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Cronaca Golese / Strada Baganzola

Tra viaggi delle disperazione e carceri libiche: le storie dei 30 'ragazzi' di Baganzola

Alcuni arrivano dalla Libia, dove hanno trascorso anni nelle carceri subendo abusi e torture, altri sono partiti a piedi dal Pakistan: all'interno del Centro di accoglienza, la cui gestione è stata affidata per 4 mesi a Croce Rossa e Protezione Civile, cercano di tornare alla normalità, aldilà dei venti d'odio razzisti...

Nel pomeriggio del 4 settembre con l'arrivo di una quindicina di profughi, che si sono andati ad aggiungere ai 14 arrivati nel pomeriggio del 3 settembre le persone ospitate all'interno dell'ex scuola di Castelnuovo di Baganzola sono circa una trentina. All'interno della struttura c'è ancora posto per l'accoglienza di altri migranti, che potrebbero arrivare a Parma nei prossimi giorni. I ragazzi, tutti di sesso maschile e di età compresa tra i 18 e i 35 anni, vengono da Pakistan, Gambia e Senegal e portano con sè storie drammatiche.

Alcuni di loro, per anni nelle terribili carceri libiche, sono arrivati in Italia con uno dei tanti viaggi della disperazione, che sempre più alimentano le tasche dei profittatori senza scrupoli che costringono a pagare prezzi altissimi per il viaggio che per molti di loro termina con la morte. Immaginate di dover lasciare il vostro Paese e di non avere un'alternativa: se rischi la morte per rifarti una nuova vita vuol dire che le possibilità sono ormai esaurite. 

Così, dopo aver messo da parte il necessario, i migranti - senza futuro del loro Paese - provano il tutto per tutto, rischiano la morte. Chi sopravvive e vuole chiedere lo status di rifugiato è costretto a farlo nel primo Paese in cui approda, in questo caso l'Italia. Dal Gambia e dal Senegal fino alla Libia, poi anni nelle carceri dove hanno subito ogni tipo di tortura, poi il viaggio. Poi in Italia, smistati tra i vari Centri di accoglienza.

Aldilà della propaganda razzista e populista i migranti che accogliamo oggi a Parma ci racconteranno le loro storie, per aprire gli occhi su un sistema di sfruttamento che fa della Fortezza Europa un dispositivo utile a chi alimenta l'odio dei cittadini a fini politici. A Parma sono arrivate anche due donne con bambini che sono state ospitate in un'altra struttura.

La gestione del Centro di accoglienza di Baganzola è stata affidata per 4 mesi - fino a dicembre 2015 - alla Croce Rossa Italiana e alla Protezione Civile che si avvalgono della collaborazione del Ciac di Parma, di un'associazione di Fidenza e di una cooperativa che si occupa di mediazione culturale. La vita all'interno del Centro prosegue in tranquillità: i pasti, preparati dalla Camst, sono distribuiti dai volontari della Caritas. Gli ospiti, provenienti da una struttura di accoglienza di Bologna. resteranno a Parma almeno fino a dicembre: all'interno del Centro sono state sistemate alcune brandine in alcune stanze: la convivenza è spesso divisa per nazionalità. 

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