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Cronaca

Scuola Europea, i maestri: "I fondi non sono UE. I politici pagheranno"

La denuncia dei Maestri autoconvocati di Parma e Provincia: "Spesi 30 milioni per spostare una sede, ma incapacità di tutelare il personale della scuola dai tagli. Ce ne ricorderemo alle prossime elezioni del 2012"

Dopo l'annuncio con il quale i decisori politici hanno ufficializzato l’avvio dei lavori della nuova sede della Scuola Europea, che da Via Saffi verrà trasferita in via Langhirano, al modico costo di circa 30milioni di euro, il gruppo “Maestri autoconvocati di Parma e Provincia” ritiene utile precisare che i soldi non sono stanziati dall’Unione Europea - come da più parti si vorrebbe far credere - bensì dal Comitato interministeriale della Programmazione Economica, all’epoca dei fatti presieduto dall’Onorevole Nicola Cosentino, la cui deliberà autorizza il prelievo delle risorse economiche dal “fondo per le aree sottoutilizzate”.

Inoltre la stessa delibera prevede un aumento dello stanziamento elevabile fino al 15%. Un’operazione faraonica della quale beneficeranno solamente 894 alunni con l’idea di poter aumentare fino a 1200 studenti. Siccome questo buon affare dal quale trarranno beneficio soggetti economici di Parma e di Reggio Emilia, coinciderà con le elezioni comunali che si terranno nella primavera del 2012, il gruppo Maestre e Maestri, autoconvocati, di Parma e provincia, memore del fatto che i politici parmensi mentre si impegnavano per ottenere un mega finanziamento di quel tipo, non hanno avuto la capacità di ottenere che la scuola di questo territorio non subisse la riduzione di circa 321 addetti (per ora), tra i quali ben 56 maestri elementari, attraverso il portavoce Salvatore Pizzo, fanno sapere che, se le cose non cambieranno, si stanno attrezzando affinché i politici che non sono stati capaci di ottenere intatti i livelli occupazionali della scuola parmense, paghino in termini di consenso, la disparità d’impegno che hanno dimostrato. Conclude Pizzo: “Questo vale per destra, centro e sinistra, devono capire che ogni lavoratore della scuola rappresenta una famiglia di elettori”.

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