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Cronaca

Premio Sant'Ilario | Medaglia d'oro alla Croce Rossa e alla memoria di Giuseppe Malpeli

Dopo la presentazione del presidente del Consiglio comunale Vagnozzi la parola è passata al sindaco Pizzarotti per il suo tradizionale discorso di Sant'Ilario. La medaglia d'oro è andata al Comitato di Parma della Croce Rossa Italia. Una medaglia d'oro alla memoria è andata a Giuseppe Malpeli

E' iniziata, alla presenza di cittadini e Autorità politiche e istituzionali, all'Auditorium all'interno del parco Ex-Eridania la cerimonia di premiazione del Premio Sant'Ilario 2016. Dopo la presentazione del presidente del Consiglio comunale Marco Vagnozzi la parola è passata al sindaco Pizzarotti per il suo tradizionale discorso di Sant'Ilario. La medaglia d'oro è andata al Comitato di Parma della Croce Rossa Italia. Una medaglia d'oro alla memoria è andata a Giuseppe Malpeli. 

Le medaglie d'oro sono andate alla Croce Rossa Italiana Comitato di Parma ed alla memoria di Giuseppe Malpeli.

Giuseppe Zammarchi presidente della Cri Comitato di Parma ha espresso soddisfazione. “Dedico questo questo riconoscimento – ha detto – a tutti i volontari che, in ogni tempo, si sono prodigati per dare seguito all'attività della Croce Rossa Italiana Comitato di Parma ed anche alle loro famiglie che si sono date da fare per sostenere la nostra attività”.

Paolo Malpeli, fratello di Giuseppe Malpeli, ha parlato di Giuseppe come di una persona schiva e riservata, che ha fatto tanto per la città senza mai voler apparire. “La nostra famiglia ha accolto con grande soddisfazione questo riconoscimento per un impegno, il suo, a favore del prossimo, che si è estrinsecato in diversi ambiti: dalla scuola all'attenzione per i dissidenti politici della Birmania”

Premio Sant'Ilario 2016, le immagini dall'Auditorium Paganini

Sono sette gli Attestati di Civica Benemerenza assegnati.

Don Luciano Scaccaglia ha parlato di un “premio che gli dà gioia e di un incoraggiamento per continuare nell'impegno a fianco degli ultimi”.
Alberto Nodolini ha espresso commozione e ha parlato di un riconoscimento inaspettato che lo onora.
Carlo Magri ha manifestato il proprio apprezzamento per “un riconoscimento che accolgo con piacere e che dedico al mondo della pallavolo di Parma, una città contraddistinta da una tradizione e da una cultura di questa disciplina sportiva resa possibile da tutti coloro che si sono impegnati nel tempo per migliorala e darle lustro”.
Franco Del Chicca ha espresso soddisfazione “per un riconoscimento che è anche un riconoscimento a tutti coloro che come insegnati ed allenatori si sono adoperati nel mondo della pallavolo parmense”.
Luigi Mazzini, presidente Avi Comunale Parma, si è detto sorpreso ed onorato per l'attestato di benemerenza che premia il lavoro fatto da tanti volontari e che vuole essere un segnale di buon auspicio per il futuro e per il proseguimento dell'impegno nella raccolta del sangue.
Francesco Mutti, amministratore delegato della Mutti Spa, ha parlato di un premio che è uno stimolo per l'Azienda che vuole continuare a crescere e investire per il futuro. “La Mutti – ha detto – ha una lunga storia alle spalle e questo riconoscimento rappresenta un importante segnale per quanto fatto fino ad oggi e ci invita, al contempo, a guardare avanti”.
Florio Manghi, presidente del Csi – Centro Sportivo Italiano di Parma, ha parlato di un grande risultato e di un riconoscimento significativo per i 70 anni di lavoro svolto dal Csi, “frutto di un equipe di persone impegnate per dare sempre di più alla città”

