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Cronaca

Processo Bonsu, motivazioni della sentenza: "Vigili eccitati ed esaltati"

E' di più di 160 pagine il testo depositato dal giudice Paolo Scippa che aveva letto in aula le condanne per tutti gli agenti di Polizia Municipale coinvolti nel pestaggio di Emmanuel

La sentenza di primo grado che ha condannato tutti gli imputati del processo Bonsu è stata pronunciata in aula dal giudice Paolo Scippa poco più di un mese fa, il 3 ottobre. Oggi sono uscite le motivazioni, contenute in più di 160 pagine, di quella sentenza che ha determinato per tutti gli agenti di polizia municipale una condanna dai tre ai sette anni.

Coerentemente alla sentenza, che ha riconosciuto anche l'aggravante di razzismo, dalle pagine diffuse si descrive un atteggiamento grave da parte degli agenti. Si parla di "stato di eccitazione e di esaltazione" e che in queste condizioni i vigili coinvolti nell'operazione "placcano, atterrano, minacciano, intimidiscono" la vittima Emmanuel Bonsu, studente ghanese che non aveva niente a che fare con il presunto pusher.

Secondo i giudici tutta l'operazione era stata organizzata per mettere in buona luce l'operato della Polizia Municipale: la retata doveva concludersi positivamente. Così "la dedotta 'resistenza' è, dunque, una pura invenzione, una costruzione artificiosa necessaria a giustificare quella che è una vera e propria aggressione in danno di Emmanuel Bonsu".

Le accuse più gravi a Simona Fabbri che, si legge nel testo dei giudici, "con il 'concorso morale' dell'ex comandante Monguidi, ha autonomamente deciso di intraprendere un'operazione di polizia giudiziaria di non irrilevante complessità senza che tali tipi d'intervento fossero mai stati intrapresi dal personale al suo comando".

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