rotate-mobile
Cronaca Cortile San Martino / Via Pizzolese

Pali Italia occupata, lettera di un lavoratore a Pizzarotti: "Siamo costretti a stare lontano da casa"

L'azienda Pali Italia di Pizzolese è in occupazione dal 26 novembre 2014: i lavoratori che non hanno ricevuto lo stipendio di ottobre e di novembre sono entrati nello stabilimento, lasciato vuoto per protestare contro il mancato pagamento e in seguito alle dimissioni dell'intero Cda dell'azienda. Un lavoratore ha scritto una lettera al sindaco Pizzarotti

L'azienda Pali Italia di Pizzolese è in occupazione dal 26 novembre 2014: i lavoratori che non hanno ricevuto lo stipendio di ottobre e di novembre sono entrati nello stabilimento, lasciato vuoto per protestare contro il mancato pagamento e in seguito alle dimissioni dell'intero Cda dell'azienda. Un lavoratore ha scritto una lettera al sindaco Pizzarotti. 

LA LETTERA A PIZZAROTTI. "Caro Sindaco forse lei non si ricorda di noi della Pali Italia ma volevo raccontarle una giornata tipo dell'ultima settimana: anche oggi è stata una pessima giornata. La sveglia ha emesso il suo urlo alle 6.00 ma la mia testa era sveglia già da tempo anche se tenevo gli occhi chiusi sino all'ora x per cercare inutilmente di spegnere il cervello. Apro gli occhi prendo la mia pillola di Eutirox mi alzo e aspetto la mia mezz'ora prima di fare colazione in modo che il farmaco entri in circolo. Saluto la morosa con un bacio e esco non per lavorare ma per occupare. Si occupare la "casa" di un'altro ma sembra molto di più la nostra visto che il "padrone di casa" non si vede. Ho detto che è stata una pessima giornata perché io non sono fatto per fare sciopero come non lo sono fatti i miei colleghi e si vede, siamo quasi peggio dell'armata brancaleone. Arrivo al presidio e chi ci lascia il posto dopo la notte ha i volti tesi, entriamo e iniziamo a pulire dove i "notturni" hanno cenato come fosse casa nostra anzi meglio. Durante il giorno si cerca di ridere e scherzare ma il pensiero e sempre rivolto al lavoro che ci sarebbe e agli stipendi che mancano. Stiamo facendo la cosa giusta? Non lo so. Serve quello che stiamo facendo? Non lo so. Sosolo che tutti vogliamo che questo finisca presto perché nostro mal grado siamo costretti a stare lontano da casa nostra. Scrivo queste righe non per rendermi simpatico ai colleghi ma solo per condividere il mio o meglio nostro stato d'animo.

C'e chi è infuriato, chi urla, chi dice che ci stiamo a fare? Ancora chi dà dell'infame a chi non si fa nemmeno vedere e chi come me non giudica ed ha sempre gli occhi tristi di chi non si sente a proprio agio e chi non è fermo un secondo e pota le piante del giardino e pulisce in terra fuori dall'azienda.
Sembrano reazioni diverse ma lo stato d'animo è lo stesso per tutti e vogliamo tornare al lavoro subito. Non sono mai stato bravo a scrivere tanto che nei temi prendevo al massimo 5 ma in questi giorni mi riesce bene come non mai e tendo a dilungarmi con il rischio che nessuno legga queste parole per cui dico solo una cosa e per oggi mi fermo qui anche se avrei tanto da scrivere ancora. I miei colleghi sono persone e in quanto tali ci sono i simpatici e quelli che non sopporti ma non ha importanza tutti hanno una cosa in comune, un cuore grande". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pali Italia occupata, lettera di un lavoratore a Pizzarotti: "Siamo costretti a stare lontano da casa"

ParmaToday è in caricamento