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Cronaca Collecchio

Parmalat, Francesco Tatò confermato presidente: bilancio solido

L'assemblea del gruppo di Collecchio ha deliberato il nuovo cda, i volti nuovi sono Gabriella Chersicla, Umberto Mosetti e Antonio Aristide Mastrangelo: nel 2011 raggiunti importanti risultati

Francesco Tatò è stato confermato alla presidenza di Parmalat. Lo ha deliberato l'assemblea che ha fissato in tre anni la durata del cda. Nel consiglio entrano nove candidati della lista di maggioranza e 2 candidati della lista di minoranza (Amber che ha una quota dell'1,97% del capitale). I volti nuovi nel board sono Gabriella Chersicla (maggioranza), Umberto Mosetti e Antonio Aristide Mastrangelo (minoranza). Il bilancio è stato approvato a maggioranza con il 97,2% dei sì mentre i voti contrari sono stati pari al 2,42% e gli astenuti lo 0,34%.

Nonostante la congiuntura economica poco favorevole" il gruppo "nel 2011 ha raggiunto miglioramenti importanti in termini di crescita e margini che contiamo di confermare anche nei trimestri successivi". Lo ha detto in Assemblea l'a.d di Parmalat, Yvon Guerin precisando che "abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi di business che ci eravamo prefissati". Il manager ha sottolineato che "il 2011 è stato un buon esercizio caratterizzato da un forte recupero nel secondo semestre con una accelerazione a partire da agosto: credo che nessuno, nel primo trimestre, avrebbe scommesso su simili risultati". Guerin ha quindi rilevato che l'azienda di Collecchio deve "ritrovare la propria vocazione industriale".

Il fondo Amber (azionista con l'1,97% di Parmalat) punta il dito contro l'operazione che dovrebbe portare il gruppo di Collecchio ad acquisire le attività negli Usa della controllante Lactalis. Il rappresentante del fondo, nel preannunciare in assemblea il proprio voto contrario al bilancio, sottolinea che "l'operazione infragruppo non appare corretta né su piano formale né sostanziale" e "sembra mirata a realizzare un interesse del gruppo di controllo e di tutti gli azionisti".

Il voto contrario è stato anticipato dall'altro fondo Labrusca Fund Global (0,14% del capitale) che ha sottolineato come "l'attuale gestione sia caratterizzata dalla mancanza di trasparenza che si riflette anche sul bilancio di quest'anno: 12 mesi che non ci sono incontri con analisti e investitori, solo 2 conference call in 1 anno". Il rappresentante del fondo ha poi detto di essere "deluso anche per il modo, i tempi e le procedure dell' operazione recentemente comunicata e anche per il prezzo privo di senso: chiediamo alla società di abbandonarla completamente". Labrusca Fund Global teme poi che Lactalis che ha in scadenza una consistente tranche del debito da rimborsare o riscadenziare "lo voglia pagare con Parmalat per l'acquisizione di Lactalis American Group".

Noi cda riteniamo" che l'operazione di acquisizione di Lactalis American Group "é un buon affare economico, finanziario e industriale per Parmalat". Lo ha detto il presidente del gruppo, Francesco Tatò in assemblea in risposta alle perplessità sollevate dai fondi Amber e Labrusca Fund Captal. Tatò ha sottolineato che per l'operazione "sono stati seguiti tutti i protocolli".

E a chi rileva che è stata un'operazione affrettata il presidente di Parmalat ha risposto che sono stati impiegati "circa 6 mesi" e non "é un periodo breve per operazioni del genere". Il top manager ha aggiunto poi che "600 milioni di euro sotto il materasso rendono meno che un'operazione industriale" e che "le comunicazioni della procedura sono state seguite dalla Consob in modo persino ossessivo". Tatò ha quindi rilevato che anche al netto dell'eventuale operazione d'acquisto di Lactalis American Group "le riserve restanti sono ritenute consistenti anche ipotizzando l'eventuale soccombenza del socio unico in tutte le cause in corso".
 

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