Riciclaggio, due ditte parmigiane vittime di una truffa: due arresti
Nel corso di attività di indagine condotta dalla Polizia Postale di Cuneo in merito a delle frodi informatiche messe a segno da cittadini dell’est, è emerso che tra le vittime vi potessero essere anche due aziende parmigiane. Identificati i titolari delle aziende, venivano immediatamente convocati presso gli uffici della Squadra Mobile e, attraverso le loro parole, si riusciva a ricostruire le modalità della truffa di cui erano rimasti vittime: una delle due ditte aveva inviato all’altra la fattura relativa a servizi effettuati, con l’indicazione dell’importo da pagare e le coordinate bancarie del conto su cui effettuare l’accredito della somma; è in questo flusso di comunicazioni che si è inserito il criminale hacker il quale, dopo aver intercettato la mail, ha sostituito la fattura inviata con una contenente le coordinate del conto corrente intestato al cittadino polacco Jan Romanowicz ed aperto lo scorso 13 settembre a Cremona. La seconda ditta, naturalmente ignara del raggiro, aveva accreditato la somma dovuta sul conto indicato in fattura che, di conseguenza, non è mai arrivata alla ditta fornitrice. Un esempio di frode informatica definita “Man in the middle”, in cui una terza persona si interpone nelle comunicazioni informatiche tra due soggetti modificandone il contenuto.
Sulla scorta degli elementi raccolti, i due sono stati tratti in arresto con l’accusa di tentato riciclaggio in concorso ed associati alla casa circondariale di Cremona.