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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Rifiuti, il Pd: "Gestione a un soggetto pubblico"

Nella sede di via Treves il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Nicola dall'Olio, insieme al sindaco di Forlì, spiega la nuova mozione che il gruppo democratico presenterà in Consiglio. "Un soggetto partecipato integralmente dai Comuni"

Rifiuti. Il Partito Democratico spiega la sua ricetta per revisionare il modello attuale di gestione dei rifiuti per garatntire un "maggiore controllo pubblico e a separare la fase di raccolta da quella di smaltimento". Nella sede di via Treves il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Nicola dall'Olio, insieme al sindaco di Forlì Roberto Balzani spiega la nuova mozione che il gruppo consigliare democratico presenterà in Consiglio comunale. La proposta è quella di affidare il Servizio Gestione Rifiuti ad un soggetto pubblico partecipato integralmente dai Comuni.

LA RISPOSTA DELL'ASSESSORE FOLLI. "Finalmente Nicola Dall'Olio si smarca dalla logica imposta  dai  vertici del partito  sulle  tematiche  dei  rifiuti, che vede  l'incenerimento come unica soluzione - non prospettava fino ad ora alcuna alternativa - e dal sistema impostato dal  Piano Provinciale Gestione Rifiuti. Pare dunque che su alcune cose la pensiamo allo stesso modo: anch'io guardo con favore alla proposta di ri-pubblicizzare la raccolta rifiuti, e anche alla separazione tra chi raccoglie e ricicla e chi smaltisce" .

IL TESTO DELLA MOZIONE. Considerato che il Servizio Gestione Rifiuti rientra tra i servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica, così come
previsto nel DL 179/2012, convertito con Legge 221/2012, e, quindi la scelta della forma di gestione e l’affidamento del servizio sono di competenza degli enti di governo degli ambiti territoriali ottimali istituiti con apposita legge regionale;

che ai sensi della normativa nazionale e comunitaria il servizio di gestione dei rifiuti può essere affidato a soggetti sia privati che pubblici che pubblico-privati secondo tre diversi modalità: procedura di gara aperta; gara a doppio oggetto; affidamento in house a soggetto pubblico;

che il contesto europeo, alla luce delle esperienze seguite alle gare, dopo un’ondata di liberalizzazioni in cui il pubblico si era posto nella sola funzione di controllo, sembra orientarsi verso una ri-pubblicizzazione delle gestioni dei principali servizi in campo ambientale;

Considerato che il servizio di gestione dei rifiuti nell’ambito territoriale di Parma è in scadenza a dicembre 2014 e risulta importante per gli enti locali ricadenti nell’ambito decidere, entro quella data, quale modello di gestione adottare;

che il modello gestionale (pubblico o tramite gara) deve essere una conseguenza degli obiettivi che una comunità si pone: universalità del servizio; qualità della risorsa e sua conservazione; elevati livelli di riciclo, riuso e differenziazione (sia a livello quantitativo che qualitativo), al fine di realizzare un limitato utilizzo dello smaltimento; tariffe sostenibili, partecipazione sociale alle scelte decisionali;

che con l’affidamento in house a un soggetto pubblico del servizio di raccolta, trasporto e spazzamento si verrebbero a creare le condizioni per un effettiva separazione gestionale tra le fasi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti così come auspicato dal Progetto di Legge regionale sui rifiuti approvato dal Consiglio Comunale in data 12/07/2012;

che un soggetto pubblico, in quanto non finalizzato a massimizzare il profitto, potrebbe considerare tra le proprie priorità l’attivazione di politiche tariffarie orientate agli aspetti sociali (reddito e carichi familiari) ed ai comportamenti virtuosi dell'utenza (riduzione dei consumi pro-capite);

che un nodo da sciogliere, in caso di gestione del servizio tramite un soggetto pubblico, è quello dei vincoli gestionali a cui sono soggetti gli organismi a partecipazione pubblica titolari di affidamento diretto e più in particolare:

• vincoli collegati agli investimenti: una volta definito il livello degli investimenti necessario per il territorio di riferimento e deciso un piano tariffario in grado di coprire i costi gestionali ed i relativi ammortamenti, è necessario verificare l’applicazione dei vincoli sul rispetto del patto di stabilità degli organismi a partecipazione pubblica (D.L. 112/2008);
• vincoli collegati alla possibilità di assumere personale: in base all’art. 3 bis, comma 6, del DL 138/ 2011 le società affidatarie in house sono tenute al rispetto delle disposizioni che stabiliscono a carico degli enti locali divieti o limitazioni alle assunzioni di personale;

che per verificare la fattibilità tecnica ed economica dell’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti a un soggetto pubblico risulta necessario condurre approfondimenti conoscitivi e assicurarsi che i soggetti partecipati dai Comuni a totale proprietà pubblica che operano nel campo dei servizi ambientali siano esclusi dall’applicazione delle normative relative al patto di stabilità degli enti locali (costi di personale, limiti di spesa e investimenti);

Impegna il sindaco e la giunta comunale ad attivarsi per promuovere presso il Consiglio Locale di Parma, e in particolare con i Comuni del bacino IREN, l’avvio di un percorso condiviso finalizzato a verificare, insieme ad ATERSIR e prima della scadenza dell’attuale concessione, la fattibilità dell’affidamento del Servizio Gestione Rifiuti, con particolare riferimento ai servizi di raccolta, trasporto e spazzamento, ad un soggetto pubblico partecipato integralmente dai Comuni;

ad effettuare a tal fine, entro la fine del 2013, un’analisi propedeutica finalizzata a verificare tutti gli aspetti sensibili di natura tecnica, amministrativa e economica con particolare riferimento alle possibili modalità e ai costi di subentro all’attuale gestore; alla capacità di contrarre prestiti per la realizzazione dei piani di investimento; alla natura del soggetto pubblico e agli eventuali vincoli di gestione operativa; all’assetto giuridico economico e tecnico-gestionale; al perimetro del bacino di riferimento; a sollecitare e a richiedere con forza in ogni sede politica e istituzionale l’esclusione dei soggetti pubblici operanti nei servizi ambientali dall’applicazione delle attuali norme sul patto di stabilità;

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