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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Pizzarotti e gli altri sindaci: "Riapriamo le scuole"

In una lettera indirizzata a Governo e Regioni, il primo cittadino di Parma, assieme ai colleghi del territorio: "E' un argine poderoso e funzionante contro il virus"

"La scuola non è il problema e deve tornare aperta, perché si è dimostrata il luogo più sicuro in cui tracciare, individuare e contenere il virus. Anche nella sua versione mutata – la c.d. variante inglese –, particolarmente aggressiva nei confronti dei più giovani". E' l'incipit della lettera che il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ha voluto rendere pubblica in accordo con gli altri sindaci del territorio. La lettera inviata al Governo e alle Regioni, servirà al sindaco per tracciare una panoramica di quello che sta succedendo al livello di gestione dell'emergenza sanitaria. 

"Chiudere le scuole - si legge - è stato un errore per la sicurezza di tutti, oltre ad essere una scelta che ha gettato nel caos e nel disagio sociale ed economico migliaia di famiglie.  Noi Sindaci lo vogliamo affermare con forza e convinzione: non è accettabile individuare nella scuola il problema sostanziale dei contagi nelle città e nel Paese, quando si permettono spostamenti verso le seconde case ovunque e in ogni regione; quando nel fine settimana di Pasqua si autorizzano assembramenti in famiglia senza reali controlli; quando, soprattutto, è riscontrato ufficialmente dalle Istituzioni sanitarie che i focolai sono causati dai contatti familiari e dalle attività pomeridiane extrascolastiche. 

Allora, mentre si prevedono deroghe che produrranno notevoli rischi per l’innalzamento dei contagi, far pagare il vero lockdown alle famiglie e agli studenti non è accettabile e vanifica tutti gli sforzi organizzativi, economici e di sicurezza portati avanti con ottimi risultati da Enti locali ed Istituti scolastici nel segno dei protocolli e delle linee guida. 

Riteniamo che la visione attuale di Roma e delle Regioni, pur da rispettare e che faremo rispettare anche in mancanza degli auspicati cambi di rotta, sia miope e lontana dalla realtà che sindaci, imprese e famiglie vivono ogni giorno. Famiglie e imprese private di un orizzonte certo proprio nel momento in cui lo Stato dovrebbe essere al loro fianco per un patto rinnovato nel segno della responsabilità. 

La scuola, lo ripetiamo, non è il problema ma un argine poderoso e funzionante contro il virus. La nostra proposta al Governo e alle Regioni – cui compete la scelta di chiudere le scuole in zona arancione e gialla, fino al parossismo di vedere ristoranti in presenza e scuole bloccate – è di riaprire gli istituti potenziando ancora di più la sicurezza dello svolgimento dell’attività in presenza: riducendo i tempi di diagnostica coi tamponi e utilizzando in modo efficace la dad per le classi in attesa di accertamenti".

La chiosa è dedicata alla DAD e al sistema di colorazione delle zone, ritenuto ormai inadeguato. "La didattica a distanza, poi, non è sostenibile senza investire risorse immediate per i congedi parentali che chiediamo siano coperti al 100% e affiancati, ove necessario, da bonus babysitter efficaci.  Chiunque viva nel paese reale sa che con 100 euro alla settimana si possono pagare a malapena 10 ore di una professionista a contratto. 

Infine, crediamo che il sistema dei colori debba essere riformato, facendolo scattare  sulla base di dati più locali e con regole più semplici e controllabili. La scala ideale sarebbe quella calibrata  sulla provincia, ma coordinato dalla regione, dimensione ideale per contrastare efficacemente e con rapidità l’insorgenza di focolai. Un sistema unico su base regionale, al contrario, penalizza e rallenta, oltre a fornire un messaggio pessimo ai cittadini: vi siete impegnati? Avete rispettato le regole tenendo bassi i contagi? Scattano lo stesso le restrizioni.  Attuare questi cambiamenti significherebbe, per la prima volta, collaborare davvero con i Sindaci, ascoltarli, facendoli finalmente uscire dal recinto dei meri esecutori in cui sono stati e rimangono relegati. 

Noi siamo pronti, con lo stesso impegno che mettiamo ogni giorno al servizio delle nostre Comunità".

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