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Cronaca

Il 6 settembre l’Arci di Parma in piazza con la Cgil

"Contro una manovra iniqua e sbagliata, noi ci saremo!"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

L’Arci di Parma porta la sua adesione alla mobilitazione promossa dal sindacato Cgil con lo sciopero generale del 6 settembre, unendosi alla protesta di tanti lavoratori, giovani, anziani affinchè questa manovra cambi radicalmente accogliendo le proposte alternative delle opposizioni e delle forze sociali a quelle inique e sbagliate delle destre al governo.

Dopo aver negato per tre anni l’evidenza della crisi tentando di diffondere un ingiustificato ottimismo, totalmente estraneo all’opinione degli italiani, e limitandosi a interventi di facciata, oggi, di fronte alle pressioni europee, il governo drammatizza la situazione e propone in corsa una manovra di correzione finanziaria che contiene tratti inauditi di iniquità sociale. La rocambolesca discussione di queste settimane all’interno della maggioranza, che ha prodotto la stesura di continui differenti testi completamente diversi nell’arco di pochi giorni, non fa che confermare lo stato confusionale di un governo privo di qualsiasi strategia in grado di rilanciare l’economia.

Questa manovra, frutto di improvvisazione e sempre meno credibile nelle cifre delle sue ultime versioni, non risolve in maniera strutturale il problema del debito ma si limita semplicemente a far cassa tagliando la spesa pubblica e particolarmente quella sociale, si accanisce con una vera e propria operazione di macelleria sociale sui lavoratori dipendenti, i pensionati, le famiglie. Pur con il modesto ridimensionamento dell’ultima ora, il taglio dei trasferimenti a Regioni ed Enti Locali produrrà inoltre conseguenze pesanti in termini di riduzione dei servizi e maggiori tributi a carico dei cittadini. Una manovra socialmente insostenibile e destinata ad avere conseguenze recessive, perché comprime i consumi e non libera risorse per gli investimenti, l’occupazione, il rilancio dell’economia.

E’ grave che si sia scelto di non toccare gli interessi della parte più forte e benestante del paese non toccata dalla crisi, e che nel provvedimento non ci sia niente delle auspicate misure di contrasto all’evasione fiscale, che non si preveda nessun onere a carico della grandi ricchezze e dei grandi patrimoni. Anche i tanto sbandierati tagli ai costi della politica, demagogici e privi di efficacia reale, sono insufficienti, non vanno ad incidere sulle questioni principali come la riforma del sistema parlamentare e su una reale revisione del sistema di governo locale. Altro che federalismo, Berlusconi e Bossi stanno facendo il contrario imbrogliando tutti.

Le destre al potere che hanno prodotto lo sfascio dell’Italia attuale arricchendo pochi a spese di un crescente divario sociale. Il costo della crisi ancora una volta pesa sui più deboli, togliendo speranze di fututro ai giovani. La situazione del Paese è grave ed è a rischio la tenuta del suo tessuto sociale. E’ il momento di cambiare strada, con scelte nette e rigorose verso un modello di sviluppo diverso da quello che ci ha portato dentro questa crisi.

Per questo l’Arci di Parma invita a scendere in piazza il 6 settembre con la Cgil confidando nella mobilitazione del mondo dell’associazionismo e del terzo settore, parte pulita e vitale della società civile, per costruire nel paese un cambiamento e le necessarie condizioni di crescita economica che vadano di pari passo all’equità fiscale, vera emergenza democratica per l’Italia.

Auspichiamo ampia adesione e blocchiamo sul nascere divisioni e polemiche di ogni sorta che portano solo forza alle nefandezze del governo Berlusconi. No a polemiche, sì ad una grande protesta unitaria e diffusa.

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