Auditorium gremito per ascoltare il discorso del primo cittadino, Federico Pizzarotti, che ha parlato del 2016 come “anno dell'accelerazione”, dopo l'anno della svolta nel 2015. “E' necessario guardare al futuro con ottimismo – ha detto il primo cittadino – e impegnarsi per rilanciare Parma facendo perno sulle sue molteplici eccellenze”. L'obiettivo è quello di inseguire sogni difficili: in un percorso già avviato dall'Amministrazione che ha stanziato, per il 2016, una cifra importante pari a 43 milioni di euro per dare concretezza a diversi interventi che spaziano dai lavori pubblici al sociale. S tratta di una sfida per costruire un futuro che è, in parte, già presente per garantire sviluppo e prospettive alla città. Tutto questo facendo perno sulla fiducia, l'ottimismo, la voglia di fare e un rinnovato senso di comunità. La cerimonia è stata resa ancor più suggestiva dalla presenza del Coro del Liceo Marconi, 60 elementi diretti dal maestro Leonardo Morini che hanno eseguito diversi brani, intervallando i vari momenti della mattinata che ha preso avvio alle 11. Il presidente del consiglio Comunale, Marco Vagnozzi, ha aperto la cerimonia dando la parola ad Enrico Maletti che ha recitato in dialetto parmigiano alcuni brani dello Statuto Comunale. Maletti ha, infatti, tradotto la carta fondante dell'Ente in dialetto: un'operazione impegnativa e volta a rendere lo Statuto disponibile sul sito del Comune anche in vernacolo. In omaggio al prestigioso riconoscimento di Città Creativa Unesco per la Gastronomia, recentemente assegnato a Parma, Maletti ha anche dato lettura di una poesia in dialetto dedicata ai cappelletti.
Sul palo, tra le autorità: il rettore Loris Borghi, il prefetto Giuseppe Forlani, il presidente della Camera di Commercio Andrea Zanlari, il presidente della Provincia Filippo Fritelli ed il vescovo Enrico Solmi, con loro il sindaco ed il presidente del Consiglio Comunale.

MEDAGLIA D’ORO

CROCE ROSSA ITALIANA - COMITATO DI PARMA

 E' una storia lunga 150 anni quella del Comitato Provinciale di Parma della Croce Rossa Italiana, fondato il 13 maggio del 1866 proprio nella sala del Consiglio Comunale del Municipio, dove venne stilato l'atto costitutivo nello spirito di aiuto e soccorso nei confronti della comunità secondo i principi che ispirarono il suo fondatore,  Jean Henry Dunant. Sono tante le tappe che hanno visto protagonista il Comitato Provinciale di Parma della Croce Rossa Italiana: a Custoza, ai primi di luglio del 1866, con la Squadriglia sanitaria parmense; durante la Campagna d'Africa del 1896, il Comitato promosse la raccolta fondi a favore delle famiglie e dei soldati parmensi in guerra; nel catastrofico terremoto di Messina del 1908 intervenne la Squadra di soccorso Parma. L'impegno del Comitato Provinciale di Parma fu concreto anche in occasione della guerra di Libia del 1911 e durante la Prima Guerra Mondiale, a cui parteciparono centinaia e centinaia di volontari parmensi. Tra le due grandi guerre si ricordano le attività socio sanitarie a favore della popolazione meno abbiente della città, le campagne antitubercolari, l'ambulatorio medico infermieristico e l'educazione all'igiene ed alla salute. Durante il Secondo Conflitto Mondiale le Dame, le Crocerossine e i Militi svolsero un'importante attività a favore della popolazione. Nel 1951 vi fu la partecipazione ai soccorsi per l'alluvione del Polesine, nei primi anni Sessanta fu allestito, presso il casello di Cortile San Martino, il presidio permanente di soccorso con medico e ambulanza. Negli ultimi decenni si segnalano la partecipazione alle Missioni di Pace all'estero, la formazione di Specialisti di Protezione Civile, l'impegno profuso a favore dei profughi del Kosovo nel 1999; nel 2009 gli aiuti ai terremotati dell'Aquila, nel 2012 grande impegno fu profuso in vari Campi d'accoglienza nel terremoto Emilia e, dal settembre 2015, ha visto la compartecipazione con il Comitato provinciale di Protezione civile alla missione “Mare Nostrum”, con l'attivazione dell'Hub di Baganzola per richiedenti asilo, a seguito della partecipazione al protocollo prefettizio.

