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Cronaca Centro / Via Santa Brigida

Simona Baldanzi da Diari di bordo per il suo ultimo libro: "Racconto una terra e le sue trasformazioni"

Presentato alla libreria Diari di bordo l'ultimo libro edito da Laterza della scrittrice Simona Baldanzi. Inaugurata anche la mostra fotografica dedicata al Mugello e ai luoghi della Resistenza di Mirko Borselli, Fabio Innocenti, Giacomo Maria Pivi

"Le trapunte di terra da quassù mi scalderanno sempre". Scriveva così Simona Baldanzi su quel libro racchiuso nella scatola di latta in cima al monte Gazzarro diventando poi il titolo del suo ultimo libro, un omaggio al Mugello, ai suoi luoghi e, soprattutto, alla sua gente. Presentato a Parma alla libreria Diari di bordo alla presenza dell'autrice, il viaggio di Simona Baldanzi da Barbiana a Montesole più che nei luoghi rappresenta un viaggio nelle comunità che popolano l'Appennino, tra monti, passi, vecchie chiese e boschi, in quel Mugello definito terra-cantiere, dove in molti hanno preso e portato via, cercando di snaturarne l'anima. Un viaggio a piedi lungo 120 km in sei giorni per riappropriarsi di quei luoghi legati all'infanzia da cui l'autrice si era inevitabilmente staccata. Dal pretesto del viaggio a piedi con la descrizione degli scorci suggestivi visti dall'alto, la narrazione di una terra e dei suoi cambiamenti, dall'impatto delle grandi opere alla ferrovia, sino all'impronta lasciata nelle piccole comunità dalla Chiesa e dall'istruzione, scegliendo di raccontare tutto questo partendo dalla vicenda emblematica della Emmelunga, azienda storica passata da una dimensione ristretta a una nazionale, con il fallimento e la chiusura. Una vicenda significativa che Simona Baldanzi usa per raccontare le storie dei singoli che instancabilmente per anni hanno contribuito a far crescere un'azienda che poi, in mani sbagliate, è finita con l'abusare della buona fede dei clienti e truffarli. Storie personali intrecciate a quelle di un'azienda in lento declino che Simona Baldanzi racconta dopo lunghe chiacchierate sul divano della sua nuova casa, quella che rappresenta un nuovo inizio da cui ripartire, con una nuova libreria da comprare. ‘‘Quando si tirano fuori le contraddizioni di una terra, le sue trasformazioni vedendo un territorio diventare un cantiere continuo, si rapportano quelle trasformazioni anche a se stessi, in quel rapporto con le persone, le imprese, con quell’idea di qualcuno che viene, prende e porta via e non ti lascia niente. C’è qualcosa che viene a distruggere e rimodellare un territorio porta a sentirsi perennemente in attesa che si risistemi e che si trasformi di nuovo e cerchi un’altra identità ancora‘‘.

Un viaggio non solo fisico ma che permette di esplorare una realtà complessa come quella del Mugello sotto diversi punti di vista, come il sottile senso di inferiorità rispetto a Firenze che i professori mandati a lavorare in Mugello come punizione trasmettevano agli alunni, con eclatanti casi di circolari per borse di studio arrivate ormai scadute. L'istruzione e la sua importanza per contrastare l'asservimento al padrone la battaglia portata avanti sino ai suoi ultimi giorni di vita da Don Milani a Barbiana che con l'impegno e la lotta antifascista di Don Dossetti a Montesole hanno lasciato un segno indelebile in quelle comunità, che oggi non possono essere raccontate senza ricordarli. E saranno Don Milani e Don Dossetti ad accompagnare quella marcia laica di sei giorni, come monito per il presente, per non dimenticare. Trasmettere ai più giovani l'importanza di conoscere e di non dimenticare anche l'orrore di casa nostra, come dimostra il cimitero germanico della Fuca, con le sue trentadue mila salme, il messaggio che l'autrice trasmette non solo attraverso il suo ultimo libro, ma ogni volta che si rapporta ai più giovani nelle scuole. La memoria per riallacciare un legame anche con le proprie radici, per capire meglio se stessi, un tema caro all'autrice che attraverso questo viaggio racconta di aver guardato con occhi diversi quella terra con cui ha sempre avuto un rapporto contrastato e viscerale, quella terra di transito "viscida e scomposta, piegata e modellata da migliaia di mani, terra laboratorio dei peggiori esperimenti" da cui però non si riesce a staccarsi perchè "ti sta sotto le unghie, fra i calli sotto i piedi, ti sta negli occhi, nelle rughe e non va via".

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