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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Una donna alla guida di Rianimazione: Sandra Rossi è il nuovo Primario

Arriva da Padova dove era medico all’istituto di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda Ospedaliera: Da lunedì prossimo guiderà il reparto 1°Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Parma

E’ un ritorno. Dopo più di vent’anni trascorsi nei maggiori ospedali del nord Italia, con diverse trasferte in alcuni importanti centri clinici internazionali, quello di Sandra Rossi a Parma non è un debutto assoluto, ma un rientro nella città in cui si è laureata ed è diventata medico, 24 anni fa. Rossi, 51 anni, originaria di Villa Minozzo, comune del primo Appennino reggiano, da lunedì prossimo sarà il nuovo direttore della 1°Anestesia e rianimazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Per dirigere il reparto dell’ospedale Maggiore lascia Padova, dove era medico all’istituto di Anestesia e rianimazione dell’Azienda Ospedaliera.
 
Sposata, con due figli, Sandra Rossi, dopo la laurea con il massimo dei voti in Medicina e chirurgia all’Ateno di Parma, consegue nel ’97 la specializzazione con lode in Anestesia e Rianimazione alla statale di Milano. Durante la specialità ottiene il diploma di Research Fellow presso la divisione di neurochirurgia al Medical college di Richmond in Virginia. Dal ‘97 lavora, prima al Policlinico Irccs di Milano, svolgendo attività clinica nella Terapia intensiva di neuroscienze e in neurochirurgia, poi dal 2008 all’Azienda ospedaliera di Padova, reparto universitario, e centro di riferimento per il Triveneto per la cura delle gravi insufficienze respiratorie acute.

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Rossi, autrice di oltre 100 pubblicazioni e responsabile scientifico di diversi progetti di ricerca, da lunedì 7 agosto, guiderà la 1°Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Maggiore di Parma, prendendo il posto di Maria Luisa Caspani, che ha lasciato il reparto per pensionamento alla fine di aprile. Con un équipe di 34 medici e più di 60 tra infermieri e operatori sanitari, la struttura ha una media di circa 600 ricoveri all’anno, 129 nel primo trimestre del 2017, e insieme a Bologna e Cesena è centro di riferimento per l’assistenza ai traumi dell’Emilia-Romagna, coprendo un bacino di utenza di oltre un milione e mezzo abitanti. 

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