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Cronaca Vigatto / Via Martiri della Libertà

Provincia, presidio e assemblea dei dipendenti: "A rischio posti di lavoro"

I lavoratori della Provincia di Parma sono preoccupati per il loro futuro. Non c'è ancora certezza infatti e non ci sono garanzie occupazionali per quanto riguarda i 415 dipendenti. Sauro Salati: "Sembra non stia succedendo nulla, invece sono a rischio servizi strategici per la città"

I lavoratori della Provincia di Parma sono preoccupati per il loro futuro. Non c'è ancora certezza infatti e non ci sono garanzie occupazionali per quanto riguarda i 415 dipendenti che, tra quelli che lavorano nei servizi considerati centrali e quelli di supporto si occupano delle varie competenze che, fino ad oggi, sono affidate agli Enti provinciali. Il decreto voluto dal Governo, che verrà approvato nella giornata di domani 16 dicembre, non dà garanzie e, secondo i sindacati, non chiarisce che fine faranno i lavoratori.

Oggi pomeriggio dalle ore 14 i sindacati di categoria hanno convocato un presidio e un'assemblea di fronte alla sede di Palazzo Giordani, in viale Martiri della Libertà. "In un primo momento sembrava che ci fosse la possibilità di un prepensionamento per i dipendenti della Provincia e anche e soprattutto rispetto alle loro grandi potenzialità ma oggi questa cosa non c'è più perchè il Governo, a caccia di soldi, taglia tutto quello che può. Lo sta facendo in modo talmente forte che mette a rischio i servizi erogati dalle Province e delle occupazioni. Questo credo che sia molto pesante: domani saremo davanti al Senato a protestare. E' chiaro che, essendo saltata l'Assemblea dei sindaci, abbiamo mantenuto l'assemblea. Sembra che non stia avvenendo nulla invece è una cosa grave: si sta perdendo un patrimonio prezioso per questa città, accentrando le funzioni in una città metropolitana e vengono tagliati dei servizi strategici per il nostro territorio".

 VIDEO: LA PROTESTA DEI LAVORATORI 

Provincia, presidio dei lavoratori a Palazzo Giordani

PROVINCIA: 'TOTALE DISPONIBILITA' A DIALOGARE CON I SINDACATI'. Il Consiglio provinciale, riunitosi oggi, è iniziato riprendendo l’interrogazione del consigliere Giordani di Provincia Nuova sul Ponte sul Taro a Gramignazzo. Il Dirigente del Servizio viabilità ing. Alifraco ha risposto che i lavori sono sospesi perché attualmente i livelli idrici non permettono di eseguire le opere di sottofondazione della pila in sponda destra. La prevista magra invernale dovrebbe permettere di avere livelli bassi di Po e Taro e non appena si creeranno queste condizioni verranno ripresi i lavori con continuità, presumibilmente da gennaio a marzo 2015. Il completamento dell’opera è inserito nell’elenco che verrà proposto dalla Regione nel pacchetto “Italia sicura” predisposto dal Governo, ha chiarito il Consigliere Delegato Censi; nei finanziamenti richiesti ci sono anche il consolidamento dell’altra pila, della spalla destra e della sovrastruttura, lavori che finora non erano previsti, per un importo di circa 4 milioni di euro.

Il Presidente Fritelli ha quindi letto una lettera firmata da alcune decine dei dipendenti della Provincia e rivolta al Consiglio e all’Assemblea dei Sindaci, in cui, a fronte della concreta possibilità che vengano messi a rischio gli stipendi nel corso dell’anno 2015, si richiede una revisione delle posizioni organizzative e del salario accessorio per garantire a tutti almeno il salario tabellare, ripartendo equamente i sacrifici imposti. “Da parte nostra vi è la totale disponibilità ed attenzione a dialogare con le organizzazioni sindacali per avviare un processo di revisione  e redistribuzione dei carichi e delle competenze di questo Ente, oltre che un processo di eventuale mobilità di dipendenti verso gli altri enti del territorio. Questa amministrazione farà la sua parte, ma ha bisogno del completamento normativo” ha dichiarato Fritelli.

