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Cronaca

"Parma, non sei come a marzo: ora la situazione è sotto controllo"

Antenore Martin, volontario della Croce Rossa, vive in prima linea anche la seconda ondata: "Riusciamo a gestire le chiamate senza affanno, ma guai ad abbassare la guardia"

"Premetto che il tutto è sempre in evoluzione, ma possiamo dire serenamente di essere molto lontani da quello che si viveva a marzo". Antenore Martin fa parte dell'Ufficio Comunicazione Croce Rossa Italiana di Parma, è un volontario, gira sulle ambulanze. E' stato in trincea in primavera, come molti altri volontari, è tornato in prima linea in questa seconda ondata, terribile, ma presa di petto dalla scienza e dal coraggio di uomini come lui. 

Antenore, cosa cambia rispetto ad allora?

"In primavera avevamo sempre almeno sei ambulanze dedicate esclusivamente agli interventi Covid-19, oggi riusciamo a gestire le chiamate sempre più o meno con il numero di mezzi classico. A Parma la situazione, quantomeno a livello di interventi di emergenza, è ancora sotto controllo". 

Cos'è cambiato rispetto invece ai mesi estivi?

"Indubbiamente rispetto ai mesi estivi, in cui le uscite per casi sospetti si erano ridotti quasi a zero, la situazione è un pò cambiata e c'è stato un aumento degli interventi, ma siamo lontani dai numeri di altre città, anche se qualcosa inizia a muoversi in rialzo. Stanno iniziando anche ad aumentare i trasporti ordinari, necessari per il trasferimento di pazienti sia sospetti Codiv-19 che non, ma anche qui attualmente è tutto sotto controllo, ben lontano dagli eventi di marzo". 

Come è cambiato il vostro lavoro?

"Quello che abbiamo notato, durante le nostre giornate di lavoro, è che le persone cominciano ad avere di nuovo timore a recarsi in Pronto Soccorso, per paura di venire a contatto con il virus. Questa paura, già fortemente presente nei mesi di marzo, aprile, era scemata nei mesi scorsi, ma è tornata ora ad affacciarsi in coloro che chiedono l'intervento di un mezzo di emergenza".

C'è ancora gente che si riversa in Pronto Soccorso?

"Scusi, voglio dire una cosa".

Prego.

"Ci preme sottolineare come l'Ospedale sia un luogo sicuro, così come il Pronto Soccorso. A Parma, come negli altri ospedali, sono stati attivati percorsi differenziati per i casi di sospetto Covid-19 rispetto alle altre tipologie di pazienti, garantendo un accesso sicuro alle cure, e che aiutano anche ad evitare casi di affollamento del Pronto Soccorso. Così come successo nella prima ondata, stanno calando gli interventi di emergenza per casistiche diverse da quelle infettive (influenze e simili) proprio per questi timori. Ma è importante che le persone non abbiano paura di accedere al Servizio Sanitario di Emergenza, non si deve mai sottovalutare una situazione di potenziale pericolo di salute. L'Ospedale è un luogo sicuro, il Pronto Soccorso è un luogo sicuro. Per contro stiamo assistendo al comportamento opposto - per fortuna non da tutti - al di fuori di coloro che hanno necessità di cure mediche. Nella prima ondata pandemica le persone che incrociavano il proprio percorso sullo stesso marciapiede, attraversavano la strada per evitare di incontrarsi, oggi invece si è persa questa sorta di "autodifesa". Non sappiamo se per "rifiuto/paura" di accettare la presenza di questo virus, se per "abitudine" rispetto a una situazione che magari alcuni vivono già come una "normalità".

Si può dire che oggi si è più preparati contro l'emergenza?

"Come Croce Rossa stiamo affrontando questa nuova fase pandemica ancora più pronti di prima. Di per se Croce Rossa ha un tipo di formazione che le permette di adattarsi alle varie emergenze, oggi affrontiamo la situazione con in più il bagaglio di conoscenze e l'organizzazione derivanti dai primi mesi di emergenza, che ci permettono già di avere la massima reattività ai cambiamenti in corso". 

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