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Cronaca

La rissa di piazzale della Pace organizzata sui social: denunciati 7 giovani

I poliziotti hanno identificato gli organizzatori e gli sfidanti grazie alle telecamere. Ecco come si è svolta: tra ring improvvisati e pubblico

Cinque giovani denunciati per associazione a delinquere e due, i veri e propri sfidanti, per percosse. È questo il bilancio delle indagini - portate avanti dai poliziotti della Squadra Mobile di Parma, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Parma e della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna - dopo la maxi rissa del 9 gennaio tra gruppi di giovanissimi in piazzale della Pace.

Ieri, mercoledì 10 febbraio, sono stati eseguiti due decreti di perquisizione nei confronti di alcuni giovani, sospettati di aver preso parte alla rissa: i poliziotti hanno trovato gli abiti indossati durante l'episodio violento in pieno centro.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti si è trattato di un vero e proprio evento organizzato nel dettaglio, con tanto di ring improvvisato e di pubblico che incitava uno dei due contendenti.

Le indagini, infatti, hanno permesso di accertare che non si è trattato di una vera rissa ma di una sfida tra sole due persone, attorniate dagli altri giovani e giovanissimi. Alcuni avrebbero addirittura filmato la scena con i cellulari. Grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, analizzate con il contributo della polizia Locale, è stato possibile identificare i protagonisti e ricostruire la dinamica dei fatti.

Se i giovani che materialmente si sono picchiati erano solo due, l’analisi di queste registrazioni ha consentito di documentare che, nell’ambito del nutrito gruppo di ragazzini che circondava i due contendenti e che assisteva ai fatti, vi erano alcuni giovani che, al contrario, sembravano esser partecipi ai fatti, ma con un ruolo che si può definire di organizzatori dello scontro stesso. Si è accertato, poi, che i due sfidanti, nei minuti precedenti allo scontro, stessero parlando tra di loro senza animosità che potesse far pensare ad un litigio o altro.

Lo scontro è avvenuto in un improvvisato “ring” e si è svolto sotto gli obiettivi delle telecamere di tre cellulari tra le mani di giovani, parte del gruppo di organizzatori che hanno ripreso in “esclusiva” tutte le fasi della rissa. 

Al termine di questa preliminare analisi delle immagini, gli agenti della Squadra Mobile, attraverso accertamenti su fonti aperte e social network, hanno identificato alcuni testimoni diretti e, attraverso le loro parole, sono giunti all'identificazione dei due sfidanti -di cui uno maggiorenne ed uno minorenne- ed alcuni organizzatori, ricostruendo, di ciascuno di essi, il ruolo e le specifiche condotte avute.

All’esito di questa complessiva indagine la Squadra Mobile di Parma ha dunque redatto una documentata informativa indirizzata alla Procura presso il Tribunale di Parma ed alla Procura presso il Tribunale per i minorenni di Bologna.Le due Autorità Giudiziarie, condividendo la ricostruzione effettuata, hanno ipotizzato il reato di istigazione a delinquere a carico dei cinque giovani ritenuti gli organizzatori mentre per i contendenti il reato di percosse.

Nei confronti degli indagati, pertanto, le due Procure, ciascuna per la parte di propria competenza, hanno emesso decreti di perquisizione domiciliare, finalizzati al rinvenimento dei capi di abbigliamento usati in occasione dell’evento (abbigliamento documentato dalle riprese video) ed eventualmente di supporti telefonici sui quali fossero registrate le fasi dell’evento stesso.

In occasione delle operazioni di perquisizione, in effetti, sono stati rinvenuti i capi di abbigliamento utili per le indagini mentre, per quanto riguarda i cellulari, ad una prima analisi le chat iniziano tutte da un periodo successivo all’evento.

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