Omicidio di Natale: i passi falsi, le messe in scena e il ritorno sul luogo del delitto
Samuele Turco, in carcere insieme al figlio con l'accusa di omicidio aggravato, ha creato consapevolmente una serie di situazioni per coprire le proprie responsabilità: dall'sms all'intervista, fino al finto ritrovamento dei corpi. Perchè si è recato, tre giorni dopo, sulla scena del crimine?
E proprio dall'analisi dei telefoni cellulari è uscito l'sms che chi ha compiuto l'omicidio avrebbe inviato dal telefono della Kelly, appena uccisa, a Gabriela Altamirano per convincerla ad andare nel casolare di via Angelica. Una volta arrivata la stessa fine è toccata a lei: strangolata ed accoltellata, probabilmente con lo stesso coltello, quello con 18 centimetri di lama, fatto ritrovare dal figlio. Il comportamento di Samuele Turco è sotto i riflettori degli investigatori che cercano qualche dettaglio in più per decodificare il movente dell'efferato omicidio. L'ex compagno di Gabriela è tornato, tre giorni dopo, sul luogo del delitto, ha costruito una messa in scena ed ha finto di trovare i corpi, chiamando la Polizia. Addirittura è entrato nel casolare, scavalcando le reti, quando la Volante era già sul posto. Un comportamento anomalo, un tentativo di inquinare le prove o di cancellare eventuali tracce che avrebbero indicato la responsabilità di altre persone? Samuele Turco è stato fermato poco dopo ed allontanato dalla scena del crimine. Dopo questo episodio Turco ha voluto rilasciare un'intervista, dove dichiarava di non essere lui il responsabile