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Cronaca

Ospedale Maggiore, al via una riorganizzazione complessiva dell’area di degenza internistica

Fabi: “Siamo di fronte a un vero e proprio cambiamento epocale. Rispondiamo con scelte organizzative e strutturali”

Riorganizzazione dell’area di degenza internistica dell’Ospedale Maggiore, più disponibilità di letti per il fabbisogno dei Pronti soccorso, gestione multidisciplinare del paziente fragile e anziano con una presa in carico globale e una stretta collaborazione tra lo specialista e il Medico di Medicina Generale.

Sono questi i principali interventi predisposti dalla direzione strategica delle due Azienda Sanitarie per far fronte alle necessità dei pazienti in cura, a seguito di quella che il direttore generale del Maggiore e commissario straordinario di Azienda Usl Massimo Fabi definisce “una vera e propria rivoluzione dettata dalla pandemia che ha cambiato le esigenze dei pazienti”.

Partendo da Parma, dai dati sugli accessi nel Pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore si nota infatti che a fronte di un calo complessivo degli accessi tra il periodo prepandemico del 2019 e le proiezioni 2022 di circa un 10%, si è verificato, soprattutto nell’ultimo periodo, un aumento del numero di accessi dei pazienti anziani  e della loro complessità clinica. Erano 12.995 i pazienti over 65 presi in carico dal PS nei primi 7 mesi del 2021 a fronte dei 14.786, sempre nello stesso periodo del 2022. L’aumento dei pazienti è riscontrato anche nel Pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale dei Bambini Pietro Barilla che stando sempre alle proiezioni tornerà a fine 2022 su livelli di acceso precedenti alla pandemia.

I sistemi sanitari – precisa Fabi - devono rispondere ai cambiamenti epidemiologici. L’evoluzione delle patologie, i cambiamenti demografici, l’incidenza della pandemia sono tutti fattori che hanno inciso profondamente in quello che davvero possiamo considerare un cambiamento epocale”.

Il piano prevede a partire dal mese di settembre una riorganizzazione dell’area internistica dell’Ospedale Maggiore; l’attivazione di funzioni interdisciplinari di cura come l’ortogeriatria, per pazienti anziani con patologie traumatiche ricoverati in ortopedia; degenze specialistiche per casi particolarmente complessi con funzioni di consulenza anche per tutti gli altri reparti dell’ospedale; degenze ordinarie per acuti per pazienti fragili e pluripatologici al padiglione Barbieri e sempre presso lo stesso padiglione Barbieri l’attivazione, previo accordo con i Medici di medicina generale di funzioni di cure intermedie (ospedale di comunità) che garantiscono la presa in carico del paziente tra la fine del ricovero ospedaliero e il rientro a domicilio o nelle Case residenziali per anziani. Tra queste l’ospedale di comunità di San Secondo, che già ora garantisce il riferimento per le cure intermedie rivolte ai pazienti fragili della zona bassa ovest della provincia di Parma, vedrà l’attivazione di 38 posti letto, di questi 10 a gestione dei Medici di medicina generale a supporto degli interventi di assistenza domiciliare integrata e i restanti a gestione della medicina interna dell’Ospedale di Vaio, rivolti ai pazienti in dimissione dallo stesso ospedale di Vaio o dall’Ospedale di Parma. Sempre all’Ospedale di Vaio sono già stati attivati 20 posti letti per pazienti Covid. Si consolida inoltre al Maggiore la disponibilità dei letti di degenza ordinaria per il fabbisogno del Pronto soccorso di Parma che avrà a disposizione il 10% dei circa 320 letti di degenza ordinaria.

 “Con questi interventi – precisa Fabi - contiamo di rispondere ai cambiamenti che la nostra comunità  sta vivendo e che in questo momento stanno impattando non solo sul Pronto soccorso,  da sempre la prima porta di accesso dell’Ospedale ma anche sui reparti Covid, con operatori che da oltre 2 anni e mezzo non tolgono le tute di protezione e più in generale, direi, su tutte le strutture sanitarie. Come abbiamo fatto nel pieno del periodo pandemico anche in questo momento di forte transizione contiamo di rispondere con progetti organizzativi concreti”.

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