“Oggi non siamo ancora in grado di valutare pienamente gli effetti del decreto sul personale – ha dichiarato il Consigliere Delegato Bianchi - perché mancano dei tasselli importanti: la legge delega del governo e il riordino della Formazione professionale e dei servizi per il lavoro e quello delle forze di polizia. Inoltre non si conosce chi dovrà gestire le materie delegate, poiché ancora la Regione non l’ha definito. E le funzioni trasferite dovrebbero portarsi dietro il personale. La legge di stabilità, dovrebbe anche prevedere dei prepensionamenti con la normativa pre-Fornero, e aspettiamo la Conferenza Stato – Regioni sulle funzioni. Quanto richiesto dai dipendenti potrà essere utilizzato per garantire almeno il salario tabellare.”

Il Consigliere Delegato Cantoni ha ricordato che un’opportunità per mantenere i livelli occupazionali viene dalle funzioni richieste dai Comuni in forma associata e che gli stessi non sono in grado di garantire, come la Centrale unica di committenza e l’accesso ai Fondi UE, per cui la Provincia ha più dei Comuni le capacità professionali da mettere in campo. Il Consigliere Delegato Censi ha affermato che si sta già lavorando in questa direzione, ad esempio mettendo a disposizione dei Comuni le competenze dell’Ufficio provinciale Statistica, opportunità presentata proprio in mattinata agli Enti locali. Il Consigliere Delegato Serpagli ha affermato che in questi due mesi ha conosciuto la “macchina” provinciale, fatta di persone attaccate al lavoro e molto attento alle risposta da dare al territorio. Ma ha rilevato la necessità di maggiore chiarezza da parte di Governo e Regione. “Abbiamo le funzioni, ma non le risorse per esercitarle” ha detto. Anche Conti, Consigliere al terzo mandato, ha affermato di aver conosciuto in Provincia personale molto valido a cui ha espresso tutta la sua solidarietà, auspicando al più presto un chiarimento istituzionale. E’ stato quindi approvato all’unanimità un ordine del giorno sull’IMU per i terreni agricoli montani, proposto dall’UNCEM (che si allega), che verrà poi proposto anche all’Assemblea dei Sindaci; a sostegno dell’ordine del giorno sono intervenuti i consiglieri Serpagli, Giordani e Cantoni.
 
Approvato, con la sola astensione del consigliere Giordani, anche lo scioglimento del Consorzio Baistrocchi. “Il bene viene messo sul mercato, con una procedura ad evidenza pubblica, con un prezzo 1 milione e 600 mila euro come base d’asta – ha spiegato il Presidente Fritelli - Viene garantita la continuità aziendale, questo è lo scopo che il commissario Conti perseguirà anche nei prossimi mesi. E vi è un accordo sindacale per favorire la continuità del personale oggi occupato.”

Il Consigliere Giordani ha motivato la sua astensione con il momento difficile per la vendita e con la carenza di sufficienti garanzie per i lavoratori. Approvazione all’unanimità per il “Regolamento in materia di autorizzazioni, concessioni e nulla osta stradali – Cosap”, che sostituisce il Regolamento Tosap del 1996. Col nuovo Regolamento, illustrato dall’ing. Alifraco, la tassa diventa canone, si sciolgono alcuni dubbi interpretativi, dando certezza sui tempi di risposta e si introducono elementi di equità: si pagherà a seconda dei mq occupati, si calcola il canone annuo; così ci si mette alla pari con le altre province e si produrranno introiti per l’Ente. Non si faranno pagare i passi carrai, ma solo le occupazioni e gli accessi commerciali. Approvata, infine, la variante al Pua del Comune di Salsomaggiore denominato “Salsoacropoli”, che riguarda l’accorpamento di due unità immobiliari di strutture di vendita; il Presidente non ha partecipato a questa fase della seduta. Rinviata, invece, alla seduta del 22 dicembre l’approvazione dello Statuto della Provincia alla luce del nuovo assetto istituzionale introdotto della legge  n. 56/2014.

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