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Cronaca

Sciopero dei lavoratori dei supermercati: presidio dalle 9 al Centro Torri

Sabato 7 novembre spesa a rischio in tutta Italia. I lavoratori dei supermercati e delle grandi catene commerciali incroceranno le braccia per chiedere il rinnovo del contratto, scaduto da quasi due anni. Spesa a rischio

Sabato 7 novembre spesa a rischio in tutta Italia. I lavoratori dei supermercati e delle grandi catene commerciali incroceranno le braccia per chiedere il rinnovo del contratto, scaduto da quasi due anni. "Fuori tutti" è lo slogan scelto dai promotori dello sciopero, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, che hanno chiamato alla mobilitazione gli addetti delle aziende aderenti a Federdistribuzione, Confesercenti e Distribuzione Cooperativa“. 

PARMA, PRESIDIO AL CENTRO TORRI - "Anche a Parma -si legge in una nota dei sindacati- sabato sciopero unitario lavoratori commercio, Mdo e distribuzione cooperativa per il rinnovo del CCNL. Il prossimo sabato 7 novembre vietato fare la spesa: scatta lo sciopero nazionale unitario per il rinnovo dei contratti nazionali per i dipendenti, e i lavoratori somministrati, della grande distribuzione privata e cooperativa e delle aziende del commercio aderenti a Confesercenti.
 
I tentativi di portare al massimo ribasso la discussione sul rinnovo del CCNL di Distribuzione Cooperativa, Federdistribuzione e Confesercenti è, secondo i sindacati di categoria FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS, l’ennesima riprova della miopia delle controparti. È ormai tempo che la crisi, alibi sbandierato per ridurre salari e diritti, da fattore di negatività diventi motivo per garantire perimetri di diritto e salario omogenei all’interno dei diversi settori, perché il rilancio si gioca sulla competizione reale e sulle professionalità e capacità dei lavoratori che ogni giorno sono nei negozi.
 
L’erosione dei minimi conquistati nel tempo con i CCNL è l’apripista di un deriva in cui non ci sarà mai fine al ribasso. L’eliminazione della retribuzione dei primi tre giorni di malattia, il doppio regime per nuovi e vecchi assunti, le riduzioni sulle maggiorazioni (un ossimoro contrattuale!) del lavoro domenicale e straordinario, ci consegnano l’idea di una grande distribuzione sia privata che cooperativa “al risparmio”, che non ha il coraggio di individuare soluzioni a lungo termine che possano, attraverso la conferma dei diritti di chi vi lavora, dare veramente un’impronta alle nuove sfide che il mutato contesto economico ci pone davanti. A tutto questo è ispirata la mobilitazione nazionale ‪#‎fuoritutti #Siamodovesei: per mettere un freno alla svendita delle tutele e all’impoverimento progressivo dei lavoratori di un settore strategico per il tessuto economico di tutto il paese.
 
In occasione della giornata di sciopero, a Parma le lavoratrici e i lavoratori saranno in presidio dalle ore 9 alle ore 12 presso l’Ipercoop del Centro Torri di via San Leonardo dove, alle ore 10.30, si svolgerà anche una breve conferenza stampa a cui interverranno Paola Bergonzi segretaria generale FILCAMS CGIL Parma, Michela Tosini, della segreteria UILTUCS UIL provinciale, e Giulia Avanzi, della segreteria FISASCAT CISL".

LA REPLICA DI COOP - ANCC, insieme alle altre Associazioni della Distribuzione cooperativa, è impegnata nel rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro, da realizzare con FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTuCS UIL. Per una corretta informazione ai soci, ai consumatori e ai dipendenti delle posizioni assunte dalla delegazione delle Associazioni Cooperative ci preme precisare quanto segue: in questa difficile trattativa ANCC si è proposta alcuni obiettivi principali, la difesa del potere di acquisto dei soci e consumatori, la salvaguardia dell’occupazione e la distintività cooperativa. Per poter far questo è indispensabile che Coop possa competere nel mercato con gli stessi costi contrattuali, derivanti dal contratto nazionale di lavoro, che le OO.SS. del Commercio hanno già convenuto, o che converranno in futuro, con le nostre imprese concorrenti del settore.
Esiste infatti un’ importante divario di costi, maggiori oneri a carico di Coop che si sono costituiti nel tempo in una situazione economica del tutto diversa e che, nella situazione attuale di difficoltà dei consumi – ove nel mercato operano concorrenti che applicano contratti di lavoro meno costosi dei nostri, o in alcuni casi non li applicano e al tempo stesso sono privi di contrattazione integrativa aziendale – non è più possibile mantenere. Questo è uno dei presupposti per far sì che le imprese di Coop possano continuare a: tutelare gli interessi dei consumatori praticando la convenienza e la qualità dei prodotti, salvaguardare l’occupazione ovunque sono presenti nel Paese, sviluppare ovunque la contrattazione integrativa aziendale
 
Coop si prefigge di raggiungere il recupero dei costi nel contratto nazionale di lavoro, mantenendo però alcuni maggiori costi sociali a proprio carico (es. sul tema della malattia, con tutele che nessun concorrente applica, sull’agibilità sindacale e sulla diffusione massima della contrattazione integrativa aziendale) e senza modificare i livelli retributivi già acquisiti dal personale oggi presente.
 
Tra gli istituiti che le cooperative di consumatori intendono acquisire vi è anche quello che consente il contrasto dell’assenteismo, che tutela cioè i lavoratori che svolgono con correttezza il proprio lavoro (la stragrande maggioranza) e contrasta coloro che invece non lo fanno, estendendo alla Distribuzione cooperativa quanto le stesse OO.SS hanno concesso nel Contratto del Commercio.
 
Sul piano retributivo le OO.SS hanno avanzato una specifica richiesta di incremento; la delegazione trattante di Coop non ha mai espresso pregiudiziali rispetto a questa e continuerà a non averle. Naturalmente a condizione che vengano salvaguardate le esigenze di competitività che ha posto nel negoziato. La Cooperazione di consumatori conferma infine di voler rinnovare il CCNL".


 

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