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Cronaca

Omicidio di San Prospero | Alessio c'era: "Ma non ho ucciso nessuno"

Dopo l'interrogatorio del figlio di Samuele Turco emergono nuovi particolari

Il primo a morire è stato Luca Manici: una serie di coltellate scagliate con una certa crudeltà, non tipica di chi si trova ad eliminare un possibile testimone scomodo ( una delle prime ipotesi calcolata dagli inquirenti).  Il corpo di Manici è stato ritrovato sotto il portico, probabile abbia sentito dei rumori e sia corso fuori a vedere, prima di trovarsi di fronte l'assassino. Che probabilmente aveva calcolato tutto: troppa la furia con cui si è scagliato contro la 'Kelly',per pensare che l'obiettivo del killer non fosse duplice. Infatti, dopo essersi liberato dell'uno, l'autore dell'efferato delitto si è scagliato contro la Altamirano, seviziandola e lasciandola morire. E, a cose fatte, è entrato in gioco Alessio, oppure c'era già? L'altra sera dopo l'interrogatorio, il giovane Turco aveva accompagnato la polizia al quartiere Montanara per indicargli dove fosse il coltello usato per consumare il duplice delitto, poi in un vecchio casolare, a Cassio, dove erano nascosti cellulari e il pc che avevano portato via la sera del misfatto. Alessio stesso che ha ammesso di essere sul posto, ma di non aver partecipato all'atto pratico. Non ho sferrato nessuna coltellata, avrebbe detto, in sintesi. Resta il fatto che Samuele Turco sia riuscito a includere i propri figli in quella drammatica notte. Perché la sera dopo l'omicidio, quando ha chiamato la polizia dal Vip Club, non era da solo. "Per fortuna che c'eravamo anche noi", avrebbe detto la figlia... . 

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