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Cronaca San Lazzaro

San Lazzaro, l'assessore Rossi si sfoga: "Lavoriamo 18 ore al giorno"

Prostituzione e degrado. Questi i temi caldi emersi nell'incontro tra la Giunta e i cittadini del San Lazzaro. Qualche scontro sui "no" alle proposte fatte dal quartiere, ma la secca risposta dell'assessore al Welefare spegne la polemica e incassa applausi.

Prostituzione e degrado. Sono questi i temi caldi che sono emersi nell'incontro tra la Giunta e i cittadini del San Lazzaro - per il consueto progetto "Il quartiere che vorrei" che si è tenuto al circolo il Castello di San Prospero. Le prime risposte sono state date dal responsabile delle Volanti, Alberto Verzera: "Purtroppo è difficile mettere in atto un'operazione di prevenzione della prostituzione, dal momento che non è un reato; possiamo invece intervenire sullo sfruttamento di questa". E risponde anche a chi obietta che se ci fossero più pattuglie in giro i residenti si sentirebbero più tranquilli: "La sicurezza percepita - ha spiegato Verzera - è importante, ma devo ricordarvi che la prevenzione è fatta anche di molte cose che i cittadini non vedono, come i servizi in borghese".

Sulla sicurezza interviene anche Emma Monguidi, commissario della polizia municipale. Prima di tutto viene illustrato il progetto del vigile di quartiere, su cui si sta lavorando e che verrà messo in campo al più presto, ma si chiede ai cittadini di continuare a collaborare, anche per le problematiche legate al degrado, segnalando danneggiamenti e criticità. La palla viene colta al balzo e dal pubblico il signor Boschi chiede che almeno le strade vicine alle scuole siano tenute in modo decoroso, perché finora sono stati i residenti a occuparsi di raccogliere i rifiuti e a volte anche le siringhe trovate a terra.

Si passa la parola all'assessore al Welfare, Laura Rossi. Si lavora sul progetto di un polo socio-sanitario in via 24 maggio, revocato invece dal commissario Ciclosi per mancanza di fondi. L'assessore ha spiegato che c'è il finanziamento da parte della Regione all'Ausl, che probabilmente il Comune riuscirà ad acquistare l'area e si lavorerà per rilanciare il progetto che prevede anche lo spostamento del 118 e di altri servizi. Sul centro Oplà, invece, bisognerà attendere il prossimo anno dal momento che ora non ci sono le risorse per la manutenzione, infatti il centro è stato spostato in via Bizzozzero. Anche per quanto riguarda le agevolazioni sugli abbonamenti Tep per gli anziani la Rossi conferma l'adesione agli sconti tariffari che fissa la Regione (144 euro annui), aggiungendo che il Comune di Parma applica ulteriori sconti (per cui un anziano arriva a pagare 94 euro annui).

Qualche scontro c'è stato, invece, sulle questioni legate all'urbanistica e alla viabilità. Dopo il no a nuovi pali per l'illuminazione (con la promessa di sostituire quelli che si rompono), dopo il no a nuove piste ciclabili (con la promessa di fare manutenzione su quelle esistenti) e dopo aver spiegato che non è possibile abbattere la casa pericolante che interrompe la pista ciclabile che porta a Parma perché è un edificio storico, dal pubblico una signora domanda: "Dopo il primo incontro eravamo pieni di speranza, abbiamo pensato che sareste tornati per dirci che avreste messo in pratica almeno alcune delle cose che vi abbiamo chiesto. Invece non farete niente, allora perché ci avete fatto tornare? Bastava dirci che non ci sono i soldi per fare nulla".

La risposta arriva dall'assessore Rossi: "Lavoriamo da nove mesi per 18 ore al giorno e sentirsi dire che non abbiamo fatto niente non è bello. Io personalmente non sono stata a guardarmi intorno e posso dire che abbiamo messo in atto un piano di risanamento per l'Asp che altrimenti avrebbe chiuso, abbiamo dato 40 nuovi alloggi per le emergenze e abbiamo eliminato tutti quei servizi che per la precedente amministrazione erano solo volti alla ricerca di un consenso. Abbiamo fatto lo sforzo di fare le scelte che dovevano essere fatte". Il pubblico applaude e la polemica si esaurisce.

PROGETTO "TANGENZIALINA". I residenti segnalano che a San Prospero nelle ore di punta si presentano difficoltà per l'attraversamento. La Giunta pensa di creare un collegamento, una piccola tangenziale appunto, che passerebbe a nord parallela al sedime ferroviario per riallacciarsi alla via Emilia, a valle e a monte dell'abitato. L'opera in ogni caso non è tra le priorità per mancanza di risorse.

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