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Cronaca

Palio degli Asini, proteste degli animalisti: 'No allo sfruttamento degli animali'

Pallium Asinorum, il palio degli asini si terrà domenica 20 settembre a Parma nell'ambito della manifestazione 'Settembre Medievale'. Proteste degli animalisti per lo sfruttamento degli animali: ecco la prima lettera che ci è arrivata in redazione

Pallium Asinorum, il palio degli asini si terrà domenica 20 settembre a Parma nell'ambito della manifestazione 'Settembre Medievale'. Proteste degli animalisti per lo sfruttamento degli animali: ecco la prima lettera che ci è arrivata in redazione. 

LA LETTERA DI ROBERTA RE - Gentili signori e signore, ho appreso dal sito web del Comune di Parma https://turismo.comune.parma.it/it/canali-tematici/eventi/manifestazioni-e-iniziative/circo-spettacoli-di-strada/il-palio-di-parma che dal 6 al 20 Settembre si svolge il “Settembre Medievale” con il Palio risalente all’anno 1314 e denominato “Corsa dello Scarlatto” che si disputava il 15 Agosto, in occasione della festività dell’Assunta. Il nuovo Palio di Parma che si disputa dal 1978 è incentrato sulla staffetta fra le cinque squadre rappresentanti le antiche porte cittadine. L’evento presenta vari appuntamenti: torneo delle cinque porte con arco storico, sbandieratori, antichi mestieri, musici antichi itineranti, giullari e giocolieri, mostra e volo di uccelli rapaci, giochi d’armi, spettacoli notturni di focoleria. Domenica 20 Settembre sarà la giornata delle corse del Palio: la Corsa del panno verde (palio delle donne), la Corsa dello scarlatto (palio degli uomini) e il Pallium Asinorum (palio degli asini). Forse scrivendo il nome della corsa in Latino, gli organizzatori pensano di darle un valore “culturale” ma a me pare che di culturale non ci sia proprio nulla. Se da una parte apprezzo le corse di uomini e donne, le corse degli animali mi ricordano quelle del Colosseo e del Circo Massimo, al tempo in cui si parlava Latino, di cui dovremmo vergognarci. Eppure, dopo duemila anni, la politica specista di molti enti locali, tra cui il Comune di Parma, li conserva e li promuove. 

Parma fa parte del “Circuito Città d’Arte della Pianura Padana” https://www.circuitocittadarte.it/ insieme a Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Modena, Monza, Pavia, Piacenza, Reggio Emilia. In una di queste città, Lodi, si tiene un palio che dovrebbe fare scuola: è la “Cursa dei cavai” praticata da esseri umani con splendidi cavalli in cartongesso https://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5738   Ecco la giostra e la corsa https://www.youtube.com/watch?v=0OGzj0zCd4g : sono 9 minuti di educazione civica che invito il Comune di Parma a visionare e a farne tesoro. Le persone partecipanti mostrano abilità, competitività e voglia di divertirsi. Vedere la “Cursa dei cavai” anche in versione junior, con bambini e bambine, è confortante perché mostra l’insegnamento che si vuole dare al mondo dell’infanzia: i cavalli, e nel caso di Parma gli asini, non sono macchine da guidare, oggetto di divertimento, fenomeni da baraccone da esporre al pubblico esaltato ma compagni e compagne di vita. 

Questo è il messaggio che devono dare le istituzioni, l’unico civile. Invece il Pallium Asinorum educa diversamente la cittadinanza infantile parmense. Si legge qui  https://www.portasanfrancesco.org/Il%20palio.htm  “… i simpatici somarelli sono cavalcati dai bambini...” C’è da chiedersi quanto siamo contenti i somarelli di essere sballottati in quel guazzabuglio paliesco. Annamaria Manzoni è psicologa e psicoterapeuta, ipnositerapista e grafo analista; iscritta all’Ordine degli Psicologi della Lombardia, collabora con il Tribunale dei Minori di Milano e con il Tribunale di Monza; autrice di libri e di articoli su riviste di psicologia. Si è fatta promotrice di un documento sottoscritto da oltre 650 psicologi che mette in guardia sugli spettacoli che utilizzano animali https://annamariamanzoni.blogspot.it/p/documento-psicologi.html

Come se non bastassero gli asini, anche gli uccelli rapaci sono protagonisti, loro malgrado: la mostra di uccelli rapaci, valendosi del solito alibi della tradizione e della storia, è in realtà è una delle innumerevoli forme di sfruttamento animale. La Legge 157/92 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” e la Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici ci mostrano come i rapaci necessitino di una particolare protezione, di misure speciali di conservazione per garantirne la sopravvivenza e la riproduzione nella loro area di distribuzione: il prelievo di esemplari catturati in natura e poi fatti riprodurre incrociandoli tra specie affini è una pratica inconcepibile in un’ottica protezionista di queste specie a rischio. Le mostre di rapaci giocano la carta della didattica, come se fosse un dono e un piacere offerto alla comunità, mostrando da vicino la bellezza di animali da sempre inarrivabili ma ora purtroppo rinchiusi e sottomessi. In realtà, nulla di ciò che viene mostrato di quegli animali è simile alla loro vera natura che è quella di animali schivi e timorosi verso l’essere umano, dal quale sono stati cacciati e uccisi per secoli. Il Comune di Parma patrocina Parma Etica, un evento a cui ho partecipato e che promuovo con piacere https://www.parmaetica.com/ .Tra i messaggi che il festival manda vi è quello di non sfruttare gli animali in alcun modo. Mi auguro che il Comune creda davvero in ciò che patrocina e che non predichi bene a Giugno per poi razzolare male a Settembre.

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