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Cronaca

Scienze Gastronomiche, gli studenti a Villani: "Esistiamo anche noi"

Il capogruppo del Pdl aveva presentato un'interrogazione per tutelare il corso dell'università privata Slow Food, mentre non è stato citato il corso di Scienze Gastronomiche pubblico, che pur rischia la chiusura

Egregio Dott. Villani,

siamo soddisfatti dell’interesse da Lei mostrato nei confronti delle istituzioni che a Parma promuovono la cultura del cibo come ha mostrato facendosi interprete dell’interrogazione  fatta presso il parlamento regionale in data 18 gennaio c.a. riguardo alla volontà dell’Università di Scienze Gastronomiche di Slow Food di trasferire la sede didattica dei Corsi Master da Colorno (PR) a Pollenzo (CN).

Essendo Lei così sensibile a questo tema, ci preme di metterLe in evidenza e di tranquillizzarLa che la città di Parma, non rimarrà sguarnità di professionalità nel campo gastronomico e i fondi della Regione Emilia Romagna possono essere destinati ad una Istituzione pubblica come l’Università di Parma, anche più in sintonia con la mission degli Enti Pubblici di un finanziamento ad una associazione seppur meritoria.

Infatti gli studenti del Corso di Laurea di Scienze Gastronomiche dell’Università di Parma vogliono segnalarLe come sia presente nel territorio parmense l’unica sede  di un corso pubblico di Scienze Gastronomiche di eccellente competenza e preparazione, grazie ai migliori professori e scienziati a livello europeo nei campi della nutrizione, della chimica, della biologia, della economia facente parte dell’ateneo ducale e frequentato da studenti provenienti da tutta Italia.

Pertanto gli studenti del Corso di Laurea Magistrale di Scienze Gastronomiche chiedono se sia opportuno e non strumentale a logiche solo politiche, voler trattenere e sostenere con fondi pubblici a tutti i costi tale struttura quando già esiste un Corso di Laurea pubblico nato in contemporanea (2004) a pochi chilometri di distanza, a costi infinitamente minori e che forma professionisti di massimo livello nel territorio.

Il nostro corso magistrale, per il quale è già stata deliberata dall’Università di Parma la chiusura,  non meriterebbe  “..una pronta mobilitazione delle istituzioni provinciali e regionali al fine di evitare che si perda un’eccellenza accademica importante per il nostro territorio?” È  giusto che istituzioni pubbliche quali Regione e Provincia siano sollecitate da eminenti rappresentanti politici come Lei per sostenere una iniziativa che abbandona il territorio, non credendo nelle sue risorse? Gli studenti e il territorio parmense ci perdono solo nel caso se ad andarsene è una istituzione privata? Mentre se chiude un corso di laurea di una università pubblica lo si può tranquillamente ignorare? Le competenze si dividono in competenze di Serie A e di serie B? Non troviamo opportuno che, in riferimento a Scienze Gastronomiche a Parma sia messa in risalto la sola creatura di Slow Food, e non il valido corso di Laurea di Scienze Gastronomiche, visto l’incarico pubblico che Lei riveste in tutte le sedi in cui si presenta. Certi che Lei non fosse al corrente dell’esistenza di un Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche dell’Università di Parma e delle difficoltà per il Corso Magistrale, confidiamo in un suo diretto impegno per proteggere un bene pubblico non della sola città di Parma ma di tutto il nostro Paese. Con questa lettera abbiamo voluto mettere l’accento sulla correttezza e completezza di informazione che probabilmente a Lei non è giunta, che deve essere il più possibile  esauriente.

Gli studenti del corso di Laurea Magistrale di Scienze Gastronomiche

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