rotate-mobile
Cronaca Centro / Strada della Repubblica

Lunedì di scioperi: si fermano scuole, sanità e pubblico impiego

A Parma presidio di lavoratori e sindacati davanti la Prefettura a partire dalle 10. La protesta contro i provvedimenti del governo che colpiscono particolarmente i dipendenti pubblici

Tutti i lavoratori e le lavoratrici del pubblico impiego (scuola, sanità, università, cooperazione) aderiscono allo sciopero dell’intera giornata proclamato per lunedì 19 dicembre per cambiare una manovra ritenuta ingiusta e recessiva.

Le sigle si danno appuntamento alle ore 10, presso la sede della Prefettura di Parma in strada Repubblica, dove insieme ai lavoratori svolgeranno un presidio per chiedere di modificare il provvedimento del governo con proposte concrete: una riforma della previdenza che non sia scaricata sulle spalle di lavoratori e pensionati; misure che colpiscano per la prima volta evasione e grandi patrimoni; una riforma fiscale che alleggerisca la tassazione sui redditi da lavoro dipendente e da pensione; una riqualificazione della spesa pubblica che consenta di trovare le risorse per la crescita; il rinnovo dei contratti; l'eliminazione degli ulteriori tagli alle autonomie locali per difendere il welfare locale e la sanità; una ristrutturazione delle istituzioni centrali e locali che eviti affrettate operazioni mediatiche e ragionieristiche, come nel caso delle province o degli enti previdenziali (vedi super-Inps), finalizzata a garantire la tenuta occupazionale e a migliorare i servizi.

"A tutto questo si aggiunge la necessità per i lavoratori pubblici - si legge in una nota di FP CGIL, FP CISL, UIL FPL, e UIL PA - di mettere fine a quella che ritengono una vera e propria discriminazione attuata negli ultimi anni nei loro confronti, che sembra voler proseguire anche in questo “nuovo corso”: infatti, per quanto riguarda ad esempiola riforma previdenziale, mentre per i lavoratori e le lavoratrici dei settori privati si sarebbe introdotta una parziale, anche se ancora inadeguata, gradualità nel superamento delle cosiddette quote e nell'innalzamento dell'età del pensionamento di vecchiaia delle lavoratrici, nulla è stato fatto per i lavoratori del pubblico impiego. Nello specifico, nulla è previsto per allentare il violento salto al quale sono costrette le lavoratrici dei settori pubblici, a causa dell'innalzamento dell'età pensionabile decisa dal governo Berlusconi".
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lunedì di scioperi: si fermano scuole, sanità e pubblico impiego

ParmaToday è in caricamento