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Cronaca

"Due parmigiani soci fittizi del ristorante legato all'Ndrangheta": con i 50 mila euro dei ristori covid compravano auto di lusso

Una Range Rover sport e due Maserati: ecco dove finivano i fondi, erogati dall'Agenzia delle Entrate tra il giugno del 2020 e il giugno del 2021 per le chiusure dopo la pandemia

Due parmigiani, un uomo di 68 anni e una donna di 38, sono accusati di essere gli intestatati fittizi del ristorante Lo Stalliere di Modena -  chiuso ieri dalla guardia di finanza nell'ambito di un'indagine coordinata dal Gip di Bologna dopo il provvedimento richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia - per conto di Rocco Gioffrè, 64enne originario di Gioia Tauro ritenuto dagli inquirenti "contiguo alla criminalità organizzata calabrese e indicato da vari collaboratori di giustizia quale attiguo alla 'ndrina Piromalli di Gioia Tauro". Il 64enne era ufficialmente assunto come cameriere ma secondo gli investigatori era il socio occulto, che non avrebbe potuto intestarsi l'attività a causa dei suoi precedenti penali - soprattutto per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti - e della sua 'storia' criminale. 

Le auto di lusso con i soldi dei ristori covid: Range Rover e Maserati 

Secondo quanto riportato nell'ordinanza di sequestro del locale il 15 maggio del 2016 i due parmigiani si sarebbero intestati fittiziamente, per conto di Rocco Gioffrè, la quota di euro 950 (95% delle quote sociali) e di euro 50 (5% delle quote sociali) della GI &GI Srls (pari all'intero capitale sociale di mille euro). Il 68enne parmigiano avrebbe anche assunto la carica di amministratore unico. I due parmigiani, sempre secondo l'accusa, avrebbero acquistato auto di lusso - oltre ad una Mini, anche una Range Rover Sport e due Maserati, tra cui una Ghibli - e beni immobili mediante "lo schermo formale e fittizio" della società che gestiva il ristorante Lo Stalliere. 

Nell'ottobre del 2017 avrebbero acquistato un ramo d'azienda di una società che si occupa di somministrazione di bevande, bar e caffè e tavola calda, e che si trova nella frazione di San Donnino a Modena, versando 45 mila euro. Hanno avrebbero poi chiesto i contributi a fondo perduto del decreto rilancio per 50 mila euro, che sono stati erogati dall'Agenzia delle Entrate dal giugno del 2020 al giugno del 2021. 

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