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Ospedale Vecchio, il Comitato: 'Almeno 12 milioni di spese non dichiarate' - Nuzzo: 'Mastercampus, mi hanno negato l'accesso agli atti'

Ospedale Vecchio. Proseguono le udienze del processo: nell'ultima c'è stata l'audizione dei tecnici Stonellini e Capiello. Sono state fissate le prossime udienze, il 19 e il 21 gennaio, il 2 e il 18 febbraio e l'8 aprile. Gli attivisti del comitato Leggere tra le ruspe - che stanno seguendo le fasi del processo hanno aggiornato sulla situazione

Ospedale Vecchio. Proseguono le udienze del processo: nell'ultima c'è stata l'audizione dei tecnici Stonellini e Capiello. Sono state fissate le prossime udienze, il 19 e il 21 gennaio, il 2 e il 18 febbraio e l'8 aprile. Gli attivisti del comitato Leggere tra le ruspe - che stanno seguendo le fasi del processo - hanno aggiornato sulla situazione al circolo Aquila Longhi. 

"Tra il 2003 e il 2007 -ricordano i cittadini del Comitato -diverse relazioni dei progetti sono cambiati più volte perchè contestati, il primo quello vincitore, dalla stessa Commissione giudicatrice del concorso che fa vincere il progetto dell'Ati Pizzarotti-Foglia ma nel verdetto indica diversi punti critici da correggere, soprattutto sulla parte che sarebbe andata al privato del complesso dell'Ospedale Vecchio, ovvero la famosa Sala delle Colonne dovre avrebbero dovuto trovare spazio degli appartamenti, la toilette in cui venovano chiusi degli affreschi con la Madonna, il chiostro rinascimentale che sarebbe dovuto diventare il cortile di un condominio. Tutte queste cose furono puntualmente rilevate dall'architetto Baliani, che è il Commissario architetto della Commissione giudicatrice. C'erano tre Commissari esterni. Sulla base di questo primo verdetto la Giunta non potè procedere normalmente secondo l'uso ma fece una delibera in cui recepiva il verdetto della Commissione ma non potà nominare come promotore del project financing l'Ati Pizzarotti-Foglia, che sarebbe stato il passaggio consueto secondo la normativa. Il progetto venne modificato ed inviato alle Soprintendenze. La Soprintendenza di Bologna contesta anche la seconda relazione del progetto preliminare. Avverte anche che mancano le indagini preliminari, perchè si tratta di un intervento su un monumento storico vincolato. Il vincolo fu emesso il 30 settembre del 1975, che è un vincolo vigente che inseriva l'intero complessodell'Ospedale Vecchio sotto la disciplina della legge vigente, che era ancora la legge 1089 del 1939. In base a questo vincolo l'Ospedale Vecchio diventata monumento storico di rilevanza nazionale. Per questo tipo di monumenti non si poteva operare ristrutturazione ma solo interventi di restauro. 

Il 23 aprile 2004 la Commissione tecnica "prima di estrinsecare le valutazioni osserva che per quanto concerne le valutazioni sulla compatibilità specifica dei progetti con le caratteristiche storico-morfologiche del complesso che gli stessi non rientrano nei criteri posti a base dei giudizi della Commissione in quanto i vincolo di legge esistenti riservano valutazioni specifiche agli organi competenti". Vengono fatti passare questi progetti con un fortissimo intervento intervento di ristrutturazione poichè il 50% del complesso andava al privato con il progetto di un albergo, un residence condominiale, un ristorante e uan boutique". Questo ha scatenato una serie di bocciature da parte degli organi di tutela, come la Soprintendenza di Parma e Piacenza. Il giudizio più duro arrivò dal Comitato tecnico-scientifico del Ministero. GIà la prima contestazione della Soprintendete regionale si dice che mancavano le indagini preliminari: questo progetto era quindi stato fatto senza aver svolto prima i 5 tipi di indagini preliminari obbligatori per questo tipo di interventi: indagine sugli intonaci, indagine storico-critica, quella statica e altri". 

Oggi, con il progetto Mastercampus, hanno ricordato gli attivisti, la riqualificazione della stessa area diventa reale. Ma gli atti del progetto per ora non sono stati resi pubblici. Dopo la richiesta del Comitato, a cui l'accesso è stato negato, il consigliere comunale Mauro Nuzzo ha chiesto l'accesso agli atti all'assessore Alinovi ma, allo scadere dei 7 giorni previsti per la consegna degli atti, nulla si era mosso. Così il consigliere li ha richiesti. "Come consigliere comunale -ha detto Nuzzo- ho fatto richiesta di accesso agli atti al segretario comunale e all'assessore Alinovi. I giorni entro i quali gli atti devono essere consegnati ad un consigliere comunale sono 7, alla scadenza del 14esimo giorno ho richiesto gli atti. che in un incontro privato mi aveva detto che me lo avrebbe fatto avere. Invece poi il sindaco Pizzarotti ha detto, poco dopo, che quegli atti non erano disponibili". 

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