rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Omofobia, Sentinelle in Piedi rispondono alla Paci: "Non un buon inizio per un dibattito"

Nell'intervista a ParmaToday del 3 ottobre la vicesindaco aveva espresso la volontà di dialogare con entrambe le parti e di essere vicino ai movimenti Lgbt. Igino Morini: "Speriamo che si faccia garante di un clima sereno"

Dopo la pubblicazione dell'intervista alla vicesindaco Nicoletta Paci, che si è dichiarata disponibile al dialogo con entrambe le parti, Igino Morini delle Sentinelle in Piedi di Parma hanno inviato una lettera di risposta all'esponente della Giunta Pizzarotti. 

LA LETTERA. Spett.le signora Nicoletta Paci, Le scrivo a nome del gruppo organizzatore delle Sentinelle in piedi di Parma e sono a rispondere a Lei direttamente in merito all’intervista apparsa sul sito di informazione Parma Today del 3 ottobre scorso
 
Prima di tutto colgo l’occasione per ringraziare il Comune per la concessione della piazza. Inizialmente avevamo chiesto di ritornare in Piazza Garibaldi, come avvenne il 14 giugno scorso. Ci è stato detto che era occupata da una manifestazione dell’amministrazione comunale sulla sicurezza stradale. Abbiamo quindi concordato con gli uffici, sempre gentili e disponibili, lo spostamento in Piazza della Steccata, in spirito collaborativo. Quindi grazie.
 
In merito alle sue affermazioni, siamo contenti che lei cerchi il dialogo con tutti, anche con noi, che la pensiamo diversamente da lei.  Ma vede; se passasse il ddl Scalfarotto sull’omofobia questo dialogo pubblico da lei auspicato non avrebbe luogo. Una delle ragioni per cui siamo in piazza, la prima, è garantire la libertà di espressione su questi temi, libertà che ci sarebbe tolta proprio dal ddl in questione. Una norma, ora giacente in Senato ma sempre pronta ad essere riproposta, che di fatto andrà a impedire, a chi come noi sostiene la famiglia naturale, di dire le nostre ragioni pubblicamente (in un articolo, in un sito, in un incontro pubblico). Ci sarebbe solo concesso parlare “liberamente” nel chiuso di incontri privati, di esporre le nostre posizioni in riunioni segrete e carbonare: alla faccia della democrazia e della libertà di espressione!!
 
E’ contro questo profumo di regime, che vuole imporre una ideologia a forza di norme e di rieducazione nelle scuole, che prima di tutto ci stiamo mobilitando. Credo che in un confronto libero, giustamente mai intransigente, come da Lei auspicato, deve esserci spazio per chi come noi sostiene la famiglia naturale, basata sull’unione di un uomo e una donna, in cui i bambini hanno il diritto (e sottolineo, il diritto) di crescere con un padre e una madre.

Peccato che queste affermazioni da alcuni siano ritenute “omofobe”, e che quindi, secondo la logica sottesa al ddl Scalfarotto, non abbiano dignità di essere ospitate in un pubblico dibattito (a dimostrazione di ciò, le segnalo che dopo la nostra prima veglia del 14 giugno scorso, su facebook è apparso un messaggio con minacce, che ha ricevuto 54 “mi piace”). Ecco perché ci opponiamo, perché il concetto di omofobia non è definito da nessuna norma e sarà pertanto facile per qualsiasi giudice interpretarlo a proprio piacimento, con buona pace per il diritto e con la conseguenza di tarpare le ali a espressioni non in linea con un pensiero che in tanti casi si vuole imporre.
 
Le norme per tutelare le persone contro atti di violenza e di discriminazione ci sono già, e noi siamo i primi a condannare questi atti contro chiunque, persone con tendenze omosessuali comprese, perché tutti hanno diritto di vivere le proprie relazioni, da persone adulte, come meglio ritengono. Tuttavia, nelle discussioni attorno ai matrimoni ed alle adozioni da parte di omosessuali c’è un grande equivoco su cosa intende per diritti, che devono regolare il vivere sociale e civile di tutti. C’è in gioco il concetto antropologico di persona e di famiglia.
 
Su questi argomenti ci troverà sempre disponibili a un confronto. Lei si è dichiarata vicina ai movimenti Lgbt ed ha affermato che oggi scenderà in piazza con loro, di fatto contro le ragioni sostenute dalle Sentinelle. Non mi pare un buon inizio per avviare un dibattito, soprattutto da parte di un rappresentante delle istituzioni che dice di “favorire un confronto e un dialogo con ogni realtà”.  Ci auguriamo tuttavia che Lei, proprio come rappresentante delle istituzioni, si faccia garante di un clima sereno e di reale confronto.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omofobia, Sentinelle in Piedi rispondono alla Paci: "Non un buon inizio per un dibattito"

ParmaToday è in caricamento