida, vittima di maltrattamenti da parte dell’uomo, da circa due giorni, insieme alla figlia, aveva trovato rifugio presso l’abitazione della vittima e, nella sera del 5 luglio, approfittando dell’assenza di quest’ultimo, il 25enne moldavo, armato di coltello, aveva fatto irruzione in quella abitazione e aveva portato via i propri congiunti. La vittima, venuto a conoscenza di tutto questo da una vicina di casa, si era messo alla ricerca dei tre e, dopo averli raggiunti nel parcheggio di Gaione, aveva affrontato l’uomo, rimanendo ucciso. Il 25enne moldavo veniva arrestato per il reato di omicidio doloso pluriaggravato. 

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