Ozzano Taro, mancano le commesse: l'Alfaderivati chiude. Lavoratori 'salvi'
Senza lavoro non si può andare avanti. Così un'altra azienda storica della provincia chiude i battenti. Gli stabilimenti saranno vuoti: i 46 lavoratori destinati altrove o incentivati al pensionamento
L'Alfaderivati di Ozzano Taro chiude. Produceva manufatti metallici per l'edilizia. D'ora in poi i suoi stabilimenti saranno vuoti. Nessun lavoratore entrerà più qui per il turno. E un altro capannone industriale rimarrà in stato di abbandono. I 46 lavoratori saranno destinati altrove o incentivati al pensionamento. La Fiom, insieme alla Uilm di Parma e alla Rsu dell'azienda, ha firmato un accordo che garantisce tutele agli ex addetti della storica azienda nel comune di Collecchio.
La crisi dell'Alfaderivati inizia tre anni fa, quando furono firmati i primi contratti di solidarietà. Da luglio di quest'anno i primi tentativi di trattativa per evitare la chiusura. Ma le commesse cominciano a mancare -si parla dell'80% in meno rispetto a pochi mesi prima- e la decisione è quasi obbligata. E i lavoratori? Sette verranno reimpiegati presso la Alfacciai di Brescia, con la garanzia di un servizio di trasporto a tempo indeterminato e lo stesso trattamento economico e normativo.
Per tutti i lavoratori è previsto un periodo di 9 mesi di Cassa Integrazione Straordinaria al termine della quale a 7 lavoratori, vicini all'età di quiescenza, verrà garantito una integrazione al 100 % del trattamento pensionistico. Ai rimanenti 32 lavoratori verrà garantito un incentivo all'esodo di 47 mila euro oltre all’accesso al trattamento di mobilità.