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Cronaca

Abolite le facoltà, ora i dipartimenti. Cavalli: “Ci hanno gettato nel caos”

La riforma universitaria del ministro Profumo si abbatte sull'ateneo parmigiano: abolite le 12 facoltà sono state trasformate in 18 dipartimenti. Anna Maria Cavalli, presidente di Giornalismo: "una riforma nefasta come quella del 3 + 2"

L’università subisce una nuova riforma. Il nuovo anno accademico parte senza facoltà che, sostituite dai dipartimenti, non esisteranno più. Annamaria Cavalli presidente del corso di laurea magistrale in Giornalismo afferma che la riforma voluta dal ministro Profumo “porta solo svantaggi. La facoltà costituiva un punto di aggregazione e chiarezza per gli studenti, era una struttura superiore di coordinamento. Ora ci hanno gettato nel caos. Un corso po’ afferire ad uno o più dipartimenti, fatico a capire che senso abbia.”

Una riforma ideata in estate e lanciata subito a partire dall’inizio dell’anno accademico. Tempistiche infelici assecondabili, in un periodo di crisi, solo per esigenze economiche, ma in realtà “non ci sono risparmi, anzi – spiega Cavalli – è una riforma dispendiosa perché se prima vi era una segreteria di facoltà ora ce n’è una per ogni dipartimento. Prima avevamo 12 facoltà, ora 18 dipartimenti. Questo non significa ridurre i costi”.

Università

Mentre a livello infrastrutturale portiere, bidelli e studenti affermano non sia cambiato nulla i problemi di comunicazione interdipartimentale pare stiano creando situazioni paradossali “l’altro giorno sono andata a fare lezione e mi sono trovata di fronte un’aula deserta – racconta la presidente – per un disguido avvenuto nell’informare gli alunni su orari ed aule. Lavoro in università dal 1975 ed in 37 anni d’insegnamento non mi era mai successa una cosa simile. Non è colpa degli studenti, né degli amministrativi. È il sistema che così organizzato non può funzionare”.

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