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Cronaca

Festa del Centenario, ci sarà anche Cristiano Lucarelli: 'Non potrei davvero mancare'

"Parma è stata una tappa fondamentale della mia vita, non solo calcistica, perché furono i primi a credere in me nel 1996 quando mi presero dal Cosenza"

Domenica 13 ottobre al Tardini per la partita del Centenario anche ci sarà Cristiano Lucarelli. Non ha mai avuto paura di esprimere il proprio punto di vista, a costo di non risultare simpatico e qualche volta anche a discapito della sua stessa carriera. Ma lui è fatto cosi e allora c'è da credergli quando dice che "Parma è stata una tappa fondamentale della mia vita, non solo calcistica, perché furono i primi a credere in me nel 1996 quando mi presero dal Cosenza. Poi fu il presidente Ghirardi a riportarmi in Italia dopo l'esperienza in Ucraina. A Parma ho anche cominciato ad allenare. Un rapporto dunque di grande unione "Basta e avanza per spiegare il feeling con l'ambiente senza dimenticare tuo fratello Alessandro, alla sesta stagione con il Parma.

FESTA DEL CENTENARIO: LE INFO PER I BIGLIETTI 

"Mi fa piacere che sia diventato il capitano perché quando arrivò tutti pensavano che lo avessi raccomandato. Sono d'accordo con Panucci quando sostiene che Alessandro in questi anni sia stato sottovalutato dalla critica. Forse il cognome che porta non lo ha aiutato ma con la maglia del Parma si sta togliendo grandi soddisfazioni".È riuscito anche forse ad integrarsi meglio di quanto non abbia fatto tu...
"Può essere, ma lui veniva dall'esperienza a Piacenza che è una città molto simile a Parma. Non ha avuto difficoltà ad adattarsi al contrario di quanto è capitato a me che sono, diciamo, un po' più esuberante". Come Cassano? "Ecco giusto, come Antonio!

C'è un consiglio che vorresti dare a Cassano che è a Parma da pochi mesi? "Quando giocavo non mi piaceva ricevere le paternali, figuriamoci se mi metto a farle a Cassano anche se io non ero matto come lui (ride)...comunque Antonio non è più un ragazzino ha una grande esperienza alle spalle e non ha certo bisogno dei miei consigli".

Contro il Sassuolo Antonio ha dimostrato di essere un giocatore in grado di scavare il solco tra lui e gli avversari. "È stato decisivo. Ha saputo soffrire con la squadra e 'leggere' la partita nel migliore dei modi. Antonio è un campione". E di campioni ce ne saranno molti in campo domenica 13 per la festa del centenario...

"Un appuntamento che non potevo mancare anche perché sfileranno i miei ragazzi, gli allievi nazionali campioni d'Italia 2013. Parma evidentemente era nel mio destino, qui ho cominciato la carriere di allenatore e chissà magari un giorno ritornerò proprio in quel ruolo. Un giorno lontano però perché Donadoni sta facendo bene e non credo io sia l'unico ad ambire alla panchina di una società importante come questa".

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