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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Sant'Ilario, medaglie d'oro per Gabbi e l'infermiera amata dalla gente

Oltre al presidente della Fondazione Cariparma, il riconoscimento è andato a Maria Grazia Beccari, infermiera pioniera nell'assistenza ai malati Hiv. Quattro gli attestati di civica benemerenza

Sant'Ilario 2012 vede il riconoscimento di due medaglie d'oro e quattro attestati di civica benemerenza che saranno consegnati durante la cerimonia di domani in municipio dal commissario straordinario Mario Ciclosi.

In una nota, il Comune ha spiegato le motivazioni di quese scelte. "Le medaglie d’oro vanno a Maria Grazia Beccari che, come infermiera di corsia in un reparto molto sensibile dell’ospedale, adempie ogni giorno con professionalità e umanità a un compito particolarmente delicato, e a Carlo Gabbi che attualmente, come presidente della Fondazione Cariparma, profonde il suo impegno per la crescita della società civile, nei vari settori: sociale, culturale, scientifico".

Gli attestati di civica benemerenza vanno all’associazione Giocamico onlus per i sorrisi che porta fra i bambini ricoverati in Ospedale, alle Conferenze di San Vincenzo per il sostegno ai più bisognosi di tutta la città (con particolare attenzione all’Oltretorrente), alla famiglia Ernesto e Micaela Magnani per la loro apertura all’accoglienza dei figli, alla cura e all’educazione, e a padre Silvio Turazzi per il suo impegno e la sua passione per la crescita delle popolazioni africane, per l’incontro tra le culture e per la pace.

ECCO IL PROFILO DEI PREMIATI:

Medaglie d’oro
Maria Grazia Beccari
Nata a Parma, risiede a Basilicagoiano; è sposata e ha un figlio; nel 2012 compirà il venticinquesimo anno di attività infermieristica. Dal 1987 lavora presso l’Ospedale di Parma e dal 1990 presta servizio nel Reparto di Malattie infettive ed Epatologia come infermiera di corsia. E’ stata una pioniera tra le infermiere che hanno assistito i primi casi di pazienti con HIV conclamato, in anni in cui la malattia era considerata altamente discriminante e difficile da affrontare, soprattutto dal punto di vista assistenziale. Lavorare in quel Reparto significa essere a contatto con patologie croniche e infettive, che spesso hanno diagnosi infauste. Maria Grazia ha sempre profuso la sua esperienza, il suo impegno psicologico e la sua sensibilità umana a pazienti che molto spesso si trovano ad affrontare la sofferenza, la solitudine, l’inquietudine della fase terminale della vita. Nel sondaggio popolare indetto per designare i premiati, Maria Grazia ha ricevuto il maggior numero di segnalazioni.

Carlo Gabbi
Nato a San Secondo Parmense, coniugato con un figlio, si è laureato in Medicina Veterinaria presso l’Università degli Studi di Parma nel 1966 e qui ha insegnato fino al maggio del 2009. Ha svolto un’ampia attività scientifica, dedicata in particolare alla biomeccanica e ai biomateriali. E’ membro del Consiglio ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa) e vice presidente dell’Associazione tra Casse e Monti dell’Emilia - Romagna. Dall’aprile 2008 è membro del Consiglio della Fondation du Crédit Agricole, Pays de France. Dal 2000 fa parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cariparma e dal 2005 ne è il Presidente, ruolo nel quale ha saputo accompagnare, in maniera sensibile, i molteplici processi di crescita e sviluppo della comunità parmense, prestando particolare attenzione ai bisogni del sociale e della sanità e supportando iniziative di rilievo in ambito culturale e scientifico. La Fondazione Cariparma è stata recentemente insignita dell’Oscar di Bilancio 2011.

Attestati di civica benemerenza
Associazione Giocamico onlus
L’associazione svolge attività di supporto ai bambini ricoverati nei reparti dell’Ospedale pediatrico di Parma da quasi 15 anni, da quando cioè Corrado Vecchi (fondatore e presidente) in collaborazione con il dottor Giancarlo Izzi (primario del Reparto di Oncoematologia pediatrica) ebbe l’idea, un po’ folle, di affiancare alle cure mediche dei bambini un’attenzione volta a garantire continuità con la vita “normale”, in cui il gioco è la normalità, partendo dal presupposto che “non tutto del bambino malato è malato”. Da quel giorno, l’associazione è cresciuta, oggi conta più di 200 ragazze e ragazzi iscritti, che operano 7 giorni su 7, mattina e pomeriggio, con gioia ed entusiasmo al fianco dei bambini ricoverati. Numerosi anche i riconoscimenti a livello nazionale per l’associazione, presa a modello in altre città che hanno dato vita alla medesima esperienza.

Conferenze di San Vincenzo
Nel 1854 presso la Cattedrale di Parma nasce la Conferenza di San Vincenzo, una delle prime in Italia, per portare sollievo e assistenza ai più poveri, in particolare ai fanciulli abbandonati e alle ragazze di strada. Da allora vengono istituite altre Conferenze nelle parrocchie cittadine per seguire con la carità concreta le famiglie e le persone bisognose, anche nelle situazioni più dure e difficili, dall’unità d’Italia a oggi. Lo stesso San Guido Maria Conforti nel 1893 viene nominato direttore diocesano della Conferenza di San Vincenzo. Lo stile dei Vincenziani è sempre lo stesso: operare nel silenzio, con amore, visitando le famiglie bisognose e accompagnandole con amicizia, aiuto e sostegno. Attualmente le Conferenze attive a Parma sono 10 e 110 le famiglie assistite, di tutte le razze, religioni ed età. Presidente del Consiglio centrale è Francesco Paini.

Famiglia Ernesto e Micaela Magnani
Quella di Ernesto Magnani e Micaela Parenti è una famiglia numerosa, estratta a sorte tra le famiglie con tre o più figli residenti nel Comune di Parma. Consegnando l’attestato alla famiglia Magnani si è voluto dare un riconoscimento simbolico a tutte le famiglie che, fra i molteplici impegni quotidiani, si aprono responsabilmente ad accogliere la vita, costruendo il futuro della comunità. Ernesto e Micaela hanno tre bambini, un maschio e due femmine, e sono sposati dal 2003.

Padre Silvio Turazzi
Nato a Stellata di Bondeno (FE), ha studiato nel seminario di Ferrara. Nel 1967 diventa missionario saveriano. Vive alcuni anni di presenza fra “gli ultimi” nella periferia di Roma. Nel 1969 ha un incidente stradale e dal quel momento si muove sulla sedia a rotelle. Dal 1975 è in Africa, a Goma, in Congo, dove rimane 20 anni, e dove ritorna periodicamente per dedicarsi a quelle popolazioni. Con il Congo è nato un legame indissolubile; la vita di padre Silvio si è svolta fra le tante difficoltà del popolo congolese: problemi di cibo e acqua, igienico-sanitari, la malaria, la situazione delle carceri. L’esperienza di padre Silvio si intreccia anche con le trame della storia del Paese. Nel 1992 padre Silvio fonda l’associazione italiana Solidarietà - Muungano onlus, con sede a Vicomero di Torrile e gemellata con l’associazione di Goma “Muungano Solidarité”, per diffondere la scelta di fraternità tra i popoli, nell’accoglienza dell’altro, promuovendo la cultura della pace. E' stato ispiratore e fondatore anche dell'associazione "Chiama l'Africa".

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