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Cronaca

Tornato in libertà controlla tre aziende da 500mila euro: altro sequestro giudiziario per Gigliotti

Confiscate le società. Le indagini a carico dell'imprenditore, che ha già subito due condanne, sono state condotte dalla squadra mobile di Parma e dalla Guardia di finanza

Stamattina gli agenti della squadra Mobile e della Guardia di finanza di Parma, in esecuzione di un provvedimento a carico di Franco Gigliotti emesso dal Tribunale di Bologna - sezione misure di prevenzione -  hanno sottoposto a confisca la ditta individuale di "Gigliotti Franco", la totalità delle quote della società "Euroweld srl" e il 51% delle quote della società "Lc Impianti srl".

Il provvedimento - che ha colpito tre imprese ritenute nella disponibilità di Gigliotti e il cui valore complessivo si attesta intorno ai 500mila euro - rappresenta un’estensione del sequestro d’urgenza di tutti i beni mobili, immobili e finanziari risultati nella disponibilità diretta e indiretta dello stesso Gigliotti, disposto in data 01/02/2021 dal medesimo Tribunale di Bologna, su richiesta congiunta del procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, Giuseppe Amato, e del questore della provincia di Parma, Massimo Macera, all’esito degli accertamenti effettuati dalla polizia di Stato e dalla Guardia di finanza di Parma.

Il destinatario del provvedimento, nei cui confronti è attualmente pendente la procedura di prevenzione personale e patrimoniale, è stato condannato, nell’ambito dell'operazione "Stige", condotta dalla Procura distrettuale Antimafia di Catanzaro, a otto anni di reclusione per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa (sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro, non ancora definitiva) e nell'operazione Work in Progress condotta dalla Procura ordinaria di Parma, alla pena di 6 anni e mesi 4 per i reati di associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture per operazioni inesistenti (sentenza del Gup di Parma non ancora definitiva).

Le attività investigative sinora svolte hanno consentito di ricostruire il profilo di Gigliotti, "caratterizzato da una spiccata pericolosità sociale e hanno fatto emergere una notevole sproporzione tra il patrimonio nella disponibilità dello stesso - di circa 13 milioni di euro - e i suoi redditi lecitamente prodotti, consentendo di ipotizzare che tale patrimonio fosse anche, solo in parte, provento delle medesime attività criminali di cui, allo stato, in assenza di un giudicato, è stato ritenuto responsabile".

La recente attività investigativa, condotta dalla squadra Mobile di Parma e dalla Guardia di finanza di Parma, ha consentito di accertare che Gigliotti, non appena ritornato in libertà, aveva immediatamente riallacciato i contatti con alcuni suoi fedeli collaboratori, già coinvolti nella operazione Work in progress, e che la ditta individuale "di Gigliotti Franco", la società "Lc Impianti srl" e la società "Euroweld srl" erano strumentali alla ripresa occulta dell’attività già in precedenza svolta dalle compagini societarie sequestrate a Gigliotti, così consentendogli di eludere la procedura di prevenzione patrimoniale in atto.

Le indagini hanno infatti rivelato che Gigliotti, da un lato, era subentrato come socio occulto di maggioranza entro la "Lc Impianti srl", sfruttando la complicità del gestore della stessa, e, dall’altro, aveva diretto tutte le operazioni prodromiche alla costituzione della "Euroweld srl", scegliendo personalmente i singoli soci formali e versando di tasca propria l’intero capitale sociale pari a 30mila euro.

Il Tribunale di Bologna, sulla scorta degli esiti della complessiva attività investigativa, accogliendo la proposta di estensione del sequestro della Direzione distrettuale antimafia di Bologna e ritenendo ancora sussistente la pericolosità sociale di Gigliotti, ha disposto il sequestro delle citate società, con provvedimento che è stato eseguito stamattina, 4 maggio, dal personale della Divisione anticrimine della questura di Parma e dal personale del comando provinciale della Guardia di Finanza di Parma.

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