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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Sanatoria migranti, a Parma solo 1500 domande: 1.400 sono badanti

Scaduti i termini per la regolarizzazione dei lavoratori senza permesso. Le richieste riguardano quasi esclusivamente i collaboratori domestici. La Cgil: "E' stata un fallimento"

Il 15 ottobre sono scaduti i termini per presentare richiesta per la regolarizzazione di lavoratori senza permesso di soggiorno. Un mese per far sì che i datori di lavoro potessero assumere i propri dipendenti sans papiers pagati in nero. Per ogni lavoratore migrante sono stati versati 1000 euro più sei mesi di contributi dal ‘padrone’ per inoltrare la domanda. L’ufficio stranieri della Prefettura di Parma scaduti i termini per la presentazione delle richieste di regolarizzazione ha dichiarato che “le domande verranno ora esaminate e si deciderà quali accogliere”. Nessun rimborso verrà erogato in caso di diniego.

Dal report conclusivo divulgato dal Ministero dell’Interno si evince che sono 134mila le domande presentate a livello nazionale, di cui solo 18mila per lavoro subordinato, mentre i restanti per collaborazione domestica ed assistenza a persone autosufficienti e non autosufficienti. Una tendenza che si rifletta anche nei dati raccolti nella provincia di Parma dove le richieste di regolarizzazione pervenute all’ufficio stranieri sono state 1.502: 1.396 per operatori domestici e 106 per gli altri lavoratori.

“Questa sanatoria si è rivelata un fallimento,” dichiara Raffaele Tagliani responsabile CGIL per le politiche della migrazione “noi lo avevamo detto. Costa troppo, chiede che il lavoratore dia prova della sua presenza da clandestino prima del 2012 ed in più viene fatta in un momento di enorme crisi del mercato del lavoro. Nel 2009 la sanatoria per le badanti aveva portato a 3.200 regolarizzazioni, ovvero il doppio di quelle che oggi riceviamo per tutti i lavoratori.

Se lo Stato voleva far emergere il lavoro nero non ci è riuscito, se voleva fare cassa anche lì ha fallito. Questa sanatoria è servita solo per i ricongiungimenti familiari. Lo testimoniano le nazionalità dei richiedenti: Bangladesh e Marocco in prima linea. Non sono Paesi cui lavoratori solitamente vengono impiegati nel settore domestico. La sanatoria è servita a far sì che venissero assunti da qualche parente o connazionale per avere il permesso di soggiorno”.
 

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