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Cronaca Lubiana / Via Primo Bandini, 6

Rifugiati, accoglienza in casa? Al via il progetto di Ciac e Communitas

Da Ciac e Communitas la proposta di accogliere i rifugiati nelle proprie case, un progetto pensato per favorire l'integrazione per gli oltre 100 richiedenti asilo tra Parma e provincia

L'accoglienza dei rifugiati è un tema oggetto di polemiche, da Parma l'esempio di un progetto di integrazione promosso da Ciac e Communitas onlus. Si tratta della possibilità di accogliere i rifugiati nelle proprie case, una sperimentazione nazionale che vede la luce nell’ambito del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati in continuità con il progetto “Terra d’asilo”, che ha per capofila il Comune di Fidenza, e il progetto “Una città per l’asilo”, che ha per capofila il Comune di Parma. Secondo i dati raccolti riguardo esperienze simili, più dell’80% dei rifugiati accolti hanno raggiunto un buon grado di autonomia, abitativa ed economica, alla fine del progetto. Uno stimolo a cambiare prospettiva, a conoscere il mondo che bussa alle nostre porte, a costruire tutti insieme una vera civiltà dell’accoglienza. Sono più di 100 i richiedenti asilo e i titolari di protezione inseriti nei progetti Sprar gestiti da Ciac onlus in tutto il territorio della Provincia di Parma. Sono persone fuggite da guerre e persecuzioni, che cercano protezione in Italia dopo difficili esperienze migratorie e pre-migratorie.

Nei progetti Sprar ricevono supporto legale, accoglienza, corsi di italiano, orientamento per l’integrazione. Ma spesso non basta. Allo scadere del progetto può mancare ancora un tassello per riuscire a camminare con le proprie gambe. Un’accoglienza in famiglia può fare la differenza. Qualsiasi famiglia residente a Parma o provincia può proporsi per vivere questa esperienza. Un nucleo famigliare, comunque sia composto, può mettere a disposizione il proprio spazio domestico per accogliere un rifugiato. Non solo un tetto e beni materiali, ma soprattutto una rete di supporto e relazioni  per proseguire il cammino verso l’integrazione.

Per vivere un’esperienza di solidarietà e condivisione, con l’opportunità di confronto sull’esperienza in atto con altre famiglie, potendo contare su un supporto tecnico-relazionale costante. Il progetto prevede l'accoglienza per un massimo di 9 mesi con la ricezione di un rimborso mensile alle famiglie, un supporto continuo con momenti di verifica da parte di specialisti dell’asilo e della psicologia famigliare, oltre a un operatore di progetto psicologo dedicato a supportare le dinamiche e le pratiche concrete di accoglienza. In caso di difficoltà nell’accoglienza, c'è la garanzia per il rifugiato di rientrare nel progetto Sprar e sono previsti momenti di confronto e socializzazione comunitari. Per spiegare il progetto è previsto un incontro di presentazione martedì 3 marzo alle 20,30 al centro interculturale di Parma e provincia in via Bandini 6, alla presenza di Emilio Rossi e Chiara Marchetti CIAC Ignazio Punzi e Roberto Guaglianone, Consorzio Communitas e la Caritas.

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