 Motivazione – La Medaglia d’Oro del Premio Sant’Ilario 2016 viene conferita alla Croce Rossa Italiana Comitato di Parma per l'opera meritevole svolta a favore della collettività in 150 anni di storia, secondo i principi di aiuto e di soccorso ispirati dal suo fondatore Jean Henry Dunant.

MEDAGLIA D’ORO ALLA MEMORIA

GIUSEPPE MALPELI

Se n'è andato troppo presto, Giuseppe Malpeli, lo scorso ottobre, a 60 anni: la sua ricchezza interiore, la sua professionalità in ambito educativo e il suo impegno  civile verso gli altri ed in nome della Pace sono, però, rimasti come esempio non solo per tutti coloro che hanno avuto l’opportunità di conoscerlo, ma anche per l’intera città. In qualità di Presidente dell’Associazione tra Italia e Birmania si è adoperato per la consegna del riconoscimento di cittadino onorario di Parma al nobel per la Pace Aung San Suu Kyi. Il riconoscimento ha segnato un momento storico per la città.
Pedagogista ed insegnante di scuola primaria nella prima fase della propria carriera, si è, poi, dedicato ai corsi di specializzazione per attività di sostegno agli alunni con disabilità ed è stato formatore degli insegnanti di scuola d’infanzia e primaria. Ha ricoperto l’incarico di supervisore e tutor organizzatore del corso di laurea magistrale in Scienze della Formazione, ha collaborato attivamente, come docente, con il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane, è stato formatore del personale docente in iniziative organizzate dal MIUR.    
Motivazione – La Medaglia d’Oro del Premio Sant’Ilario 2016 viene conferita alla memoria di Giuseppe Malpeli per aver dedicato la propria esistenza all'educazione ed alla cura della relazione con l'altro: dai bambini della scuola agli studenti dell'Università, dagli insegnanti agli educatori e ai colleghi docenti, dai dissidenti politici perseguitati in Birmania ai lavoratori in difficoltà. Il suo amore per la Birmania l’ha portato a conoscere Aung San Su Kyi, e a costruire l’amicizia che gli ha permesso di portare a Parma il Premio Nobel per la Pace.

