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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Pablo / Via Gramsci

Ospedale Maggiore, l'allerta di Cardinali: "Ha imboccato un declino preoccupante"

Il segretario provinciale del Pd: "Mi interessa capire come si possa intervenire per invertire la rotta di un declino che ha certamente radici lontane. In primis nelle direzioni aziendali degli ultimi periodi"

"L'Ospedale Maggiore ha imboccato un declino preoccupante e nuovi problemi si vedono all'orizzonte. Pensiamo, insieme, a come intervenire”. E' con queste parole che il segretario provinciale del Partito democratico di Parma, Alessandro Cardinali, interviene sulla situazione del nosocomio cittadino. “Non ritengo opportuno – spiega Cardinali – soffermarmi sui numerosi temi trattati in queste settimane dalla stampa cittadina, come il depotenziamento dell'ospedale, l'esodo di tanti professionisti, la decisione di creare dei mega-dipartienti o la scandalosa situazione delle larve trovate nelle sale operatorie. Mi interessa, invece, capire come si possa intervenire per invertire la rotta di un declino che ha certamente radici lontane. In primis nelle direzioni aziendali degli ultimi periodi, nella gestione dell'Università e, infine, nell'indifferenza dei diversi livelli istituzionali, sia pubblici che privati, coinvolti nella gestione del Maggiore”.

Una situazione che, secondo il segretario del Pd, va affrontata al più presto. “Da tempo– continua – si notano criticità sia a livello di interi dipartimenti, sia di singole discipline o unità operative. Altre difficoltà si vedono all'orizzonte, anche per il previsto pensionamento di importanti professionisti”. La risposta a questa situazione è una inversione di tendenza. “Credo sia fondamentale – riprende Cardinali – un'analisi approfondita delle cause che hanno portato a questi problemi e predisporre al più presto, di intesa con l'Università e tutti gli altri enti coinvolti, un programma per favorire un rilancio, graduale ma costante, della nostra azienda Ospedaliero-Universitaria”. 

Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2012 all'ospedale di Parma ci sono stati 52.678 ricoveri, il 21,5% in regime di day hospital; sono state effettuate 4.011.052 prestazioni ambulatoriali (analisi, visite ed esami) mentre gli accessi in Pronto soccorso sono stati oltre 88.014. Numeri importanti ma, secondo Cardinali, si rischia di vedere un rallentamento nei prossimi anni se non si avvierà a breve una politica di investimento per il futuro. "Se si vuole che Parma - dice - diventi un 'ospedale hub', serve un'idea progettuale diversa. Un piano a lungo termine in grado, da una parte, di gestire le varie problematiche attuali e, dall'altra, di mettere in moto una grande progettualità per il futuro, con l'obiettivo di rendere il Maggiore un importante punto di riferimento per un'area vasta, una struttura di eccellenza in grado di garantire servizi di altissima qualità in diversi settori e in grado di attrarre pazienti da tutta la regione, ma anche dai territori vicini come la bassa Lombardia o una parte della Liguria”. 

Per farlo è necessario il coinvolgimento innanzi tutto del neo Rettore dell'Ateneo. “Il Professor Borghi – spiega ancora Cardinali – ha iniziato da poco il suo mandato e siamo certi, anche per la sua provenienza proprio da medicina, che farà il massimo per creare le condizioni necessarie per migliorare la situazione del nostro ospedale, sia da un punto di vista didattico che nella cura dei pazienti”. La situazione si è complicata anche con le dimissioni della Giunta Regionale, che hanno fatto si che non si possa, nell'immediato, arrivare alla nomina del nuovo Direttore Generale. “Proprio per questo – sottolinea Cardinali - è fondamentale che la dirigenza rimasta in carica si faccia parte attiva nell'analisi delle criticità accumulate e delle loro ragioni, ma si astenga dall'assunzione di decisioni strategiche che possa condizionare il futuro dell'ospedale, scelte di cui dovrà farsi carico solo la Direzione Generale di prossima nomina”.

In conclusione Cardinali lancia un appello: "Per centinaia di anni il Maggiore è stato una risorsa importante per i parmigiani ma anche per chi veniva da fuori a farsi curare. Non facciamo in modo che si trasformi in una struttura di serie B. Credo che sia necessario fare una riflessione tutti insieme per affrontare i tanti problemi presenti oggi e costruire,insieme, un progetto di sviluppo per renderlo ancora migliore di quello che è oggi".

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