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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

'Scopiamo sotto i Portici': i cittadini puliscono collettivamente i portici dell'Ospedale Vecchio

Pulizia collettiva dei Portici dell'Ospedale Vecchio. 'Scopiamo sotto i Portici, ce lo chiedono anche i ragni' è l'iniziativa indetta da Leggere tra le ruspe, insieme ad Art Lab, Monumenta, C.b.l. 498, Sovescio per sabato 23 maggio alle ore 10

Pulizia collettiva dei Portici dell'Ospedale Vecchio. 'Scopiamo sotto i Portici, ce lo chiedono anche i ragni' è l'iniziativa indetta da Leggere tra le ruspe, insieme ad Art Lab, Monumenta, C.b.l. 498, Sovescio per sabato 23 maggio alle ore 10. "L'Ospedale Vecchio è stato lasciato per oltre dieci anni senza manutenzione. E allora, la manutenzione la fanno i cittadini! Pulizia straordinaria dei Portici. Un'iniziativa di "Leggere tra le ruspe", con l'aiuto e la partecipazione di Monumenta, ArtLab, C.B.L. 498, Sovescio, Ambulatorio dell'Ospedale Vecchio. 

IL DOCUMENTO DELL'AMBULATORIO DELL'OSPEDALE VECCHIO - Recentemente abbiamo letto alcune dichiarazioni dell’assessore Ferraris in merito ad una “riqualificazione della Biblioteca Civica” e più precisamente di “interventi legati all’adeguamento degli impianti e consolidamenti strutturali” che dovrebbero partire tra fine estate e inizio autunno, con un progetto esecutivo approvato entro il mese di maggio.

Come cittadini, proprietari dell’Ospedale Vecchio e utenti degli istituti culturali ancora ospitati al suo interno (Biblioteca Civica, Emeroteca, Archivio di Stato e Centro Cinema con videoteca) e di tutti gli spazi cui ci è consentito accedere (crociera, cortili, portici), chiediamo alcuni chiarimenti in merito alle intenzioni dell’Amministrazione.

E’ evidente a tutti che 12 anni di abbandono (9 delle giunte passate più 3 da parte di quella attuale) ormai presentano il conto, e molto salato: infiltrazioni d’acqua sui documenti dell’Archivio, interi piani ostaggio dei piccioni, umidità devastante nei pregiati ambienti dell’ex archivio comunale, cedimenti strutturali in luoghi di intenso passaggio come il grande scalone che porta in crociera. E a fronte di ciò, stanziamenti incongrui e ritardi inaccettabili.

Ripercorriamo brevemente la storia di questi ultimi 3 anni:

Gennaio - maggio 2012: lo sciame sismico che investe la nostra regione aggrava il quadro fessurativo e i problemi strutturali nei locali dell’Ospedale Vecchio occupati dall’Archivio di Stato, da tempo segnalati all’Amministrazione e da questa ignorati. A seguito di circostanziata perizia della Soprintendenza ai beni Architettonici, nel mese di agosto i Vigili del Fuoco impongono la chiusura di buona parte dell’Archivio stesso. Vengono puntellate la stanza del militare e il lato ovest del chiostro consentendo la riapertura dell’Archivio con l’impegno del Comune di realizzare entro l’estate le indispensabili opere di consolidamento. Nulla viene fatto e i puntelli sono ancora lì, ben visibili.

Il 5 dicembre 2013 il Comune approva lo schema di programma triennale dei lavori pubblici 2014-2016. 1.400.000 euro vengono destinati alla “riqualificazione di contenitori storico-culturali” che pubblicamente sindaco e assessori si premurano di identificare con l’Ospedale Vecchio; in realtà poca cosa se confrontati con gli 8.700.000 euro destinati a S. Paolo, ai 5.400.000 euro per l’ex Manzini, o ai 4.400.000 per l’ex scalo merci, e comunque da spendersi tra fine 2014 e 2015.

Il 9 maggio 2014, col progetto di Bilancio di Previsione, la cifra viene decurtata di 300.000 euro destinati al restauro del campanile di S. Paolo, riducendosi a 1.100.000 euro. Nella stessa delibera compare comunque anche un “nuovo intervento” di 170.000 euro per “manutenzione straordinaria biblioteche”.