ATTESTATI DI CIVICA BENEMERENZA

CENTRO SPORTIVO ITALIANO – COMITATO DI PARMA

“Educare attraverso lo sport” è da sempre slogan del Centro Sportivo Italiano, che ha festeggiato i 70 anni di attività nel corso del 2015. Sono diverse le discipline sportive e i corsi proposti. I numeri parlano da soli: 32.628 sono i tesserati, 273 le Società Sportive, 41 i collaboratori, 61 gli arbitri di calcio, 32 di calcio a 5, 19 di pallavolo, 5 i giudici di gara, 71 gli istruttori Isef e 22 gli assistenti bagnanti. Il Calcio Giovanile conta 52 società affiliate, per un totale di 150 squadre. Il Calcio Amatoriale comprende 38 squadre e 2.500 atleti. Il Calcio a 5 Giovanile vede un totale di 90 squadre. Il Calcio a 5 Amatoriale conta 42 squadre partecipanti. Inoltre, nel corso dell’estate, circa 1.700 atleti danno vita a 23 tornei ricreativi. Nel Calcio a 7 sono 14 le squadre iscritte al campionato Open e 88 le squadre dei 3 campionati giovanili. Sono 37 le squadre della Pallavolo Giovanile, nella Pallavolo Amatoriale sono 10 le squadre iscritte al campionato femminile Seniores. Il Tennis Tavolo Singolo vede la partecipazione di 80 atleti. Il Basket: comprende 7 squadre iscritte al Campionato Allieve, 4 squadre iscritte ai campionati Open maschili e femminili e 8 ai campionati giovanili. Il Nuoto coinvolge 150 atleti di 7 società. Il Torneo delle Sirene, riservato alle squadre rappresentanti le forze dell’Ordine e Armate, vede la presenza di 16 formazioni. Il Torneo dei Comuni della Provincia vede la partecipazione di 16 squadre. A questo si aggiungono 16 escursioni annue di Trekking Family con circa 480 partecipanti, dai 10 agli 80 anni; la Pesca Sportiva vede 81 atleti che si affrontano in 8 gare. Lo Sci ha 161 tesserati appartenenti a 3 società. L'Attività motoria per over 55 prevede, oltre ai corsi di nuoto e in palestra che contano circa 600 iscritti, attività motoria guidata e assistita al Parco Cittadella e il corso di base di salsa, merengue e tango argentino. Per quanto riguarda i corsi, il numero degli iscritti è elevato: anziani (over 55) 964 tesserati; Palestra under 13: 605 tesserati; Palestra over 18: 201 tesserati; Nuoto giovani (4-12 anni): 242 tesserati; Nuoto adulti: 834 tesserati. Tra gli eventi organizzati annualmente, si annoverano il “Corteo dei Magi”, la “Olimpiade degli Oratori”, il “Csi Day”, la “Festa dello Sport”, il “Settembre Medievale – Palio di Parma” ed il “Natale dello Sportivo”.
Motivazione – L’attestato di civica benemerenza viene concesso al Centro Sportivo Italiano – sezione di Parma - per l'impegno a favore della pratica sportiva intesa come percorso educativo e di crescita per l'uomo, durante tutte le fasi della sua vita.


DON LUCIANO SCACCAGLIA

Don Luciano Scaccaglia, classe 1936, è stato ordinato sacerdote nel 1960. Ha intrapreso il proprio percorso come cappellano nella parrocchia di Noceto, fino al 1969. Fu poi assegnato, come parroco, dal 1969 al 1981, alla nuova parrocchia di Cristo Risorto, in via Venezia, lì ha realizzato la nuova chiesa in un quartiere fortemente popolare ed ha portato avanti la pastorale in questa zona della città ai tempi ancora abitato prevalentemente dalle classi più umili. Fu un'esperienza entusiasmante nella quale don Luciano si impegnò a fondo coinvolgendo quelli che, al tempo, erano definiti “i capanòn”. Dal 1981, dopo una breve parentesi nella parrocchia di Marzolara, è stato assegnato alla comunità di Santa Cristina, in via della Repubblica. Nel ricordo di molti parmigiani è ancora vivo lo stendardo della Pace che campeggia sulla facciata della chiesa: un simbolo contro tutte le guerre e forme di sopraffazione. E' questo il messaggio che don Luciano ha veicolato nel tempo, non solo attraverso l'impegno per gli ideali di Pace e solidarietà, ma anche attraverso la sua costante attenzione al mondo dei diseredati, degli umili, dei ultimi nella nostra società. Si tratta di un esempio concreto di sacerdote sensibile alle problematiche del mondo contemporaneo: garantisce, infatti, l'ospitalità per più di 15 stranieri in situazioni di difficoltà e che non trovano lavoro e alloggio, negli spazi della canonica.
Motivazione – L’attesto di civica benemerenza viene concesso a don Luciano Scaccaglia quale sacerdote impegnato su più fronti a favore dei diseredati, degli umili, dei poveri e della Pace, per aver perseguito con determinazione e coraggio le proprie scelte improntate al senso di carità cristiana.

