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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Le Flute enchantée": Proges supera l'esame della Commissione Europea

“Eccellente”, così è stato giudicato dai genitori dei bambini che lo frequentano l’asilo nido “Le Flute enchantée”, gestito “Le Minimonde” (la società costituta a suo tempo da Proges e ParmaInfanzia a seguito dell’aggiudicazione di una gara d’appalto) a Bruxelles, e dedicato ai figli dei dipendenti e dei funzionari della Commissione Europea

“Eccellente”, così è stato giudicato dai genitori dei bambini che lo frequentano l’asilo nido “Le Flute enchantée”, gestito “Le Minimonde” (la società costituta a suo tempo da Proges e ParmaInfanzia a seguito dell’aggiudicazione di una gara d’appalto) a Bruxelles, e dedicato ai figli dei dipendenti e dei funzionari della Commissione Europea. Aperto nel luglio del 2012 e successivamente ampliato, il nido si sviluppa su tre piani e può accogliere fino a 36 bambini di età compresa tra gli 0 e i 4 anni.

Oggi, dopo alcuni anni di gestione, la Commissione Europea ha deciso di verificare il grado di soddisfazione degli utenti attraverso un Audit interno, rivolto a tutte le famiglie che frequentano il nido. La valutazione, articolata sui diversi aspetti del servizio, sia educativi che complementari, ha evidenziato ottimi risultati: in particolare i genitori sono risultati pienamente soddisfatti per quanto riguarda le attività pedagogiche, il materiale didattico, la sicurezza e l’igiene. Risultati inferiori hanno invece riguardato l’accesso al nido, il parcheggio e lo spazio per i passeggini, condizionati dalla posizione della struttura situata in pieno centro della città di Bruxelles, nelle immediate vicinanze della sede principale della Commissione Europea e delle altre Istituzioni Comunitarie tra cui Parlamento e Consiglio.

In seguito ai risultati ottenuti, la Commissione europea si è complimentata con la società e con le educatrici. “Portare il nostro progetto pedagogico e i nostri standard qualitativi all’estero – ha dichiarato Antonio Costantino Presidente di Proges – non è stato semplice. Né era scontato che saremmo riusciti. Per questo considero i risultati dell’indagine rivolta ai genitori del nido di Bruxelles una conferma importante, un traguardo. Riproporre un modello educativo all’interno di una cultura diversa e gestire un servizio in un contesto con leggi e consuetudini diverse è stata una sfida di enorme fascino e un’esperienza che ci ha arricchito moltissimo.

Esportare servizi non è come esportare merci. Bisogna costruire relazioni di fiducia molto profonde. Alla nostra prima esperienza abbiamo scelto come interlocutore un’istituzione affidabile ma al tempo stesso esigente come la Commissione europea, sicuri che sarebbe stato un banco di prova utilissimo. Ora siamo pronti e ci stiamo rivolgendo ad altre realtà, come la Svizzera e l’Albania, e altre ancora più lontane e difficili, come la Cina e i Paesi Baltici. Ma se non ci si impone di crescere e di innovare, soprattutto in una fase di recessione come quella che stiamo attraversando, il rischio è perdere un poco alla volta iniziativa e competenza”.

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