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Cronaca

Povertà, a Parma colpisce 8500 persone: database e piattaforme per combatterla

Un database con informazioni specifiche per coordinare aiuti, una piattaforma alimentare per ridistribuire le risorse, un percorso di inclusione sociale e una rete per favorire le opportunità di lavoro, alcune delle idee sostenute da enti e terzo settore

Sono oltre 8500 le persone che a Parma e provincia hanno subito le pesanti ripercussioni della crisi e ora si trovano in una situazione di disagio economico e precarietà. Una situazione che non può lasciare in silenzio enti e istituzioni, che attraverso un'iniziativa avanzata da Fondazione Cariparma pensano alla firma di un accordo di intesa nell'intento di attuare una progettualità partecipata per lo sviluppo della comunità, il contrasto alla povertà e azioni in favore dell'inclusione sociale. Una rete di solidarietà con obiettivi precisi quella messa in piedi da Comune di Parma, Provincia, Caritas, Forum Solidarietà, Consorzio Solidarietà Sociale, Forum Provinciale del Terzo Settore di Parma e Fondazione Cariparma.

DATABASE COMUNE - Tra le idee quella di dare vita a un database comune nell'intento di rafforzare una rete comunitaria e condividere dati anagrafici, informazioni legate alla situazione personale delle famiglie in difficoltà con dettagli sugli interventi già attivati, nell'intento di rendere più concreti e mirati gli interventi di aiuto per le persone in difficoltà.

PIATTAFORMA ALIMENTARE - Altra idea quella di creare una "Piattaforma alimentare", in modo da poter raccogliere e ridistribuire i prodotti attraverso riferimenti qualificati, un solo soggetto che fornisca garanzie reali che dialoghi con le aziende. A questa piattaforma hanno già espresso sostegno Unione Parmense Industriali, ASCOM, Confesercenti, APLA, Gruppo Imprese Artigiane, Coldiretti, Confcooperative, Legacoop.

LAVORO E INCLUSIONE SOCIALE - Un progetto che non intende esaurirsi in una sorta di assistenzialismo fine a se stesso, ma che mira a dare vita a una rete di contatti per fornire anche nuove opportunità di lavoro per chi si trova in difficoltà ed è in carico ai servizi o assistito da enti non profit: "lavoro non solo come diritto ma come opportunità per ricollocarsi in modo attivo nella società, ritrovando la propria autonomia". Fondamentale in tale ottica anche puntare a realizzare percorsi di inclusione sociale perchè, come emerso in molti casi difficili, uno dei problemi maggiormente sentiti rimane quello della difficoltà a trovare di nuovo posto nella comunità: "La scommessa è generare benessere – sottolinea Forum Solidarietà -attraverso progetti che si autoalimentino, fondati sulle relazioni, così che la comunità cittadina sappia intercettare e accogliere i bisogni di chi è più in difficoltà. Partecipazione, sviluppo comunitario, coesione sono alcune parole chiave di questo lavoro sociale".

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