ALBERTO NODOLINI

Alberto Nodolini è considerato, non a torto, erede di Bodoni: pittore e grafico ha contribuito in modo decisivo a imporre lo stile italiano nel mondo in qualità di Art Director, per 28 anni, di Vogue Italia. Nativo di Luzzara, il paese di Cesare Zavattini, ha frequentato l'istituto d'arte Paolo Toschi, ed ha, fin da ragazzo, avuto l'opportunità di entrare in contatto con nomi di spicco della cultura italiana come, appunto, Cesare Zavattini e Danilo Donati, massimo costumista del cinema italiano. Nei suoi anni a Vogue ha conosciuto il jet set internazionale: i grandi nomi della moda e dell'arte; ma è sempre stato legato alla sua terra. Sono tanti i parmigiani, infatti, che Nodolini ha introdotto nel mondo della moda, della fotografia e dell'arte in generale. E' la pittura la musa ispiratrice di Alberto Nodolini: ha poco più di 20 anni quando vince il premio internazionale di pittura San Fedele. Nel 1968 diventa Art Director di Vogue e di tutti i magazine di Condé Nast e contribuisce al successo internazionale della rivista per quasi tre decenni. Accanto a questo ha progettato l'allestimento di mostre e le scenografie di alcuni importanti spettacoli per il Teatro Regio di Parma. Recentemente ha curato l'allestimento della mostra “Teatro per scelta” a Palazzo Pigorini e il “Progetto dell'illusione” alla Pinacoteca Stuard.
Motivazione – L’attesto di civica benemerenza viene concesso ad Alberto Nodolini per aver portato il “segno” di Parma nel mondo grazie ad un'attività poliedrica nel campo della pittura e della grafica contraddistinta da abilità tecnica, cultura e inventiva.


ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE COMUNALE DI PARMA


L'Avis Comunale di Parma festeggia, quest'anno, i 70 anni di fondazione. I primi passi del nascente movimento dei donatori di sangue a Parma si ebbero già nel luglio del 1943, in un tempo di devastazioni legate alle ferite inferte alla città dalla guerra. La voglia di riscatto e di rinascita si concretizzarono con il Comitato dei Donatori di Sangue, costituitosi di lì a poco, che prospettò con forza la necessità di riunire i donatori attivi in un’unica organizzazione con lo scopo di soddisfare i bisogni della gente e con l'obiettivo di diffondersi nel territorio. L’11 ottobre 1946 il professor Giovanni Razzaboni, rettore dell’Università di Parma e Direttore della Clinica Chirurgica, convocò in Assemblea Plenaria il Comitato dei Donatori di Sangue, allo scopo di aderire all’Avis. Il primo consiglio direttivo della sezione di Parma decollò, quindi, nel 1946. Primo Presidente fu eletto Delle Piane, al suo fianco il Vice Presidente professor Alessandro Laurinsich fondatore, quest’ultimo, del centro Trasfusionale diretto poi dal dottor Torsiglieri. Dopo 4 anni Laurinsich fu eletto Presidente. I primi sostenitori di questo nascente movimento di donatori furono i facchini della Ghiaia e dello scalo merci; da allora, sullo slancio di questo entusiasmo, si sono formati diversi gruppi localizzati in tutti i quartieri della città, in alcune aziende, istituti o corpi dello stato. Sono 32 i gruppi, comprese le 6 Avis di Base che compongono la struttura dell’Avis Comunale. Avis, oggi, conta 5.800 soci attivi (3.934 maschi e 1870 femmine), nel 2015 sono state effettuate 7946 donazioni, di cui 510 prime donazioni. I nuovi iscritti sono 768 ed hanno sostituiscono coloro che, per raggiunti limiti di età o problemi vari, hanno lasciato l’attività di donazione. Dal 46 ad oggi si contano 250.000 donazioni. I donatori attivi nati all’estero sono attualmente 378 e 20 quelli nuovi iscritti nel corso del 2015.
All’interno dell’Avis di Parma sono presenti diverse aree di lavoro quali: scuola, organizzazione e sviluppo, comunicazione, area giovani, segreteria. A questi si aggiunge la presenza di un gruppo di volontari che si occupa del ristoro post-donazione, presso il centro prelievi di San Pancrazio. dove ha sede la sezione Provinciale. Questa struttura è stata voluta fortemente dall’Associazione per assicurare un servizio costante e un valore aggiunto in termini umani e relazionali.

