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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Parma in zona...fucsia: i retroscena del declassamento

La nostra città, come l'Emilia, nella fascia arancione a sorpresa. E le misure diventano più severe con l'ordinanza di Bonaccini. Le regole decise dal governatore concordate col ministro Speranza per evitare la retrocessione. Ma non è bastato

Una scelta che nessuno alla Regione Emilia-Romagna si aspettava. Nel pomeriggio di ieri arriva il declassamento all’indomani dell’ordinanza del presidente Bonaccini (fatta con Friuli-Venezia Giulia e Veneto) con ulteriori strette. L’Emilia-Romagna diventa arancione, e quindi anche Parma: le nuove regole, quelle più dure, decise dal governatore restano (in vigore da oggi), integrando le restrizioni della fascia più severa (stop a bar e ristoranti e divieto di spostamenti da comune a comune). In pratica, Parma è a metà tra l’arancione e il rosso, una specie di fucsia.

Inutile dire che in Regione, dove avevano lavorato per evitare la retrocessione, la nuova ordinanza del ministro Roberto Speranza non era per nulla attesa. Anche perché le nuove misure sono state concordate con lo stesso Speranza, che dunque sapeva. A dare una mano all'ottimismo c'era anche l'indice Rt (quello che indica i contagi): attorno all’1,5, cioè a livello di zona rossa, negli ultimi giorni si era abbassato a 1,4 e i 21 parametri analizzati dal Cts (il Comitato tecnico scientifico) erano migliorati, rispetto a una settimana fa. Insomma, c’erano tutti i presupposti per rimanere ancora gialli. Nel primo pomeriggio, però, iniziano i rumors e le voci. Fino alla decisione finale che ha portato al declassamento. Cosi, tra oggi e domani, su Parma si abbatterà una doppia misura restrittiva: regionale e nazionale, spedendola di fatto a ridosso della zona rossa.

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