Covid: Parma in zona rossa da lunedì
E' ufficiale: in città e provincia torna l'area con le maggiori restrizioni
Parma passa in zona rossa a partire da lunedì 15 marzo. Ora è ufficiale. Lo stabilisce l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza. Oggi, 12 marzo, è stato diffuso il report #43 dell'Istituto Superiore della Sanità. La nostra città, e tutta la Regione Emilia-Romagna, passeranno quindi, dalla zona arancione a quella rossa. Il provvedimento enterà in vigore a partire da lunedì 15 marzo.
Per la nostra città è un colpo pesantissimo all'economia locale, già in ginocchio e decimata da mesi e mesi di blocchi e restrizioni. Mentre circa 1.500 imprese del terziario rischiano la chiusura definitiva, infatti, il 70% delle imprese ha registrato una flessione dei guadagni nel corso degli ultimi mesi.
Parma in zona rossa: ecco cosa si può fare e cosa no
Il report dell'Istituto Superiore della Sanità: la pandemia peggiora
Nel periodo dal 17 febbraio al 02 marzo "l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,16 (con un intervallo tra 1,02-1,24), in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra 1 in tutto il range". Lo evidenza l'ultimo report del monitoraggio della cabina di regia Iss-ministero della Salute. Nel report uscito la settimana scorsa l'Rt nazionale era stimato a 1,06, mentre due settimane fa a 0,99. I contagi dunque sono in aumento, ma non è certo una notizia inaspettata.
Nella settimana dall'1 al 7 marzo, spiega l'Iss nel monitoraggio, si continua inoltre ad osservare un'importante accelerazione nell'aumento dell'incidenza dei casi di Covid-19 "a livello nazionale rispetto alla settimana precedente: 225,64 per 100mila abitanti (1-7 marzo), verso 194,87 per 100mila abitanti (22-28 febbraio)".
"Si osserva un forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (50.256 contro 41.833 la settimana precedente)" si legge nel report. La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti (28,8%) è stabile rispetto alla settimana scorsa, aumenta, invece, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37,8% contro 35,2% la settimana precedente). Infine, "il 20,2% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 13,2% non è stata riportata la ragione dell'accertamento diagnostico", conclude il report.
Come aumentano i ricoveri e le terapie intensive
Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica: 31% verso 26% della scorsa settimana. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva sale da 2.327 (2 marzo 2021) a 2.756 (9 marzo). "Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali - si precisa - con alcune Regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all'incidenza, impongono comunque misure restrittive".
In aumento anche il numero di persone ricoverate in aree mediche che passa da 19.570 (al 2 marzo) a 22.393 (al 9 marzo). Anche in questo caso di sono marcate differenze tra le regioni.
Per l'Iss la situazione richiede ulteriori interventi. "L'elevata incidenza, l'aumento della trasmissibilità e il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri - si legge nel report - richiedono l'innalzamento/rafforzamento delle misure di mitigazione nazionali, anche anticipando ulteriori interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione e particolarmente laddove circolino varianti" inglese, sudafricana e brasiliana di Sars-CoV-2.