Motivazione – L’attestato di civica benemerenza viene concesso ad Avis Parma per l'impegno costante, in 70 anni di storia, volto a soddisfare la crescente domanda di sangue, grazie alla disponibilità di tanti donatori che hanno contribuito gratuitamente alle necessità della collettività.

MUTTI SPA

La storia dell'azienda di trasformazione di pomodoro Mutti è lunga 117 anni: rappresenta uno dei marchi storici di questo settore, uno dei più prestigiosi a livello nazionale ed internazionale. Era il 1899 quando Marcellino Mutti, insieme al fratello Callisto, fondò la Fratelli Mutti. Ebbe inizio un'avventura che ha visto l'azienda di Montechiarugolo svilupparsi ed affrontare le sfide del mercato attraverso investimenti che hanno permesso di adeguare il sistema produttivo alle innovazioni introdotte da un punto di vista tecnologico. Dai metodi artigianali si è arrivati, così, all'industria di oggi attraverso passaggi importanti che hanno visto, nel 1927, la vendita del prodotto a marchio con la famosa Conserva Nera, per arrivare, nel 1951, al “tubetto dal ditale” con l'idea di mettere in tubetto il concentrato di pomodoro. Il tappo era utilizzabile anche come pratico ditale nei lavori di cucito. Fu una vera rivoluzione sia nell'industria della conservazione che nelle abitudini di milioni di famiglie italiane. Nel 1986 il pomodoro Mutti venne venduto in bottiglia: il vetro, infatti, è un materiale che permette di apprezzare il prodotto in tutta la sua bellezza. Quando la tecnica ha permesso la sua diffusione nel mondo conserviero, la Mutti ha subito adottato questa innovazione allestendo una linea interamente dedicata alla polpa. Una scelta, quella di Marcello Mutti, che si rivelò il motore della ripresa dell'espansione dell'industria conserviera nel mercato italiano, dopo gli anni bui della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1999 l'Azienda fu la prima ad ottenere la Certificazione di Produzione Integrata. Nel 2000 nasce il “Pomodorino d'oro”: Francesco Mutti, quindici anni fa, ha deciso di premiare con il “Pomodorino d'oro” i conferitori che hanno ottenuto i migliori risultati sul campo con i pomodori dalle migliori caratteristiche alimentari e gustative. E' questo un momento particolarmente significativo che si inserisce nella politica generale portata avanti dell'Azienda nell'ottica di un miglioramento continuo nei rapporti tra produttori agricoli, Mutti e consumatori e che ha come presupposto l'attenzione alla qualità del prodotto a garanzia dell'intero processo produttivo ed a tutela del consumatore. Nel 2004 la Mutti produce per la prima volta l'aceto di pomodoro e nel 2007 i sughi pronti. Da alcuni anni Mutti si pone come una delle maggiori aziende sul mercato con i suoi prodotti che si possono trovare oggi in oltre 75 Paesi nel mondo.


Motivazione – L’attestato di civica benemerenza viene conferito a Mutti Spa per aver concorso in modo determinante al successo di Parma nel mondo, quale simbolo della Food Valley Italiana e dell'agroalimentare attraverso il costante impegno in ambito produttivo, reso possibile da cospicui investimenti, lungimiranza, spirito imprenditoriale e dedizione.


