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Cronaca

Ruba una bici durante la partita del Parma: arrestato, poi evaso, in fine condannato a 6 mesi

Si tratta di L.S., pluripregiudicato di 26 anni. Il giovane dopo essere stato colto sul fatto dal proprietario della bici era fuggito. In seguito raggiunto e posto ai domiciliari era evaso. Ieri il tribunale di Parma lo ha definitivamente condannato a 6 mesi e al pagamento di 300 euro.

Arrestato per rapina impropria, poi posto ai domiciliari presso l'abitazione della madre, in seguito evaso e condannato dal Tribunale di Parma a 6 mesi di reclusione per tentata rapina e 300 euro di multa con pagamento delle spese processuali. Si tratta di L.S., pluripregiudicato di 26 anni, residente a Parma, ora ai domiciliari. La sua condanna è dovuta a u n tentato furto di una bici, che il giovane ha tentato di mettere a segno durante la partita di calcio del Parma domenica scorsa. Infatti alle ore 18.15 circa di domenica 17 gennaio una volante della Questura di Parma è intervenuta in via Cairoli su richiesta di alcuni cittadini che avevano sorpreso un ladro.

Giunti sul posto, gli agenti hanno accertato che pochi minuti prima tre amici stavano facendo ritorno dallo Stadio Tardini, dove avevano assistito alla partita di calcio, verso via Repubblica, dove uno di loro aveva lasciato la propria bicicletta parcheggiata e chiusa con lucchetto davanti alla chiesa di S. Cristina. Giunti al semaforo di via XXII Luglio avevano visto un giovane che sollevava la bicicletta per la ruota posteriore chiusa e la spingeva attraversando via Repubblica ed entrando in via Cairoli. Il proprietario della bicicletta aveva raggiunto subito il giovane, L.S., facendogli notare che la bicicletta era sua. Questo inizialmente aveva affermato che invece la bici era sua, poi, alle insistenze del vero proprietario, dapprima aveva ammesso che forse si era sbagliato, poi gli aveva gettato addosso la bicicletta colpendolo all’addome e si era dato alla fuga. Poche decine di metri dopo, però, il proprietario era riuscito a fermarlo con l’aiuto dei due amici. Il ventiseienne aveva cercato di divincolarsi, senza però riuscirvi.

All’arrivo della Polizia, il giovane ha tentato di discolparsi affermando che era stato ingiustamente accusato dai tre per vecchi dissapori tra loro, mentre le dichiarazioni del proprietario della bicicletta e la testimonianza dei suoi amici hanno confermato l’impianto accusatorio.

Condotto in Questura e identificato è stato posto ai domiciliari. Il giorno successivo (lunedì 18), però, nel corso di un controllo presso il domicilio della madre, volto a verificare la presenza di L.S. a casa, quest'o è risultato assente.

Ieri 19 gennaio, condotto in Tribunale per il processo, è stato giudicato colpevole. Il giovane è anche indagato per il reato di evasione dai domiciliari, reato per cui è stato avvisato il Tribunale di Sorveglianza.

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