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Cronaca Pablo / Via Gramsci

Ospedale, tagli al personale di assistenza. I sindacati: "Non accetteremo modifiche"

No alle modifiche volte a "mirare il già fragile assetto assistenziale, condizionato da una gestione dirigenziale inadeguata ai rapidi mutamenti della società e delle professioni". Tagli per 260 milioni di euro

Una scure di tagli si abbatte sull’Ospedale di Parma. Le Segreterie provinciali CGIL, CISL, UIL, FIALS e FSI denunciano la riduzione del fondo nazionale 2013, che ha comportato una decurtazione di quello regionale pari a 260 milioni di euro. Per questo motivo sono in atto politiche restrittive che rischiano di compromettere la tenuta del sistema sanitario universalistico, insieme ad un significativo arretramento sia sul piano della rete ospedaliera, che dei servizi territoriali.

La Direzione aziendale, per far fronte alla spending review e alle ferie estive, ha presentato un piano di riorganizzazione riguardante diverse aree del personale assistenziale e tecnico. “Si tratta di un taglio lineare che colpisce i lavoratori più esposti alle problematiche quotidiane dell’assistenza”, è quanto denunciano le organizzazioni sindacali di categoria. “La Direzione aziendale” continuano le OO.SS. “per far fronte alla riduzione della spesa, ha deciso di intervenire in primo luogo sul personale che presta assistenza, trascurando altre voci di spesa come tra l’altro precisato nel documento delle linee di programmazione e finanziamento delle aziende del servizio sanitario regionale per l’anno 2013, connesse al numero delle strutture complesse o a scelte di politica sanitaria  avviando processi di integrazione”.

Questo piano di riorganizzazione suscita interrogativi rispetto al futuro dei modelli assistenziali presso l’Ospedale di Parma, al rapporto costo-qualità del servizio fornito ai cittadini che potrebbero orientarsi verso il privato, andando ad incrementare la già alta percentuale rispetto ad altre province della regione. È nella prevenzione e nel rapporto coeso ospedale-territorio con dipartimenti integrati, nella reale integrazione con l’Università, nella creazione di nuovi percorsi che vedano al centro la persona, nel ragionare di organizzazioni per Area Vasta o Provinciale che i sindacati vedono le possibilità di uscita da questa situazione, naturalmente senza prescindere dal finanziamento del sistema sanitario regionale.

Le OO.SS. non accetteranno modifiche che volte a mirare il già fragile assetto assistenziale, condizionato da una gestione dirigenziale inadeguata ai rapidi mutamenti della società e delle professioni, gli operatori vogliono continuare a garantire ai cittadini di Parma prestazioni sicure e di qualità. Le riorganizzazioni, se così si possono chiamare, vanno accompagnate dai dati, da assunzioni di responsabilità, dal coinvolgimento dei professionisti di tutti gli ambiti contrattuali. La Direzione Aziendale, per un reale taglio degli sprechi, intervenga sulla programmazione, sull’innovazione del sistema, su vere riorganizzazioni con un modello assistenziale chiaro che non può essere solo quello di alcune aree del comparto.La qualità del servizio non può essere separata dalla qualità del lavoro.

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