CARLO MAGRI – PRESIDENTE FIPAV

Carlo Magri è nato a Ravarano di Calestano in provincia di Parma il 22 agosto 1940. Sposato, ha un figlio. Laureato in Economia e Commercio, ha partecipato per circa un ventennio all’attività imprenditoriale dell’azienda paterna nel ramo delle costruzioni e ad altre attività imprenditoriali commerciali. Vanta una lunghissima carriera dirigenziale: dal 1977 al 1978 è dirigente della Libertas Parma, dal 1978 al 1993 è stato presidente della società Parma Pallavolo, che sotto varie denominazioni ha vinto tutti i trofei (nazionali ed internazionali) per club. Abbandonata la carica di Presidente della Maxicono, è stato eletto Consigliere Federale nella 26ma Assemblea Nazionale svoltasi a Riccione il 21 giugno 1993, carica ricoperta sino al marzo 1995. In seguito è stato eletto Presidente Federale una prima volta il 5 giugno 1995 e riconfermato altre cinque volte nel 1996, nel 2001, nel 2005, nel 2008 e ancora nel 2012. Sempre a livello politico sportivo è membro dell’Executive Board della Federazione Internazionale di Pallavolo (Fivb) e vicepresidente onorario della Confederazione Europea (Cev). Durante gli anni della sua presidenza, la pallavolo italiana ha vinto il Mondiale maschile 1998, il Mondiale femminile 2002, quattro medaglie olimpiche con gli azzurri: argento Atlanta 1996, bronzo Sydney 2000, argento Atene 2004, bronzo Londra 2012; la World Cup 1995 maschile, quelle 2007 e 2011 femminile, quattro titoli europei maschili 1995, 1999, 2003 e 2005 e due femminili nel 2007 e 2009. Ai numerosi titoli conquistati dalle nazionali di pallavolo si aggiungono le cinque rassegne continentali vinte dalle coppie femminili nel beach volley: Bruschini-Solazzi (1997, 1999, 2000); Gattelli-Perrotta (2002); Cicolari-Menegatti (2011) e quella maschile con Lupo-Nicolai (2014). Sotto la sua gestione innumerevoli sono gli eventi ottenuti e organizzati dalla Fipav, tra i quali spiccano su tutti: il Mondiale maschile 2010, il Mondiale di beach volley 2011, il recente Mondiale femminile Italy 2014 e nel 2018 di nuovo la rassegna iridata maschile.

Motivazione – L’attestato di civica benemerenza viene concesso a Carlo Magri quale figura di alto profilo del mondo sportivo parmense che ha portato la pallavolo parmigiana a vivere un'indimenticabile fase storica e sportiva e dando slancio a questa disciplina, poi, a livello nazionale e internazionale con passione ed abnegazione.

FRANCO DEL CHICCA


Nato a Livorno il 27 settembre del 1939, Franco Del Chicca si può ben a ragione definire un “Parmigiano d'adozione”: infatti a Parma è arrivato da bambino,nel 1945, e qui ha dedicato tutta la vita per educare i ragazzi allo sport e per "allevare" praticanti e futuri campioni della pallavolo, disciplina alla quale ha legato indissolubilmente il suo nome, e che, grazie a lui, migliaia di ragazzi hanno imparato ad amare come disciplina e come tifosi, affollando il palasport e facendo diventare Parma, per anni, una delle città leader del volley a livello internazionale. Franco del Chicca ha insegnato per 55 anni educazione fisica nelle scuole di Parma, in particolare, all'Istituto Tecnico Leonardo da Vinci e all'Istituto Salesiano di San Benedetto. Come atleta, ha giocato a pallavolo, come palleggiatore, in serie A, dal 1959 al 1964 nelle squadre di Parma, da ultimo nella Salvarani. E' poi stato per 45 anni allenatore di volley, e la sua esperienza fa rivivere i ricordi legati alla stupenda avventura dei ragazzi del suo "Leonardo da Vinci" che, partiti dai palleggi nella palestra della scuola, sono arrivati a giocare nella serie cadetta. Del Chicca ha quindi avvicinato allo sport diverse generazioni di giovani, e dalla sua scuola sono usciti anche tanti campioni. Per fare alcuni nomi, Antonio Bonini (già giocatore della Nazionale), Andrea Aiello e Alessandro Farina, libero della Sisley Treviso, che ha conquistato  6 titoli nazionali. Ancora oggi Franco Del Chicca vive in mezzo ai ragazzi ed è in piena attività: è inserito nello staff di Giocampus Scuola, forma al volley i ragazzi della scuola primaria di via Cuneo, e allena una squadra giovanile di Sala Baganza.  