Il 25 giugno 2014 viene approvato lo studio di fattibilità per gli “interventi di restauro del complesso monumentale Ospedale Vecchio”. Riportiamo, riassumendoli, alcuni passi della delibera che ci paiono interessanti (e meritevoli di essere confrontati con le recenti dichiarazioni della Ferraris). Recita la delibera: “tale intervento è stato limitato alla parte occupata principalmente dall’Archivio di Stato e riguarda”: ripasso parti di copertura, consolidamento due travi lignee, ripristino murature fessurate, ripristino parte del chiostro, impedimenti all’ingresso di volatili, consolidamento androne e rifacimento parte di tetto su vicolo S. Maria. La stessa delibera precisa anche che “in merito alla disponibilità amministrativa ed effettiva delle aree e del complesso deve essere concluso il procedimento inerente la convenzione per la costruzione e gestione della nuova Cittadella della Carta e del Cinema”.

Ancora leggiamo nell’Allegato 1 alla delibera del 6 agosto di approvazione del Piano Esecutivo di gestione degli esercizi 2014 – 2016 che entro la fine del 2014 si prevede di redigere il “progetto esecutivo del restauro scientifico di parte dell’Ospedale Vecchio”. Tutte scadenze – come ben sappiamo - non rispettate.

Il 7 novembre viene affidata l’esecuzione degli interventi a Parma Infrastrutture S.p.a., che dovrà anche predisporre il progetto esecutivo e procedere all’appalto dei lavori, sempre per una spesa stimata di 1.100.000 euro di cui 500.000 di contributo regionale, 526.000 mediante finanziamento con mutuo Cassa DDPP ex fondi Metro e 73.000 con risorse proprie del Comune.

Nel frattempo, il 2 ottobre era stato approvato dalla Giunta il progetto di massima per la riorganizzazione della Biblioteca Civica e parallelo smantellamento del Centro Cinema con Videoteca sotto il portico dell’Ospedale Vecchio; da quel momento l’interesse della Giunta, come si evince dalle dichiarazioni sui media – fino a quelle di pochi giorni fa – sembra concentrarsi sul restauro della Biblioteca.

Non si tratta ovviamente di stilare una graduatoria tra istituti culturali: se sia peggio far piovere sui libri della Civica o sui documenti dell’Archivio o tantomeno se sia più preziosa la vita di un lettore di riviste minacciata da un tetto pericolante o di uno studioso di vecchie carte su cui incombe un trave spezzato.

Diciamo francamente che la coperta, confezionata da una politica di annunci vuoti, è troppo corta e da qualunque parte la si tiri si lascia scoperto qualcosa di importante. E soprattutto più si aspetta e più aumenta il numero di interventi indispensabili.

Sinceramente poi stupisce che in questa incuria desolante il Comune si premuri di stanziare ben 95.000 euro per arredi interni della Civica (per sostituire quelli esistenti, si badi bene, e non per arredare nuovi spazi!), come da gara ed ulteriore cottimo fiduciario deliberato il 9 aprile 2015.

E tutto questo – a quanto pare – senza aver sgombrato definitivamente il campo dai minacciosi fantasmi della “Cittadella della carta” con relative pretese di risarcimento, cui si sovrappongono oggi i nebulosi – per i cittadini – progetti dell’ambiziosissimo “Master Town”.

Crediamo dunque che, dopo aver riequilibrato le somme messe in campo dal piano triennale dei Lavori pubblici, con una più seria attenzione al patrimonio storico della città e l’abbandono di velleitari progetti di sentore ubaldiano, sarebbe necessario procedere ad un esame complessivo dell’Ospedale Vecchio, che tenesse conto con obbiettività dello stato delle strutture e dei preziosi patrimoni che vi si conservano, anche, e forse soprattutto, nelle ali dismesse, dove non ci sono i “lettori tra le ruspe” o i dipendenti dell’Archivio di Stato a puntare il dito e protestare e dove quindi il degrado avanza indisturbato. Solo a queste condizioni potrebbe redigersi un piano di manutenzione straordinaria di lungo respiro che prevenga, anziché rincorrere l’emergenza, e che coinvolga i cittadini/utenti come presìdi naturali del complesso (sia che ne frequentino gli istituti culturali, che gli spazi di cui l’iniziativa del luglio scorso “Ospedale Vecchio Occupato” reclamava la ripubblicizzazione, sia che frequentino i circoli superstiti, sia che amino sostare a far due chiacchiere sotto i portici). Un piano insomma che sia realmente capace di bloccare il degrado, scansando accuratamente ogni soluzione “pubblicitaria”, che sia trasparente e partecipato".

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