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Cronaca

Ospedale di Vaio: tutti i vantaggi della nuova risonanza magnetica

Il Direttore della Radiodiagnostica, Pedrazzini: “Netto miglioramento della qualità delle immagini, nuove diagnosi e maggior comfort per il paziente”. Oltre quota 50mila le prestazioni in 9 mesi del 2017

E’ in funzione da pochi mesi, ma ha già dato prova delle sue potenzialità. Stiamo parlando di Ingenia la nuova risonanza magnetica dell’Ospedale di Vaio dell’Azienda USL di Parma. “Le aspettative sulla qualità e funzionalità dell’apparecchiatura – commenta Massimo Pedrazzini, direttore dell’Unità Operativa (U.O.) di Radiodiagnostica dell’Ospedale di Vaio – erano molto alte fin da subito e si stanno tutte confermando. La nuova risonanza consente significative ricadute positive in termini di incremento di qualità e contenuto diagnostico delle immagini. L'ambito in cui ad oggi si è riscontrato il maggior miglioramento in tal senso è la risonanza addominale e pelvica, utilizzata prevalentemente in ambito oncologico, ma un netto miglioramento si registra anche in altri settori: neurologico, articolare, angiografico”.

Come annunciato in occasione dell’inaugurazione di fine ottobre, la nuova risonanza consente anche di ampliare la gamma di prestazioni fino ad ora garantite. In particolare, è utile per indagare la funzionalità del cuore ed è adatta per la “diffusion whole-body”,  tecnica innovativa per lo studio del  corpo senza radiazioni ionizzanti e senza mezzo di contrasto, particolarmente indicata per la rilevazione dei tumori maligni, come i mielomi e i linfomi.

“Sono iniziate le sedute di risonanza cardiaca – riprende Pedrazzini – al momento riservate a pazienti selezionati dalla Cardiologia dell’Ospedale di Vaio e a breve si intende sviluppare anche la cosiddetta 'diffusion wholebody'. Contestualmente, sono anche incrementate le ore di attività dell’attrezzatura, dedicate, in particolare, oltre che ad esami del cuore, anche di mammella e prostata”.

Migliorato anche il comfort per il paziente:  la misura del tunnel e le dimensioni ridotte del magnete permettono a chi si sottopone all’esame un’eccellente visibilità verso l’esterno del macchinario, eliminando, o almeno riducendo, eventuali problemi di claustrofobia. Il diametro misura 70 cm, contro i 55/60 di una risonanza tradizionale. La nuova macchina è anche più silenziosa, grazie al sistema softone.

E per il prossimo futuro, quali novità ci sono in programma? “E’ in programma un’ulteriore implementazione degli esami per lo studio del cuore, della prostata e delle artroprotesi. Inoltre, in collaborazione con i colleghi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – conclude il Direttore - intendiamo approfondire e definire l’assetto organizzativo necessario per sottoporre a risonanza le persone con pacemaker 'RM compatibili' alle quali, ad oggi, è precluso qualsiasi studio di risonanza magnetica”.

I numeri dell'Untà Operativa Radiodiagnostica

E’ composta da 13 medici, 6 collaboratori professionali sanitari, 15 collaboratori professionali tecnici, 6 operatori tecnici specializzati e 1 ausiliario specializzato.

Solo nei primi 9 mesi del 2017, l’èquipe ha effettuato circa 50.500 prestazioni: 18.200 prestazioni per esterni (di cui circa 9.500 RX tradizionali, 3.200 TAC, 1.600 RMN (si ricorda che l’attività è stata sospesa da luglio a settembre per consentire l’installazione della nuova attrezzatura) e quasi 4.000 ecografie); 8.780 prestazioni per persone ricoverate (di cui circa 5.850 RX tradizionali, quasi 2.000 TAC, circa 450 RMN e quasi 500 ecografie) e 23.300 prestazioni richieste per pazienti in Pronto Soccorso (di cui circa 16.300 RX tradizionali, quasi 4.000 TAC e 3.000 ecografie). A questa attività si aggiunge quella assicurata dai professionisti della Radiodiagnostica dell’Ospedale di Vaio alla Casa della Salute di San Secondo, con quasi 7.000 prestazioni erogate, sempre nei primi 9 mesi del 2017 

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