Motivazione – L’attestato di civica benemerenza viene concesso a Franco Del Chicca per la dedizione allo sport, inteso come palestra di vita delle giovani generazioni, per il suo impegno e la sua abnegazione in questo ambito e per aver avvicinato tanti ragazzi al coinvolgente mondo della pallavolo.

IL PREMIO SANT’ILARIO fu istituito con delibera di Giunta Comunale n° 1584/94 del 18 dicembre 1986. La Giunta, guidata dal sindaco Lauro Grossi, approvò in quell’occasione il “Regolamento per la concessione delle civiche dichiarazioni di benemerenza”, modificato con delibera di Consiglio Comunale n° 78 del 17/9/2013 in “Regolamento per la concessione delle civiche dichiarazioni di benemerenza e della cittadinanza civica”. La prima edizione del Premio si tenne nel 1987. Le proposte di concessione, in base al regolamento, possono essere formulate da singoli cittadini, da Enti, dai membri del Consiglio Comunale e della Giunta Comunale al fine di segnalare l’attività di tutti coloro che abbiano in qualsiasi modo contribuito a migliorare la vita dei singoli e della comunità e ad elevare il prestigio della città. Le benemerenze cittadine sono destinate a premiare le persone, gli enti, le associazioni e gli organismi che, nell’ambito cittadino, si siano particolarmente distinti nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’industria, del lavoro, dello sport, dell’assistenza, delle iniziative filantropiche, della collaborazione all’attività della pubblica amministrazione e che si siano distinti per atti di coraggio e di abnegazione in nome dei valori di umanità e solidarietà. In casi particolari le dichiarazioni di benemerenza possono esser conferite alla memoria. La cerimonia di premiazione del Sant’Ilario è in programma all’Auditorium Paganini al Parco ex Eridania, mercoledì 13, alle 11. Sempre mercoledì 13 gennaio, come da tradizione, è in programma la Santa Messa nell’Oratorio Sant’Ilario, alle 9.15, in via Massimo D’Azeglio. Alle 16 è in programma l'inaugurazione del rinnovato percorso espositivo della Pinacoteca Stuard, in borgo del Parmigianino 2. La solenne celebrazione del Santo Patrono avverrà in Cattedrale con la Santa Messa, alle 17, officiata dal vescovo monsignor Enrico Solmi.

COME SONO STATE PRESENTATE LE CANDIDATURE
L’Amministrazione ha previsto la presentazione delle candidature attraverso l’attivazione di un indirizzo di posta elettronica dedicato e tramite la pagina Facebook del Comune. In totale, sono pervenute circa 30 richieste di candidature, spesso sostenute da diversi proponenti.

MODALITA’ DI ASSEGNAZIONE DEL PREMIO
I premiati e la tipologia del premio vengono scelti dalla Giunta Municipale, sentiti i Capigruppo consiliari, partendo dalle segnalazioni dei cittadini.

I PREMIATI DEL 2016
Ogni anno l’Amministrazione, in base al regolamento vigente, ha la possibilità di assegnare fino ad un massimo di 5 medaglie d’oro e 7 attestati di benemerenza. I Segni di Benemerenza possono essere: Medaglia d’oro, Attestato di Civica Benemerenza e Sigillo della città di Parma (previsto solo in casi eccezionali).

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