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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Poste Italiane, sciopero generale il 4 novembre

Le lavoratrici e i lavoratori di Poste dell'Emilia Romagna manifesteranno a Bologna sfilando in corteo con partenza alle ore 9 da Porta Lame

Le organizzazioni sindacali provinciali di categoria di SLC CGIL, SLP CISL e FAILP CISAL di Parma comunicano che per l'intera giornata di venerdì 4 novembre le Segreterie Nazionali SLP CISL, SLC CGIL, FAILP CISAL, CONFASAL COM e UGL COM hanno proclamato, in aggiunta al blocco delle prestazioni straordinarie in vigore dal 24/10 al 23/11, lo sciopero generale nazionale in Poste Italiane Spa con manifestazioni in ogni regione mentre a Roma si terrà un presidio di fronte al Mef e una manifestazione davanti la sede centrale di Viale Europa 175.

Le lavoratrici e i lavoratori di Poste dell'Emilia Romagna manifesteranno a Bologna sfilando in corteo con partenza alle ore 9 da Porta Lame e arrivo in Via Zanardi 30, davanti alla sede regionale di Poste Italiane, dove si terranno gli interventi di rappresentanti di lavoratori di Poste, della Segretaria Nazionale SLC Cinzia Maiolini e le conclusioni del Segretario Generale Regionale della CGIL Emilia Romagna, Vincenzo Colla. SLC CGIL, SLP CISL e FAILP CISAL di Parma hanno organizzato pullman da Borgotaro, Fornovo, Collecchio, Fidenza e Parma.

“La mobilitazione è il proseguimento della lotta avviata dai dipendenti di Poste di Parma insieme a SLC CGIL, SLP CISL e UILCOM UIL di Parma e poi di tutta l'Emilia Romagna a cui si sono aggiunte altre regioni fino ad arrivare allo sciopero generale nazionale del 4 novembre”, afferma Davide Fellini, segretario generale SLC CGIL di Parma. “La proclamazione dello sciopero nazionale per un'intera giornata – continua Fellini - si è resa necessaria dopo che l'Amministratore Delegato di Poste ha negato l'esistenza dei problemi che affliggono sia il settore del recapito che quello della sportelleria e dopo che ha negato qualsiasi disponibilità a fermare il piano di riorganizzazione del recapito per ridiscuterlo senza tra l'altro fornire alcuna garanzia sugli investimenti da attuare. E come se non bastasse, si è aggiunto il mancato ritiro del decreto del Governo che prevede la totale privatizzazione di Poste. A fronte di tutto questo diventa incomprensibile la scelta della UIL di sfilarsi da una lotta che fino a quel punto aveva sostenuto con noi davanti ai lavoratori e nei documenti unitari”.

Angelo Fiorillo, segretario SLP CISL di Parma, spiega che “La privatizzazione di Poste ha il solo fine di fare immediatamente cassa rinunciando ai dividendi che l'azienda, in utile dal 2002, eroga agli azionisti e quindi al Ministero dell'Economia quale azionista pubblico. Privatizzazione che mette a rischio il mantenimento del servizio universale di recapito, l'unitarietà dell'azienda, la tenuta occupazionale, il ruolo sociale e infrastrutturale strategico per il sistema economico del paese e i cittadini che Poste, con i necessari interventi, può garantire”.

Antonella Monteverdi, Rsu SLC CGIL Poste di Parma aggiunge che “Alla decisione del governo di privatizzare Poste, un bel regalo per le banche che vedrebbero sparire uno scomodo concorrente, si aggiunge la persistente situazione di inadempienza dell'azienda rispetto a quanto previsto dal piano industriale per il rilancio della logistica, un'applicazione inefficace e scorretta dell'accordo sulla riorganizzazione dei servizi postali, le carenze di addetti nella sportelleria degli Uffici Postali con conseguenti disagi per i cittadini e le continue pressioni commerciali verso i consulenti finanziari, pressioni figlie di una finanziarizzazione sempre più spinta di Poste che garantisce così sempre meno il ruolo sociale di gestore del risparmio sicuro. Tutti temi sui quali non si sono avute risposte da parte dell'azienda durante l'ultimo incontro tra Amministratore delegato e Organizzazioni Sindacali nazionali”.

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