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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Opac a rischio? Corsello: "Una perdita incalcolabile per i luoghi di cultura"

Dopo anni di tagli, si profila il rischio di chiusura per il servizio Opac Sbn. Tra Parma e provincia 1.600.000 registrazioni bibliografiche e 98 biblioteche aderenti Il commento del responsabile della Biblioteca Civica a ParmaToday

Il servizio del Catalogo nazionale on line delle Biblioteche italiane Opac Sbn, a cui aderiscono oltre 5 mila biblioteche italiane organizzate in poli bibliotecari territoriali rischia di scomparire. Uno strumento prezioso e spesso indispensabile per lavori di ricerca che permette di accedere a 14 milioni di titoli, oltre ad altri servizi tra cui la consultazione o la prenotazione di libri o il prestito, è seriamente messo a repentaglio a seguito dei numerosi tagli ai finanziamenti avvenuti negli ultimi anni, un modello e un esempio a livello internazionale che rischia di scomparire. Un'ipotesi inaccettabile oltre che un passo indietro rispetto ai traguardi raggiunti sinora, il parere unanime espresso da un alto numero di utenti sul web, che si aggiunge ai commenti negativi anche di chi lavora all'interno delle biblioteche.

"Si parla di un catalogo – commenta il responsabile della Biblioteca Civica di Parma Michele Corsello – che conta più di 2 milioni e mezzo di visitatori l’anno, con circa 50 milioni di ricerche bibliografiche e più di 35 milioni di pagine visitate.Vi sono presenti 14 milioni di titoli con 64 milioni di localizzazioni. SBN è un catalogo collettivo che rappresenta pienamente, permettendo di ricercare e localizzare i volumi (ma non solo, anche materiale multimediale e musica), la realtà e la storia bibliografica italiana e delle biblioteche italiane SBN rappresenta per le biblioteche italiane l'esperienza della cooperazione e della collaborazione. Prima di tutto per quanto riguarda la catalogazione, si parla infatti di catalogazione partecipata".

Tagli alla spesa in realtà già da tempo molto più contenuti, secondo quanto commentato in merito da Corsello, che sottolinea come, riguardo efficienza ed economia, "Sbn abbia drasticamente ridotto i costi della catalogazione che fino a 20 anni fa erano ancora ingenti ed occupavano gran parte del lavoro dei bibliotecari. Sbn permette quindi alle biblioteche e ai bibliotecari di liberare risorse per costruire e sostenere uno spettro molto ampio di attività legate alla promozione del libro, della lettura, della scrittura, dei nuovi media, ecc".

Una situazione preoccupante anche a livello locale, in una realtà universitaria significativa come quella di Parma: "Il polo di Parma è un segmento di questo enorme catalogo, con oltre 1.600.000 registrazioni bibliografiche e ben 98 biblioteche aderenti (su tutto il territorio provinciale). Durante il 2012 più di 80.000 nuove catalogazioni sono state immesse in catalogo e di queste si può stimare che una percentuale superiore all'80% sia stata recuperata dal Catalogo nazionale Sbn (Indice Sbn) con notevole risparmio di tempo". Davanti a questi dati, inevitabile una riflessione su quanto potrebbe profilarsi con un'ipotesi di chiusura. "Le biblioteche cercano faticosamente di ridefinire la propria identità, anche e sopratutto come luogo di incontroculturale e sociale, in un mondo in cui velocemente cambiano gli stili di fruizione culturale. La chiusura di SBN comporterebbe un immediato arresto di questo faticoso ed affascinante processo".

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